Izco200: Il Ceibo dell'Etna

Izco contrasta Bacinovic

Izco contrasta Bacinovic 

Marianito Izco, primo argentino acquistato in serie A sotto la presidenza Pulvirenti, così determinato da mettere radici salde in terra etnea. Il primo di una lunga serie sfociata nella "segunda seleccion rossazzurra"...

Il Ceibo, od Erythrina crista-galli, è un piccolo albero originario dell’America Meridionale. Questa specie cresce nelle zone calde, dove le temperature scendono di poco sotto gli zero gradi e salgono fino ai quaranta. Il fiore dell'albero, di solito rosso, è l'emblema floreale di Argentina e Uruguay.

Tra tarantella e tango
Da qualche stagione a questa parte la formazione del Calcio Catania 1946 è conosciuta all’estero, soprattutto in Sudamerica, come la segunda selección. Un appellativo, acquisito nella stagione 2010/11, dovuto alla presenza massiccia di giocatori argentini in organico. In quella stagione, infatti, i calciatori albiceleste erano ben quattordici, due dei quali italo-argentini (Adrian Ricchiuti ed Ezequiel Schelotto, con tanto di guida tecnica annessa (Diego Pablo Simeone, oggi capolista nella Liga con l’Atletico Madrid). Impronta forte, introdotta dall’avvento della presidenza di Nino Pulvirenti e dell’ex a.d. Pietro Lo Monaco, che ha avvicinato ulteriormente il popolo etneo a quello argentino, culture tradizionalmente abbastanza vicine. Un tango argentino intrufolato con decisione nella tarantella siciliana. Sound pittoresco, ma di sicuro successo.

Messera e Zavagno, i pionieri
Nelle dieci stagioni della gestione Pulvirenti i giocatori argentini che hanno indossato la casacca rossazzurra sono stati ventisei. Un numero elevato che “giustifica” il soprannome ereditato. Il primo in assoluto è stato Mariano Messera, giunto in Sicilia nell’estate 2004. Poche presenze con rapida discesa nel dimenticatoio. Anno successivo, quella della promozione, ecco un’altra meteora Lucian German Zavagno. Piante argentine in terra etnea sembrano non attecchire. Estate 2006, tra l’euforia della promozione, tra acquisti esotici (il nipponico Taka Morimoto), ecco altre due “proposte albicelesti”: Walter Ariel Garcia e Marianito Izco: il primo non esordisce nemmeno e già a gennaio torna in patria, mentre il secondo deve aspettare quasi mezzo campionato per l’esordio (il 26 novembre 2006). La conferma per la stagione seguente, visto il fallimento dei predecessori, è già un successo.

Il Ceibo dell’Etna
Per attecchire in un terreno vulcanico ce ne vuole, ma Marianito ha grinta e volontà da vendere. Lavoratore caparbio, incassa silenziosamente e va avanti. Nella stagione 2007/08 la colonia argentina si arricchisce con gli arrivi di Albano Bizzarri, Cristian Llama, Pablo Alvarez e Matias Silvestre. Marianito non è più solo. Come una chioccia dà il benvenuto ai nuovi arrivati, tracciando la strada da seguire. Nella stagione successiva, ecco Ezequiel Carboni e Pablo Ledesma. Ma il vero boom si registra nel biennio 2009/11 con ben dieci arrivi, uno dei quali riguardante la guida tecnica: Pablo Barrientos, Adrian Ricchiuti, Nicolas Spolli, Mariano Andujar, Maxi Lopez, Alejandro Gomez, Gonzalo Bergessio, Ezequiel Schelotto e mister Simeone. L’invasione è completa e il percorso di crescita di Marianito Izco è sempre in progresso. Stagione 2011/12, ecco Sergio Almiron, Mario Angel Paglialunga eJuan Pablo Carrizo. La tradizione albiceleste non cede il passo neanche nelle stagioni più recenti: Lucas Castro nell’estate 2012 e il poker del verano2013 Sebastian Leto, Federico Freire, Fabian Monzon e Gino Peruzzi. Diversi hanno lasciato Catania per altri lidi, in molti sono rimasti a mettere radici profonde. Profondissime come quelle messe da Marianito Izco, il Ceibo dell’Etna.

Gli argentini della gestione Pulvirenti

2004/05: Messera
2005/06: Zavagno e Ariel Garcia
2006/07: MARIANO IZCO
2007/08: Bizzarri, Llama, Pablo Alvarez e Silvestre
2008/09: Carboni, Ledesma.
2009/10: Barrientos, Ricchiuti*, Spolli, Andujar e Maxi Lopez
2010/11: Gomez, Bergessio, Schelotto* e Simeone
2011/12: Paglialunga, Almiron e Carrizo
2012/13: Castro
2013/14: Monzon, Freire, Peruzzi e Leto.