Juve Stabia-Catania 1-1: Un tempo ciascuno, pari giusto

Nana Welbeck, altra prestazione monstre

Nana Welbeck, altra prestazione monstre 

Il commento al partita del 'Menti' di Castellammare di Stabia

Manca un rigore, nettissimo
L’atteso esame di prova del “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, campo assai ostico ed insidioso per tutti, si è concluso con un pareggio che lascia tutti soddisfatti: i padroni di casa, passati in vantaggio con un rocambolesco gol di Scaccaborazzi (sporcato da una netta deviazione di Giosa), hanno finito la gara in affanno, a difesa dell’1-1; gli ospiti, abili a trovare il pari con un fortunoso calcio di punizione di Maldonado (sul quale è decisiva la deviazione dell’ex Marotta), hanno rimediato nella ripresa ad un primo tempo…non giocato. Ancora una volta. Infatti, così come accaduto tre giorni fa al “Massimino” con il Monopoli, i rossazzurri anche in terra stabiese hanno bruciato i primi quarantacinque minuti di gara, concedendo agli avversari – squadra solida e sbarazzina, ma tutt’altro che trascendentale – un paio di occasioni fra l’inizio gara (decisivo Confente su Marotta dopo appena due minuti di gioco) e l’ultimo quarto d’ora, subendo a tre minuti dall’intervallo la fisiologica rete dello svantaggio. Nella ripresa, insieme ai volitivi Zanchi e Golfo – subentrati agli assai negativi Izco e Dall’Oglio – è entrato in campo un altro Catania, con un atteggiamento e una predisposizione all’attacco ben diversi rispetto alla prima parte di gara. Il gol del pari, giunto al 18’ minuto, è stato il coronamento di una pressione costante degli etnei per tutto il secondo tempo. Rete meritata, arrivata dopo l’occasionissima mancata da Matteo Di Piazza, il clamoroso calcio di rigore negato dal signor Panettella di Gallarate (per un vistosissimo fallo di mano di Troest) e la parata a mano aperta di Confente sul sinistro a botta sicura di Vallocchia. Nel finale, a due dalla fine, i rossazzurri avrebbero potuto centrare il bottino pieno, ma l’ex Golfo, splendidamente imbeccato da Manneh, non è riuscito a dare la giusta forza ad un pallone finito docilmente fra le mani del portiere Russo.

Primo tempo (ancora) non giocato…
Come scritto in precedenza, il primo tempo dei rossazzurri ha lasciato ai più la sensazione di non esser stato giocato pienamente, al di là delle assenze pesanti dei vari Pinto, Piccolo e Russotto, ai quali bisogna aggiungere quella dell’ultimo arrivato dal calcio mercato, l’atteso attaccante Volpe. Pronti via, mister Raffaele, come previsto alla vigilia, ha schierato il Catania “a specchio” con un 3-5-2 avente nei due quinti le sorprese che non ti aspetti: Albertini a destra e, soprattutto, Izco a sinistra. Un doppio esperimento fallito, con l’argentino, in particolar modo, autore di una prova inguardabile. In mezzo, insieme al monumentale Nana Welbeck, il “redivivo” Maldonado (più che sufficiente la prova del sudamericano) e un Dall’Oglio in evidente affanno rispetto alle ultime uscite. Convincente il reparto difensivo, con il rientro di Tonucci (ex di turno) dal primo minuto insieme a Giosa e Silvestri. E l’attacco? Non pervenuto, almeno per quanto concerne la prima parte di gara, con Sarao e Di Piazza alla loro prima volta insieme. Nell’intervallo, così come accaduto con il Monopoli, Raffaele ha cambiato modulo (il 3-4-3) mettendo in difficoltà la Juve Stabia in più di una circostanza. Ma al di là del modulo – il 3-5-2 era, a mio avviso, la scelta giusta per iniziare la gara del “Menti” – ciò che ha destato maggiori perplessità è stata la scelta di alcuni interpreti, nella fattispecie il buon Mariano Izco, ripeto, schierato in una zona di campo non adatta alle sue caratteristiche tecniche ed anagrafiche. Con l’affare Zuculini che sembrerebbe ormai tramontato, appare opportuno prendere in considerazione l’idea del mercato degli svincolati, provando ad inserire a centrocampo qualche elemento in grado di alzare il tasso tecnico.

Domenica sul divano, aspettando mercoledì
Alla luce dei risultati della terza giornata, costellata da 5 pareggi su 9 gare, il volto della classifica cambia pochissimo, con il Catanzaro (sconfitto a Pagani per 1 a 0) unica formazione fra le prime sette a non raccogliere il “punto salomonico” del mercoledì. Il punto colto in Campania, infatti, conferma il Catania al quarto posto con una lunghezza di vantaggio su Teramo e Foggia e due sulle aquile di Calabria. Margine risicato in vista del prossimo turno, in programma domenica prossima, che vedrà i rossazzurri sul divano, “obbligati” a riposare ed a guardare agli altri per via del turno di stop imposto dal calendario. Un’occasione buona per recuperare qualche elemento dall’infermeria (magari Pinto e Russotto) in attesa di una nuova trasferta in Campania, in programma mercoledì prossimo, il 10 febbraio (ore 14.30), in quel di Pagani, nel recupero della prima giornata del girone di ritorno.