Manici e Ouattara

De Luca esulta con i tifosi dopo il gol, ma lo aspetta una brutta sorpresa...

De Luca esulta con i tifosi dopo il gol, ma lo aspetta una brutta sorpresa... 

Max Licari sulla vittoria di Licata. Solidità difensiva e qualità negli episodi cruciali. Da migliorare il gioco in mediana.

Rizzo e De Luca, qualità negli episodi 

Ormai lo abbiamo capito. Le partite saranno più o meno tutte così in questa Serie D. Gioco poco, calci tanti e gare risolte dalle individualità. E il Catania, obiettivamente, ne ha in abbondanza. Al netto delle molte assenze registrate a Licata, il match, difficile come lo si immaginava, è stato indirizzato proprio dai pochi episodi creati dai giocatori di maggior esperienza, come Rizzo, protagonista di un gran gol al 22' e il subentrato De Luca nel finale. Francamente, poco altro, se non la commovente verve agonistica dei giocatori locali, premiata a tempo scaduto dal colpo di testa vincente di Ouattara, unica vera occasione prodotta in tutta la partita dagli uomini dell'ex Pippetto Romano, davvero sterili offensivamente e francobollati dal miglior reparto del Catania, quello difensivo, dove spiccano gli over Rapisarda e Lorenzini e l'under Castellini, impiegato da centrale per la squalifica di Vitale, con il conseguente innesto del 2004 Lubishtani sulla sinistra. Sufficiente la prova del ragazzo kosovaro, all'esordio stagionale. Ci sarà da migliorare molto, comunque, se si vorrà davvero fare il vuoto in campionato, dove il Lamezia Terme, a punteggio pieno proprio come gli etnei, si sta confermando formazione tosta in grado di battagliare fino alla conclusione della stagione per l'obiettivo della promozione. In specie a centrocampo, il Catania, anche ruotando gli uomini, produce poco gioco e tanti errori di misura, con la conseguente necessità da parte dei difensori di calciare lungo verso Sarao o Jefferson, le alternative torri dell'attacco. Al tecnico il compito di "sistemare" tatticamente la mediana e la sua connessione con gli altri reparti, al momento non ottimale, perché la squadra appare talora "lunga", forse a causa di una condizione ancora non ottimale sotto il profilo fisico. Bene fa, in ogni caso, Ferraro a sottolineare nelle interviste postgara l'estrema importanza dei risultati. Se, non al massimo della coesione e della forma atletica, si vince, il bicchiere non può che mostrarsi mezzo pieno.

Turnover scontato, ma c'è da migliorare 

L'allenatore campano sceglie di mantenere il titolare Bethers in porta, inserendo Lubishtani sulla corsia mancina difensiva. Turnover a centrocampo e in attacco, con Buffa e Palermo a sostituire Lodi e Vitale, nonché Giovinco e Russotto al posto di De Luca e dell'infortunato Chiarella, fin qui fra i migliori dei suoi. La gara si sviluppa fin da subito con il solito copione: Catania poderoso (ma lento...) a cercare l'impostazione con lanci lunghi in profondità, Licata compatto e disposto al pressing, con un Frisenna in cattedra nel ruolo di playmaker. Il prodotto delle giovanili rossazzurre si è rivelato come il migliore in campo di due spanne. Sinceramente, ci è sembrato molto più pronto di taluni under rossazzurri e appare singolare che sia stato lasciato andare a Licata. I rossazzurri, come spesso capita, la sbloccano con una giocata estemporanea. Eccezionale è il destro al volo di Rizzo, nel ruolo di metronomo simil Lodi e ancora una volta fra i più positivi, a depositarsi all'angolino basso sulla sinistra del portiere di casa. Il Catania, tuttavia, non riesce ad essere continuo, con Giovinco e Russotto alterni nel cercare di fornire qualità a un gioco piuttosto farraginoso dalla trequarti in su. Di contro, la solidità del pacchetto arretrato non consente praticamente mai ai padroni di casa di impensierire un sempre attento Bethers. Nessuna "accensione" da una parte e dall'altra per tutti i primi 45' e per buona parte della ripresa, almeno fino a quando i cambi non vivacizzano la partita. Forse, Romano tarda troppo a far entrare le due punte Ouattara e Balde che, comunque, procurano qualche grattacapo in più a Lorenzini e soci. Per quanto concerne il Catania, soprattutto l'ingresso di De Luca (Jefferson ancora lontano da una condizione accettabile) dona maggior brillantezza al gioco d'attacco, come dimostra il gol del raddoppio, giunto nel finale, al termine di una buona trama in area licatese. La qualità paga. Da segnalare l'esordio in campionato di Alessandro Russotto e Sarno, nonché la rete di Ouattara che regala due infuocati minuti finali, ma la vittoria del Catania rimane legittima. E indiscutibile.

Contro la Vibonese gara difficile

Certamente, mister Ferraro si sarà voluto riservare Lodi per l'ennesimo turno infrasettimanale di mercoledì pomeriggio al "Massimino" contro la rognosa Vibonese di patron Caffo, il quale ha rifiutato il posticipo di orario serale per non fornire vantaggi agli etnei. Probabilmente, ci sarà da fare un ulteriore turnover ragionato, considerata la condizione ancora non perfetta di tanti "big" e la squalifica di De Luca, espulso subito dopo il gol. I calabri sono fra i favoriti del campionato e si dovrà ulteriormente alzare l'asticella del rendimento, in specie a centrocampo, se si vorrà proseguire la corsa in testa alla classifica. Necessario non mollare un centimetro. LET'S GO, LIOTRU, LET'S GO!!!