Lo Monaco a tutto tondo: "Da Silva e Calil? Ecco la verità..."

Pietro Lo Monaco oggi in sala stampa

Pietro Lo Monaco oggi in sala stampa 

Le parole dell'amministratore delegato etneo estrapolate dalla conferenza stampa odierna

SQUADRA IN SILENZIO STAMPA
A pochi giorni dalla gara interna contro il Lecce, il primo vero big match del campionato, e ad altrettanti dopo la chiusura della sessione estiva del calciomercato l’amministratore delegato etneo, Pietro Lo Monaco, in sala stampa, ha fornito le dovute precisazioni su alcuni temi caldi di questo primo scorcio di stagione, anticipando che da qui fino alla gara contro i salentini (in programma sabato 9 settembre alle ore 20:30 al “Massimino”) nessun tesserato parlerà con la stampa: “Quando si seguono le baggianate che escono fuori dai vari siti – ha sottolineato Lo Monaco - e quando qualcuno le ripiglia dandogli anche credito bisogna fare le dovute precisazioni. Staff tecnico sotto esame? Questo è calcio da lavandaie, non si fa così pallone ”.

NORMA CHE INCENTIVA IL FUORI ROSA
“La normativa dei 14 over mette solo in difficoltà, perché se non vendi i giocatori in esubero sei costretto a tenere fermi dei calciatori che poi si svaluteranno. È un incentivo al ‘fuori rosa’. Noi siamo riusciti a sistemare tutto, tranne Calil. Una volta che sono andati via gli attaccanti (Pozzebon e Anastasi, ndr) abbiamo preso il Turbo, per completare il reparto d’attacco, così come Blondett per completare i sei della difesa, visto che giocheremo a tre dietro. Abbiamo preso la miglior coppia difensiva della scorsa stagione (Tedeschi e Blondett, ndr); Bogdan ha ben esordito. L’ultimo giorno non dovevamo fare nulla, poi si è presentata la grana improvvisa Da Silva e quindi abbiamo provveduto a sostituirlo immediatamente”.

DA SILVA STARA’ FERMO UN ANNO
“Il procuratore di Da Silva ha provato tutta l’estate a liberarlo perché secondo lui c’erano società che gli offrivano più del doppio di quanto prende qui da noi. Due giorni prima della partita ha tirato storie che non poteva andare avanti con questo stipendio, tra l’altro pattuito con lui. Lo abbiamo preso dopo due anni di inattività, lo abbiamo tesserato e poi a gennaio lo abbiamo dato in prestito proprio perché credevamo nelle sue potenzialità. Abbiamo pagato buona parte dello stipendio al Messina, è ritornato perché credevamo che poteva darci una mano e invece ha fatto queste storie. Evidentemente aveva giocato la Coppa dei Campioni con il Milan, quindi era giusto che prendesse più del doppio...Rimarrà qui, fermo, fino al 30 giugno. Anche se dovesse venire la Juventus. Non tornerà in Brasile, sta qua. Purtroppo in un calcio sempre più in mano ai procuratori dobbiamo stare attenti ai ricatti”.

CALIL? QUANTO DI PEGGIO POSSA ESSERCI NEL CALCIO
“È verissimo che ha un contratto con noi ma è già da due anni che Calil-Catania è un discorso chiuso. In estate aveva chiesto di allenarsi a Catania garantendo al 100% che sarebbe andato via. Invece, non è stato così: ha cambiato tre procuratori pur di rimanere qui. Il suo obiettivo era quello di rimanere a Catania, con il suo ingaggio di centoottantamila euro, senza giocare. Ci sono state diverse squadre che si sono avvicinate a lui, come Sambendettese, Monza, Catanzaro, a un’ora dalla fine del mercato ci ha chiamato anche al Sicula Leonzio. Noi eravamo pronti a mettere di tasca nostra la differenza per pagare l’ingaggio, ma Calil non ha accettato. Dovrebbe spiegare perché non è voluto andare in questa società, senza perdere un euro di ingaggio. Invece è rimasto qui, a mangiare, bere, allenarsi e senza giocare, creando questo danno economico. Due sono le cose: o vuoi fare danno o vuoi smettere di giocare. In tre anni c’è costato un milione e duecentomila euro, manco i giocatori di Serie A. Non è un atteggiamento serio, né corretto. Mancanza di dignità e volontà. Questo è un caso da Associazione Calciatori. Affronteremo anche questo problema”.

CI MANCANO TRE PUNTI
“Siamo abbastanza amareggiati, pensavamo ad un inizio di stagione un po' di verso. Abbiamo lasciato due punti inopinatamente con il Fondi, dopo aver creato tantissimo. Anche a Caserta abbiamo continuato a buttare punti. Eravamo talmente amareggiati da non protestare per un rigore non dato a Russotto sullo 1-0, fallo di cui si sono accorti in pochi. In questo momento viviamo la sconfitta come se fosse un fallimento. Dobbiamo pensare alla consapevolezza della nostra forza. A detta di tutti gli addetti i lavori abbiamo l’organico più forte, ma siamo consapevoli che non faremo una passeggiata. Abbiamo visto il cammino delle squadre che hanno vinto gli ultimi tre campionati di Serie C; Foggia, Salernitana e Benevento, e abbiamo notato una sfilza di 0-0, 1-0 , 2-1.. La Serie C è una sofferenza, è tremenda. Bisogna adeguarsi e cercare di uscire al più presto da questo mondo, cercando di creare un ambiente forte che remi compatto verso lo stesso senso”.

LECCE BANCO DI PROVA IMPORTANTE
“Il Lecce è una squadra che già l’anno scorso era forte, è arrivata seconda ed è andata avanti anche nei play-off, ed adesso si è anche rafforzata. Abbiamo il dovere di cecare di battere il Lecce, squadra importante che l’anno scorso è arrivata seconda. Dirà la sua fino alla fine. Un bel banco di prova”.

VIBONESE INTERESSATA A CALIL
“Se la Vibonese dovesse essere riammessa avrà un’appendice di mercato. La società calabrese è interessata a Calil, faremo una proposta per lui. Da Silva? Non si muove da qua, starà fermo un anno”.

CACCETTA E SEMENZATO TOP NON AL TOP
“Caccetta non è ancora al top della condizione, ma sicuramente è uno dei migliori centrocampisti della categoria: ha l’inserimento in area, il senso del gol, è forte di testa, ha fatto la B con il Trapani, è stato anche a Cosenza. L’ultimo giorno di mercato abbiamo ricevuto anche una richiesta per lui. Semenzato è uno degli esterni più bravi della scorsa stagione, ma ancora non è in condizione. Abbiamo il dovere di aspettarli, sono giocatori integri, forti e di esperienza. In questo momento paghiamo il ritardo di condizione. Le due punte, Curiale e Ripa, sono venute quasi alla fine. Non stanno al 100%. Siamo curiosi di vedere questa squadra quando staranno tutti bene. Lavoriamo e aspettiamo”.

FORNITO, UNO SPOT PER IL CATANIA
“Quando è scoppiata la grana-Da Silva, giocatore che è rimasto a colloquio con il Parma ma che alla fine è stato ‘mollato’, abbiamo deciso di sostituirlo con Giuseppe Fornito. Si tratta di un giovane che gode della nostra fiducia e che ha voluto fortissimamente il Catania. Avrei dovuto registrare tutte le telefonate fatte in estate con lui, è uno spot per la nostra società. Darà il suo apporto”.

LODI, DI GRAZIA, RUSSOTTO, BIAGIANTI
“A Caserta Lodi non ha fatto una delle sue migliori partite, ci aspettiamo di più perché può dare di più. La sua alternativa in campo è Bucolo. Di Grazia? La mezzala sinistra è una novità per lui, è una posizione nuova, ci sta il disagio iniziale. Biagianti? E’sempre il nostro capitano, sia in campo che fuori. Non ha giocato perché l’allenatore ha fatto delle scelte, anche in base alla condizione dei giocatori. Darà il suo apporto, ne sono sicuro. Russotto? Voleva fortemente rimanere a Catania e lo abbiamo accontentato, anche rimodulando il contratto. È uno dei calciatori più in forma. Rispetto al passato è più responsabile, più cattivo, più ficcante. Ha reso pubblica l’unione con una ragazza catanese, credo che gli dia equilibrio. Zé Turbo? Lo abbiamo preso in prestito dall’Inter con dei discorsi particolari. Qualora si dovesse concretizzare il salto di categoria potrebbe rimanere ancora qui. È un un progetto al quale lavoriamo con una certa attenzione. Pozzebon? È andato in prestito, magari riesce a segnare 15 gol così acquista valore…”.

LUCARELLI? BISOGNA FARE COME LIEDHOLM
“Lucarelli quando le cose non andranno in un certo modo non andrà in sala stampa. È un allenatore che sta ancora studiando, è emotivo, con un certo carattere, un po’ come Simeone… Possibilmente vorrebbe giocare, magari avessimo uno come lui in campo. Bisogna fare come Liedholm, maestro del dire e del non dire. Tatticamente è presto per parlare di rivoluzioni. Siamo partiti in un certo modo, con il 3-5-2, e bisogna andare avanti per quella strada”.

ABBONAMENTI: OBIETTIVO 5000
“Abbiamo superato la quota dello scorso anno, ma purtroppo il diavolo è porco e ci ha messo lo zampino. Viaggiavamo ad una media importante, 200, 300 abbonamenti al giorno, poi, dopo Fondi le sottoscrizioni sono diminuite. Se avessimo vinto contro il Racing e fatto risultato a Caserta sarebbe stato diverso. La campagna abbonamenti chiude sabato, se arrivassimo a quota 5000 sarebbe un’ottima cosa”.

ABBIAMO LA SQUADRA PER VINCERE
“I risultati servono sia per creare l’autostima nei calciatori che per i tifosi. Negli ultimi anni hanno mangiato troppo fiele. Quest’anno la squadra è competitiva, è fatta per vincere. Io, però, non sono il mago Zurlì e non posso dire dove arriveremo”.