L'accrocco: 28 anni dopo, lo stesso gol

 

Il "Franchi" come il "San Paolo".

Uno dei miei primi ricordi calcistici mi riporta all'estate del 90, per intenderci una di quelle notti magiche che tante speranze avevano lasciato negli occhi e nei cuori di tanti tifosi italiani. Ricordo nitidamente quasi tutte le partite di quel mondiale italiano, gli occhi spiritati di Schillaci e la serpentina di Baggio contro la Cecoslovacchia (pace all'anima sua...).

Quelle speranze si infransero la notte del 3 Luglio, a Napoli. Il gol di Schillaci ci aveva fatto pregustare una finale meritata. Poi al 69esimo un cross. Innocuo, dalla tre quarti, uno di quelli su cui i portieri si avventano facilmente in presa alta. Non quella sera, non in quell'occasione. Zenga, uscì male, sottovalutando la traiettoria e Caniggia lo anticipo di testa gelando il San Paolo e un popolo intero.

Siena, 28 anni dopo, semifinale di andata dei playoff di Serie C, Siena-Catania: stesso minuto, stesso cross. Non Zenga ma Pisseri, non Caniggia ma Marotta. Non un gol del pareggio, ma il gol del vantaggio dei padroni di casa. Ma la doccia gelata è la stessa. La sensazione di impotenza uguale.

C'è da fare un distinguo però per riscrivere la storia. A Napoli fu partita secca, stavolta c'è un ritorno. C'è una possibilità di riscatto per il sempre impeccabile Pisseri e per tutto il Catania. Occasione unica di rivincita. E poi...tra gli avversari, in tutta onestà, non vedo Caniggia e non vedo Maradona. E questa già è una buona notizia.