Lodi e godi...

Lodi, prodezza d'autore...

Lodi, prodezza d'autore... 

Max Licari sulla terza vittoria consecutiva etnea contro il Monopoli. Determinazione giusta, capolavoro Lodi.

Lodi, una prodezza che vale triplo
Monopoli buon gioco, Catania migliori individualità. Potrebbe così riassumersi l’ultimo match casalingo del 2018 dei rossazzurri allenati da mister Sottil, in ogni caso portato vittoriosamente a termine con pieno merito. Le semplificazioni, è vero, non sono mai troppo amiche della reale complessità di uno sport bellissimo e terribilmente complicato in termini tecnici, tattici, atletici e psicologici come il calcio, tuttavia questa volta ritengo che vi si possa indulgere con una certa approssimazione alle verità espresse dal campo nei novanta minuti. Fino alla splendida rete siglata da Lodi su punizione dal limite, la “specialità della casa”, un buon Catania aveva comunque avuto di che battagliare in specie a centrocampo, in virtù dell’impeccabile disposizione tattica dei pugliesi. Del resto, si sapeva che la gara con la compagine ottimamente guidata dall’ex Beppe Scienza fosse tutt’altro che semplice da affrontare, provenendo il Monopoli da ben 11 risultati utili consecutivi (un paio di mesi senza perdere) e ben 31 punti conquistati sul campo (la classifica recita 29 a causa di una penalizzazione di 2 punti subita a torneo in corso). Non solo, quella biancoverde, prima delle due reti subite a Catania, si proponeva come la seconda miglior difesa del girone C con 10 reti incassate, due in meno del Catania che pur può vantare, allo stato attuale, qualcosa come 514 minuti di imbattibilità (con Pisseri a soli 72' dal record personale e a -152’ dal primato assoluto in rossazzurro di Muraro). Non ci si approcciava, dunque, a questo match come a una passeggiata di salute. E non lo è stata, tanto che, dopo un’oretta di gioco, con il risultato ancora sullo 0-0, la gara si era sviluppata in termini di sostanziale equilibrio, con gli ospiti in qualche modo limitati dall’insipienza dei propri attaccanti, incapaci di tramutare in concretezza la buona mole di gioco prodotta e impegnare seriamente Pisseri, se non al 43’ (unica reale grande occasione per i pugliesi, con il centravanti Gerardi, bravo a sparare un tracciante dal limite diretto all’angolino basso sinistro, deviato in corner dall’estremo catanese con un gran balzo). Il Catania, seppur non lineare nella costruzione delle trame a centrocampo e un po’ troppo monotematico nell’intestardirsi negli uno contro uno di Marotta, splendido per impegno ma non propriamente adatto a interpretare il ruolo di esterno sinistro (almeno tre o quattro volte ha avuto la possibilità di crossare al centro per Curiale e Manneh, ma ha preferito azioni personali molto complicate da gestire e puntualmente sfumatt), ha comunque tenuto botta, in alcuni frangenti sofferto, ma mai rinunciato a ripartire e cercare la rete del vantaggio. Meglio, infatti, l’ex senese quando, in posizione più da centravanti, ha avuto agio di puntare direttamente in porta e tirare, come accaduto al 38’ e al 42’, con Pissardo buon protagonista nel neutralizzare le conclusioni. La realtà è che Scienza ha preparato bene la partita, limitando per quanto possibile la fonte del gioco avversario (Lodi) grazie al pressing di Sounas (poi pronto a ripartire e servire buoni palloni in profondità) e, soprattutto, l’incidenza degli esterni alti Marotta e Manneh, non a torto ritenuti gli uomini di maggior pericolosità offensiva, considerato che l’attuale Curiale, utilizzato ancora una volta da punta centrale, sta offrendo prestazioni a dir poco deludenti. Si è trattato della classica partita di categoria, molto “maschia”, che può essere sbloccata solo da un episodio favorevole o dalla prodezza di un singolo. Indubbiamente, sotto questo profilo, il Catania è messo bene, avendo fra le proprie file Ciccio Lodi, uno che con la palla ferma nei pressi del limite dell’area ha dimostrato di poter essere letale in tutte le categorie, a partire dalla massima serie (ancora Buffon lo ricorda…). La “magia” del numero 10 napoletano è da annoverare fra le più belle della sua carriera. Perfetta la parabola mancina all’incrocio dei pali, nulla da fare per il pur bravo portiere monopolitano, un interessante “profilo” di scuola interista. Più che meritato, poi, il suggello finale del neoentrato Angiulli, alla sua prima rete in maglia rossazzurra, servito a campo aperto da Manneh (devastante in queste occasioni). Insomma, un bel pomeriggio per i dodicimila del “Massimino” (bravi ad applaudire lungamente gli striscioni di sostegno al popolo etneo dei “pochi ma buoni” tifosi pugliesi encomiabili nel sobbarcarsi la lunga trasferta in Sicilia) che, alla conclusione della sfida, hanno applaudito la squadra, nella speranza che questa terza vittoria consecutiva, capace di proiettare il team dell’Elefante al secondo posto (in compagnia del Trapani, imbattuto a Reggio Calabria), possa essere di buon auspicio per il 2019, l’anno in cui il Catania DEVE ritornare in Serie B. Il ritardo nei confronti della Juve Stabia si mantiene ancora corposo (9 punti, sebbene con una partita in meno), così come risultano da rimarcare le sole tre lunghezze di distanza del pericolosissimo Catanzaro di Auteri, maramaldeggiante a Potenza, però questi nove punti di fila sicuramente regalano un’iniezione di fiducia notevole ai rossazzurri, aumentandone l’autostima, in vista di un mercato di gennaio che dovrà IMPRESCINDIBILMENTE proporre gli innesti necessari a rendere questo organico da primo posto. Al momento, il campo dice che non lo è.

La determinazione è quella giusta
Al di là di moduli o tattiche (Sottil ha confermato in pratica lo stesso 4-3-3 di Rieti, con il solo Esposito al posto dell’infortunato Silvestri), contro il Monopoli, certamente una delle migliori formazioni viste al “Massimino” quest’anno, la carta vincente si è rivelata la determinazione, la voglia di vincere oltre le difficoltà contingenti che ti offe l’andamento della partita. Si è visto fin da subito come il Catania fosse entrato in campo con il piglio giusto, consapevole della forza atletica e tattica dell’avversario, ma al contempo sicuro di potersi giocare le proprie superiori possibilità tecniche. Certo, se Curiale dopo un minuto avesse messo dentro da due passi un facile colpo di testa su splendido cross di Calapai, innescato da Manneh, tutto sarebbe stato più semplice. Ma il Curiale di questo girone d’andata, come più volte sottolineato, è lontano parente del capocannoniere della scorsa stagione. Le difficoltà sono giunte, dopo una ventina di minuti di buona lena, dalla perfetta disposizione del centrocampo di Scienza, compatto al centro (con uno Scoppa molto preciso) e ficcante sulle corsie laterali con i due “quinti” del 3-5-2, soprattutto Donnarumma sulla corsia mancina, un laterale davvero bravo in fase propositiva che farebbe al caso di qualsiasi squadra in questa categoria. Un problema tattico messo in conto, considerato il passo non proprio “veloce” della mediana etnea. Tuttavia, grazie al grande sacrificio di Rizzo e alla forza di volontà di Biagianti, si è riusciti a galleggiare con sufficiente disinvoltura, malgrado Lodi non riuscisse a trovare spazio per “pensare” calcio e i due esterni alti fossero ben francobollati dai raddoppi. Nella ripresa, sebbene gli ospiti, per almeno il quarto d’ora iniziale, abbiano continuato a menare la danza in mediana, si è notato come il Catania avesse la voglia matta di venire a capo della partita con la grinta e le verticalizzazioni improvvise per Marotta e Manneh, fin quando il gol di Lodi al 60’ è giunto a risolvere il problema. Poi, i rossazzurri, come accaduto a Rieti, sono riusciti a trovare un assetto più logico con l’uscita di Curiale, sostituito da Vassallo che, nel tridente offensivo, si è sistemato a destra, con Marotta centrale e Manneh a sinistra. Sottil ha completato l’opera sostituendo prima lo stanco Biagianti con Angiulli e poi Rizzo con il tosto Bucolo. Il Monopoli, sterile e mai pericoloso nella ripresa, ha ceduto definitivamente all’87’, quando un gran lancio di Lodi, più libero dal pressing avversario, pesca Manneh sullo spazio e il giovane gambiano serve un sontuoso assist in imbucata ad Angiulli che, per la prima volta, fa quello che dovrebbe fare una mezzala d’inserimento nel 4-3-3. Buono anche il tiro dell’ex centrocampista ternano, a chiudere i conti. Un risultato rotondo, ancora un “clean sheet” per Pisseri e la soddisfazione della “torcida”. Un anno non propriamente felice si conclude in modo promettente…

Una sosta cruciale
E, adesso, sotto con il mercato. Inutile ripetere concetti triti e ritriti. La società sa cosa fare, anche perché il mancato rafforzamento dell’organico ne comprometterebbe in modo netto le possibilità di promozione in B. Cedere qualche “over” che non ha reso secondo le aspettative e, magari, dare in prestito qualche “under” che non trova spazio dovrebbero essere i prerequisiti per l’arrivo degli imprescindibili rinforzi. Con la fondata speranza che i nuovi possano essere inseriti presto (e non in prossimità del 31...), in modo da consentire a Sottil di lavorare nel modo giusto durante la sosta. Si riprenderà il 20 di gennaio e già al "De Simone" si dovrà vedere un Catania pronto a volare… Buon anno a tutti i fratelli rossazzurri al consueto grido: Let’s go, Liotru, let’s go!!!