Kalifa "freccia" imprendibile nell'arco di mister Pulvirenti?

Kalifa Manneh, 18 anni, originario del Gambia

Kalifa Manneh, 18 anni, originario del Gambia 

Kalifa potrebbe scendere in campo da titolare nella gara di Catanzaro, dopo l'esordio di Agrigento

Alla fine di ottobre, contro la Paganese, tra i 25 giocatori convocati da Rigoli figurano anche due giovani elementi della Berretti rossazzurra. Prima chiamata ufficiale per entrambi con la squadra maggiore, si tratta di Giacomo Graziano, attaccante classe ’99, e Kalifa Manneh, difensore classe ’98. Dopo una lunga serie di convocazioni, e dopo l'esordio del compagno Graziano, ad Agrigento è la prima volta nel calcio professionistico anche per il ragazzo originario del Gambia. Momento da ricordare per Kalifa Manneh grazie ai primi minuti giocati in Lega Pro da laterale sinistro nel corso del secondo tempo di Akragas-Catania.

Corre per tutto il campo, Kalifa, dietro a un pallone; dentro, la voglia di vivere una vita migliore. Correre dietro a un pallone è gioia, è un sogno. Nell'autunno 2013, a 15 anni, Kalifa arriva ad Augusta dal Gambia, l'associazione Accoglierete del presidente Carla Trommino gli apre le braccia e il ragazzo si trasferisce a Siracusa. Con i compagni della comunità, partite interminabili sul sintetico del "Di Bari", campo di periferia gestito da Antonello Liuzzo, presidente della locale squadra del Belvedere. Liuzzo intuisce le qualità del ragazzo e lo sottopone all'attenzione dei talent-scout; un provino dietro l'altro, fino a quando gli occhi attenti del procuratore Alessandro Vitale ne permettono il trasferimento a Torre del Grifo, ospite del convitto. E' davvero bravo, grande corsa e fisico importante per la sua età, e i dirigenti del Catania prendono la decisione di fornire una chance a Kalifa Manneh.

Il ragazzo inizia ad allenarsi con gli Allievi nazionali, ci sarà da lavorare e pazientare, in attesa che raggiunga la maggiore età, destino comune a tutti quei giovani extracomunitari non accompagnati dai genitori. Resta comunque legato a certi valori. Lui vive a Torre del Grifo, ma ogni fine settimana torna a Siracusa. La scorsa stagione arriva il tempo della Berretti, Kalifa si allena con i compagni e spesso viene aggregato in occasione delle trasferte, aspettando il fatidico giorno. Ad agosto la preparazione con la squadra maggiore e la prima volta in distinta in uno dei test amichevoli, ma a settembre Kalifa compie 18 anni e finalmente è titolare di una maglia, quella con il numero 33. Nel frattempo Manneh, istruito opportunamente dai suoi trainer, ha allargato il raggio d'azione su tutta la fascia; partito da un'idea prettamente offensiva è stato abbassato al ruolo di terzino, sulla porzione sinistra del campo, dove si trova terreno assai fertile per le sue poderose sgroppate da mancino naturale, spesso foriere di spunti decisivamente interessanti per le punte rossazzurre. Diventa, infatti, subito protagonista con la Berretti rossazzurra di Giovanni Pulvirenti. Una “freccia” imprendibile sulla sinistra, come dimostrato in occasione della prima uscita a Torre del Grifo; sorride, in occasione del primo gol, se ne intuisce la spensieratezza e la voglia di emergere. L'esordio di Agrigento è ormai dietro l'angolo.

Torniamo ai giorni nostri, e alla sensazione che Kalifa possa essere della partita di Catanzaro da titolare; piccoli particolari, come il gol realizzato tra i titolari in allenamento giovedì contro la Berretti, ci inducono a ipotizzare con forza sempre crescente un suo impiego sulla fascia sinistra. E non perché ci sia da sostituire un Marchese, tosto che un Djordjevic in quel ruolo, quanto per il fatto che quella lontana dalle mura amiche del Massimino è probabilmente la gara ideale per la serenità di un diciottenne che in ogni caso - siamo sicuri - farà parlare di se stesso, per di più contro un'avversaria, il Catanzaro, cui certo non è dovuto alcun timore reverenziale. Potrebbe venire utile tanto "basso" nel classico 4-3-3 quanto in mediana in un 3-5-2 o 4-4-2; facciamo entrare questo ragazzino che ha personalità mica da ridere. E magari il calcio italiano scoprirà un altro baby talento, e il Catania scriverà una nuova e, soprattutto, fresca pagina della sua lunga storia.