Ischia-Catania 2-0: le pagelle rossazzurre

Il tecnico sembra aver perso il controllo dello spogliatoio

Il tecnico sembra aver perso il controllo dello spogliatoio 

Disastro su tutta la linea, l'unico che si salva è Falcone. Approccio mentale deleterio da imputare al tecnico.

Liverani voto 4,5: Sbaglia il posizionamento in occasione della punizione di Moracci, arrivando in ritardo sul pallone e consentendo così agli avversari di sbloccare il risultato. Al 69° rischia un secondo patatrac nell’area piccola. Decisamente meno attento del solito.

Garufo voto 5: Un po’ troppo leggerino su Kanoutè, a cui concede una conclusione dal limite al 57° e poi lo spazio necessario per il tap-in del 2-0 al 64°. Unico acuto un cross nel finale per Calil che di testa centra la traversa.

Pelagatti voto 5,5: Regge un po’ meglio rispetto a Bergamelli la dinamica coppia Gomes-Kanoutè. Eppure al 22° si fa prendere il tempo da Gomes che in area gira di testa verso la porta.

Bergamelli voto 4: Il campanello d’allarme è rappresentato dall’errato anticipo su Gomes al 15° che mette il n°9 nelle condizioni di calciare da fuori area. Al 27° un suo fallaccio da dietro provoca il calcio di punizione con cui Moracci porta in vantaggio l’Ischia. Nella ripresa perde anche la testa rimediando un cartellino giallo per inutili scaramucce con Bruno.

Nunzella voto 5,5: Non fa mancare la propria spinta sulla corsia mancina ed anche oggi sforna tanti cross, senza azzeccarne però neanche uno.

Di Cecco voto 4,5: In netta involuzione rispetto alle prime (più che positive) uscite. Non fa filtro a centrocampo, non fa girare il pallone, non entra mai in partita.
-> Musacci voto 6: Non può salvare la barca che affonda nei pochi minuti concessi da Pancaro. Ma è bravo quando impegna Iuliano su calcio piazzato all'88°.

Agazzi voto 5,5: Schierato davanti alla difesa al posto di Musacci, rispetto al più esperto collega si propone di più per ricevere il pallone e giocarlo in avanti. Ma il fisico leggerino non lo aiuta nei corpo ai corpo coi ruvidi mediani avversari. Nella ripresa perde lucidità e non gli resta che commettere qualche fallo tattico per evitare che la squadra di casa possa arrotondare il risultato con le proprie ripartenze.

Pessina voto 6: Gioca con personalità, provando a far girare il pallone in mediana e correndo anche qualche rischio quando necessario. Rimedia un giallo al 34° per interrompere un contropiede dell’Ischia che era partito da un suo errore su calcio piazzato. L’ammonizione, unitamente al cambio tattico adottato da Pancaro nell’intervallo, lo costringe a rimanere in panca nella seconda frazione di gioco.
-> Lupoli voto 5,5: Nonostante i pochi allenamenti fin qui disputati con la squadra, viene gettato nella mischia dal tecnico per i secondi 45’. Si piazza da seconda punta provando a far movimento attorno a Calil e sfruttarne le sponde che in realtà arrivano col contagocce. Non incide granché ma, se non altro, guadagna una punizione al 60° e cerca la porta con un colpo di testa su azione d’angolo al 69°.

Calderini voto 4,5: Troppo lento e compassato sulla destra, non trova mai i tempi giusti per duettare con Garufo, e l’acuto del suo match consiste nell’aver provocato nei primi minuti l’ammonizione (peraltro ininfluente nell’economia della gara) del terzino Porcino.
-> Gulin voto 5,5: La velocità sembra la sua dote migliore, e prova a metterla in mostra e sfruttarla scorrazzando sulla sinistra. In concreto però non crea pericoli.

Calil voto 5,5: Gli arriva un solo pallone in 94’, e lo manda sulla traversa raccogliendo di testa il cross di Garufo. Non fa però granché per riceverlo, il pallone, dal momento che di sponde sui numerosi suggerimenti dei propri compagni dalle retrovie ne fa pochissime, e con scarsa efficacia.

Falcone voto 6: Nel primo tempo è l’unico che cerca la porta provando un tiro a giro che schizza alle stelle al 24°. Cresce nella ripresa quando Pancaro, dopo l’ingresso di Gulin al posto di Calderini, lo piazza sulla fascia destra. Da lì prova diverse iniziative personali ed è l’unico che conclude qualcosa, conquistando qualche corner e provando ad effettuare dei traversoni in area. L’occasione più nitida del Catania è il suo sinistro alto sopra la traversa provato dopo aver saltato Iuliano al 66°.

All. Pancaro voto 4: Al di là di qualsiasi considerazione di carattere tecnico-tattico (oggi, semplicemente, non ha funzionato nulla, nonostante lui abbia provato a cambiare le carte in tavola, con la formazione iniziale e coi cambi nella ripresa) il problema più grave sembra riguardare la testa dei propri giocatori. Due gol subiti su palle inattive a causa di ingiustificabili cali di concentrazione, confermati anche da uno schema interpretato in modo ridicolo in occasione di una punizione a favore nella ripresa. Urge uno scossone di carattere “psicologico”, sempre che non sia troppo tardi (in caso contrario, spetterebbe alla società intervenire con un cambio della guida tecnica).

ISCHIA voto 7: Di Costanzo ridisegna col suo 4-4-2 d’ordinanza una squadra che nel girone d’andata ha brillato per il gioco espresso e deluso al contempo per la grottesca tenuta difensiva. Con l’approccio più “quadrato” voluto dal tecnico ex Messina gli isolani hanno acquisito compattezza e sono tornati alla vittoria (che mancava da tempo immemore) sfruttando la mobilità della coppia Kanouté-Gomes, il buon lavoro degli esterni Di Vicino e Armeno, il cinismo sui calci piazzati e, soprattutto, la grinta dei difensori e dei mediani che hanno imbavagliato i rossazzurri concedendo loro poco e niente.

Arbitro Chindemi voto 6: Un match senza chiamate difficili agevola il suo lavoro, che si complica solo quando c’è da mettere a freno i bollenti spiriti dei giocatori contrapposti sul terreno di gioco. Compito, quest’ultimo, che svolge a dovere, mostrando il cartellino ai “polemici” Bergamelli e Bruno.