Lo Monaco: "Silenzio stampa atto di salvaguardia"
- di Giuseppe Cortese
- 12 Dec 2018 11:32
Catania in silenzio stampa, nel post gara del 'Massimino' parla l'amministratore delegato rossazzurro
Rossazzurri in silenzio stampa dopo l'ennesima deludente prestazione, seppur terminata con la vittoria di misura e in extremis con la Virtus Francavilla al "Massimino", grazie a un calcio di rigore trasformato da Lodi al 93'. L'unico a parlare, ai microfoni di Telecolor e UltimaTv è l'amministratore delegato Pietro Lo Monaco:
«Abbiamo vinto meritatamente la partita, ma all’ultimo minuto. Qua a Catania però bisogna vincere 4-0. Il Catania non è baciato da nostro Signore che deve vincere per forza, noi lottiamo per vincere ma non è detto che tu riesca per forza nell’intento. Vi ricordiamo che l’anno scorso ha vinto il Cosenza, che era lontano da noi in classifica. Noi abbiamo vinto a Foggia, in casa contro il Verona e col Sassuolo abbiamo fatto una gran partita. Ad inizio campionato ci davano come squadra che avrebbe ammazzato il campionato, oggi è cambiato tutto. Tutte le squadra interessate in questa folle estate (caos ripescaggi, ndr) in qualche modo stanno soffrendo. Il Catania ha sempre considerato la propria gente come elemento trainante, lo è stata in Serie A ma lo è stata anche oggi, ma certo non posso giustificare e comprendere quando hai un rigore al 93’ e si fischia, questo non lo posso capire. Ma capisco il disappunto della gente, che è anche il nostro disappunto. Non esiste una squadra che non ritiene la rosa del Catania come la più competitiva dei tre gironi di Serie C. Abbiamo perso tre partite in maniera inopinata, a Potenza, Bisceglie e dominati dal Catanzaro in casa. Se la partita con la Viterbese dovesse andare bene metterebbe il Catania a 30 punti, terzo in classifica e a meno 8 da una squadra che non ha mai perso (Juve Stabia, ndr). Una squadra che ha il capocannoniere del Girone C dell’anno scorso e ci mette a fianco Marotta io non l’ho vista. Noi non ci vogliamo abbandonare, ci aggrapperemo con tutte le nostre forze. Dico una cosa che non ho mai fatto, il Catania arriva primo in classifica alla fine del campionato. In questo momento è in difficoltà, dobbiamo riprendere un cammino all’altezza della Juve Stabia che sta camminando fuori da ogni logica. La metamorfosi è venuta in tre, quattro giorni. Non sono soddisfatto della partita di stasera. Io vivo il Catania, ho tanta amarezza di non poter stare dalla mattina alla sera con la squadra perché ci sono tante cose da fare, in questo momento siamo in difficoltà, non ci sono idee. Nelle difficoltà ci stiamo arrangiando, oggi abbiamo 27 punti, siamo lì e ce la giochiamo, non molliamo di una virgola».
«L’unica cosa positiva è la vittoria. Siamo caduti improvvisamente in crisi. Appena sei giorni fa, a Reggio Emilia contro il Sassuolo, squadra di Serie A, noi abbiamo dettato legge e non si capisce come dopo due giorni regaliamo la vittoria al Bisceglie. Oggi primo tempo assolutamente anonimo, nella ripresa abbiamo cercato la vittoria. Mi aspettavo una partita difficile ma non mi aspettavo un’altra battuta d’arresto. Questo è un campionato dove devi mettere in campo determinate qualità, se non le metti non vinci. In un campionato capita di avere gli alti e i bassi. La squadra deve calarsi in questa realtà, deve accettare la guerra agonistica laddove l’abbiamo e accettare che le partite siano in un certo modo, solo con la tecnica non si vince nulla. Il silenzio stampa penso sia un atto di salvaguardia, in momenti come questi la cosa più giusta è stare zitti, raccogliersi nel lavoro e dare le risposte giuste sul campo, anche perché quando si parla dopo si rischia di dire fandonie».
«Abbiamo vinto meritatamente la partita, ma all’ultimo minuto. Qua a Catania però bisogna vincere 4-0. Il Catania non è baciato da nostro Signore che deve vincere per forza, noi lottiamo per vincere ma non è detto che tu riesca per forza nell’intento. Vi ricordiamo che l’anno scorso ha vinto il Cosenza, che era lontano da noi in classifica. Noi abbiamo vinto a Foggia, in casa contro il Verona e col Sassuolo abbiamo fatto una gran partita. Ad inizio campionato ci davano come squadra che avrebbe ammazzato il campionato, oggi è cambiato tutto. Tutte le squadra interessate in questa folle estate (caos ripescaggi, ndr) in qualche modo stanno soffrendo. Il Catania ha sempre considerato la propria gente come elemento trainante, lo è stata in Serie A ma lo è stata anche oggi, ma certo non posso giustificare e comprendere quando hai un rigore al 93’ e si fischia, questo non lo posso capire. Ma capisco il disappunto della gente, che è anche il nostro disappunto. Non esiste una squadra che non ritiene la rosa del Catania come la più competitiva dei tre gironi di Serie C. Abbiamo perso tre partite in maniera inopinata, a Potenza, Bisceglie e dominati dal Catanzaro in casa. Se la partita con la Viterbese dovesse andare bene metterebbe il Catania a 30 punti, terzo in classifica e a meno 8 da una squadra che non ha mai perso (Juve Stabia, ndr). Una squadra che ha il capocannoniere del Girone C dell’anno scorso e ci mette a fianco Marotta io non l’ho vista. Noi non ci vogliamo abbandonare, ci aggrapperemo con tutte le nostre forze. Dico una cosa che non ho mai fatto, il Catania arriva primo in classifica alla fine del campionato. In questo momento è in difficoltà, dobbiamo riprendere un cammino all’altezza della Juve Stabia che sta camminando fuori da ogni logica. La metamorfosi è venuta in tre, quattro giorni. Non sono soddisfatto della partita di stasera. Io vivo il Catania, ho tanta amarezza di non poter stare dalla mattina alla sera con la squadra perché ci sono tante cose da fare, in questo momento siamo in difficoltà, non ci sono idee. Nelle difficoltà ci stiamo arrangiando, oggi abbiamo 27 punti, siamo lì e ce la giochiamo, non molliamo di una virgola».
«L’unica cosa positiva è la vittoria. Siamo caduti improvvisamente in crisi. Appena sei giorni fa, a Reggio Emilia contro il Sassuolo, squadra di Serie A, noi abbiamo dettato legge e non si capisce come dopo due giorni regaliamo la vittoria al Bisceglie. Oggi primo tempo assolutamente anonimo, nella ripresa abbiamo cercato la vittoria. Mi aspettavo una partita difficile ma non mi aspettavo un’altra battuta d’arresto. Questo è un campionato dove devi mettere in campo determinate qualità, se non le metti non vinci. In un campionato capita di avere gli alti e i bassi. La squadra deve calarsi in questa realtà, deve accettare la guerra agonistica laddove l’abbiamo e accettare che le partite siano in un certo modo, solo con la tecnica non si vince nulla. Il silenzio stampa penso sia un atto di salvaguardia, in momenti come questi la cosa più giusta è stare zitti, raccogliersi nel lavoro e dare le risposte giuste sul campo, anche perché quando si parla dopo si rischia di dire fandonie».