Orazio Russo: "Trasmetto ai giovani lo stesso senso d'appartenenza che è in me"

Orazio Russo

Orazio Russo 

"Dovranno dimostrare che sono da Catania e che in futuro potranno fare il campionato nazionale"

Qualche mese fa, quella di Orazio Russo fu l'unica squadra rossazzurra a poter concludere il proprio campionato Primavera 3, sfiorando la zona playoff; poi, il tristissimo epilogo che vide comunque cancellare ogni traccia a livello federale della società etnea. Ma, grazie al Gruppo Pelligra, Catania ha nuovamente tirato a lucido blasone e colori, gettando le basi per una forte compagine di calciatori che aspirasse al repentino ritorno tra i professionisti, non trascurando, anzi riservando loro ogni possibile attenzione, il settore giovanile e il Dipartimento Women. Sin dal momento della ufficializzazione dell'organigramma societario, sono fioccati numerosi i complimenti al neo Responsabile dello stesso Settore Giovanile, Orazio Russo, vero idolo dei tifosi, l'uomo giusto per smentire la facile locuzione "nemo propheta in patria".

Orazio Russo, che dire del suo rientro nella maggiore espressione calcistica cittadina e di questa responsabilità che la vede al comando di un settore più che strategico nel futuro del Catania SSD?

«In cuor mio aspettavo, speravo in qualche chiamata, ma nel contempo non immaginavo che tutto ciò potesse tramutarsi in realtà: tra rifiuti e proposte ricevute da vagliare, ogni qualvolta pensavo al Catania non realizzavo poi la contezza di lavorare per altre società. Catania è Catania per me, e quando la società mi ha convocato, i dirigenti preposti conoscevano ogni sfaccettatura della mia carriera, della mia conoscenza del territorio, anche in relazione alla lunga militanza da responsabile dell'Academy. L'ho apprezzato tantissimo, mettere nero su bianco è stato un attimo; ringrazio immensamente la società per aver creduto in me, permettendomi di esprimere le mie doti di uomo del territorio, spendendo le mie competenze al servizio del Catania SSD».

Qual è il progetto a medio termine per il nascituro settore giovanile?

«La società è stata ben chiara in occasione delle conferenze, puntando molto sul settore giovanile, del quale sono responsabile grazie alle esperienze pregresse dell'attività di base e i quattro anni in cui ho allenato i ragazzi; tutto questo mi può aiutare proprio a partire dal fatto che conosco il territorio, i ragazzi, appunto, e la psicologia di questi ultimi. È pur sempre un ruolo dove c'è tanto da imparare, ma conosco perfettamente i sacrifici e il lungo percorso per arrivare in prima squadra, e proprio questo voglio cercare di trasmettere, questo senso di appartenenza verso il Catania, specificatamente richiestomi dalla società. Sì, io questo senso di appartenenza l'ho sempre avuto, sin da piccolo, e poi nel settore giovanile. Non pensavo di andare all'Inter, ma al Catania. Voglio davvero trasmettere a questi ragazzi il senso del giocare per il Catania. Abbiamo perso tanti ragazzi del settore giovanile, quindi dovevamo ricominciare: abbiamo dunque organizzato in alcuni giorni gli stage per visionare tanti ragazzi, però nel breve qualcuno magari ti sfugge, ma ci può stare. Io andrò in giro per campi a vedere le partite dei ragazzi, anzi, come richiesto dalla società, vedere proprio gente di Catania, perchè vorrebbe che i giovani del settore giovanile arrivassero in prima squadra. È un anno di costruzione, il fatto che facciamo i campionati provinciali non ci sta aiutando tanto, però ci concentreremo più sul lavoro individuale per la crescita di ogni ragazzo».

Ecco, al riguardo, ci fornirebbe ulteriori dettagli? E ancora, da Primavera a Juniores, da Under nazionali a quelli provinciali: come affronterà il cambiamento?

«Stiamo lavorando in prospettiva del prossimo anno: ad esempio, per la Juniores non abbiamo preso neanche un 2004, perché è giusto che vadano con la prima squadra. Intanto, quelli che abbiamo preso adesso devono dimostrare di essere da Catania, di valere e poter essere pronti per un futuro campionato Primavera 4. Per quanto riguarda gli allievi provinciali ho scelto solo i 2007, e chiederò alle società avversarie di schierare sempre la migliore formazione, perchè io capisca chi potrebbe far parte degli allievi nazionali il prossimo anno. Per l'Under 15, invece, fondata sul gruppo 2008, allargato ai 2009, ragioneremo sul fatto che se disputassimo la prossima stagione il campionato regionale avremmo già il serbatoio, altrimenti oltre a quelli idonei  al campionato Under 15 nazionale dovremmo cercare alcuni profili 2009 di cui al momento siamo poco forniti. Un giorno, in futuro, ci accosteremo a profili non del nostro territorio, ma in questo momento si sta lavorando in questa prospettiva. Ma sono perfettamente edotto del fatto che la società col passare degli anni darà molto spazio e supporto a quello che sarà il settore giovanile: io andrò in giro a vedere altri settori giovanili, questa è una cosa che abbiamo già concordato con la società. Nella Juniores sono tutti 2005 e 2006, e, d'accordo con la società, per un principio etico, a tutti i ragazzi che fino al 9 aprile restarono nei ruoli del Catania, qualora lo avessero desiderato, era giusto consentire loro che rientrassero, per dare un'ulteriore opportunità e perchè non abbiamo questa fretta. Quindi, riepilogando, sono rimasti alcuni 2005 e 2006, sette in tutto, implementati da quelli nuovi; nell' Under 17 sono invece molti i 2007 rimasti, grosso modo il 50% dell'attuale organico, come nell'Under 15, con un buon numero di 2008 e 2009. Tutti i ragazzi non hanno guardato il campionato da affrontare, provinciale o regionale, ma hanno scelto Catania. Dovranno dimostrare che sono da Catania e che in futuro potranno fare il campionato nazionale, perché durante l'anno faremo delle amichevoli sotto età; voglio anche introdurre una figura, cui sto lavorando per la perfetta riuscita, che si occupi solo di perfezionamento tecnico, negli orari diversi dall'allenamento, soprattutto per quelle fasce di età Under 15 e 17».

Si aspetta che ogni squadra avversaria affronti il Catania con il coltello tra i denti, magari al pari di quanto avverrà con la prima squadra?

«Metteranno sempre qualcosa in più perché giocheranno contro il Catania. Motivo per cui, su mia precisa indicazione, tutti gli staff devono lavorare sin dall'inizio, per giungere al comune obiettivo per i tre gruppi di lavoro che, aldilà del torneo provinciale o regionale, quel che voglio vedere è la mentalità da Catania, da professionisti, sia fuori che dentro il campo. So come intervenire perché è qualcosa che porto dentro, su questo ci tengo, dobbiamo essere bravi a trasmettere questa mentalità, con il risultato che le partite devono essere il frutto del lavoro della settimana. Dobbiamo partire da un lavoro individuale che messo insieme porti alla crescita. Vincere è sempre bello, ovvio, una gratificazione personale. Pertanto, chi giocherà contro schiererà magari ragazzi piu grandi e a noi sta bene, l'obiettivo non è stravincere ogni campionato. Anzi, noi dobbiamo salvaguardare le società del territorio che hanno anche loro un senso di appartenenza verso il Catania: insomma, collaborazione e rispetto da una parte e dall'altra».

Ci presenta l'intero staff preposto alla  gestione di ogni squadra?

«Sicuramente parto dai dirigenti e accompagnatori, persone dalla passione per il Catania davvero non comune: per la Juniores, non ha bisogno di presentazioni, Antonio Varsallona. Altrettanto, nell'Under 17, Francesco Saglimbene, mentre nell'Under 15  Salvo Di Grazia e Salvo Carbonaro. Ovviamente, spazio anche al magazziniere, Maurizio Buonfiglio, ragazzo veramente in gamba. Nella Juniores il tecnico sarà Santo Torre, ex calciatore che conosco da tanti anni, abbiamo giocato insieme nel Savoia: non ho dubbi perché è un ragazzo che si aggiorna e studia. Suo collaboratore tecnico sarà Marco D'Amico che a Catania conosciamo tutti e bene. L'allenatore dei portieri sarà Raffaele Greco, che l'anno scorso era in Primavera. Il preparatore atletico sarà Stefano Di Tunisi, professionista di grande competenza che l'anno scorso venne cooptato dalla prima squadra, tornando adesso con grande entusiasmo, sposando il progetto. L'under 17 è stata affidata a Giovanni Costanzo, ex calciatore Acireale, Sora e Foggia: al momento di andare al Chievo, un brutto infortunio alla caviglia lo obbligò a chiudere la sua carriera. Ha sempre gestito la categoria allievi facendo bene nei regionali, come ne La Meridiana. Le prossime tre figure professionali, collaboratore tecnico, preparatore atletico e allenatore portieri, sono in comune con l'Under 15, visto che le due squadre si allenano insieme: il primo, Angelo Rapidà, ha ottenuto il patentino UEFA B, il secondo è un ragazzo con grande voglia, già al CUS Catania, Matteo MIlazzo, il terzo è Federico Puglisi, che era già in organico nei nazionali la scorsa stagione. L'allenatore dell'Under 15, Giuseppe Calvaruso, è un tecnico che mi ha affiancato nelle ultime due stagioni, un ragazzo che ha voglia veramente, ha fame, dalla competenza importante, gli ho voluto riconoscere questa possibilità da solo».