Insieme per una maglia!

I giocatori del Catania raccolgono l'applauso dei tifosi rossazzurri

I giocatori del Catania raccolgono l'applauso dei tifosi rossazzurri 

Appartenenza, passione, amore infinito, instancabile per i propri colori, per una squadra che rappresenta una comunità.

La capacità di emozionarsi, ancora...
Appartenenza, passione, amore infinito, instancabile per i propri colori, per una squadra che rappresenta una comunità. Che soffre ma che si riscopre ancora capace di emozionarsi, nonostante tutto.

La cosa più bella
L'immagine più bella di Catania-Avellino è quella del post-gara: la squadra, invocata dalla Nord, si raduna sotto la curva per ricevere i cori e gli applausi dai sostenitori etnei. Per un attimo tutto svanisce. Tutte le tristi vicissitudini che hanno accompagnato il club rossazzurro in questi ultimi anni si dissolvono. Pulvirenti, Sigi, Tacopina...tutto si cancella per qualche minuto, come se non fosse mai esistito. Come se tutti i problemi, le "disgrazie" sportive in cui è incappata questa sfortunata squadra finissero, soltanto per un attimo, per venire cancellati. In quegli attimi, ci sono i tifosi e c'è la squadra di cui sono perdutamente innamorati. E nient'altro. E cos'è l'amore del resto, se non trasporto vivo di emozioni e passione. Accendere il cuore e spegnere tutto il resto.

Il ritorno del Massimino
E in fondo il calcio è proprio questo e questo sempre dovrebbe essere. Poi c'è il campo, c'è una squadra che nei suoi (anche corposi) limiti riesce a essere bella a modo suo, a mettere in mostra un centravanti (Moro) giovane ma come non se ne vedevano da anni. C'è il "vecchietto" Claiton, che si riscopre ancora capace di una corsa sotto la curva, e c'è mister Baldini, sempre più simile a un altro condottiero, pure lui toscano, transitato da queste parti appena qualche stagione fa. C'è la curva che salta e che balla, e sembra di tornare indietro nel tempo, con i ricordi che riaffiorano potenti. Ecco allora come suona uno stadio con il pubblico sugli spalti!

La dura realtà
Poi però la magia finisce, e la realtà, stordente e grave, torna a bussare. Riaffiorano gli spettri, mai così concreti e visibili: il disastro gestionale di Sigi e quel monte debitorio che tanto somiglia all'Everest. E così ritorna il timore che tutto questo stia per finire. Non sappiamo quanto ancora il Catania resterà in vita. Se le partite cui stiamo assistendo saranno davvero le ultime della storia del '46, se questo sarà l'ultimo campionato del Calcio Catania matricola federale 11700. Il timore, piuttosto fondato a dire il vero, che ciò possa avvenire c'è ed è concreto. Questo è ormai chiaro a tutti. E non sembrano al momento intravedersi vie d'uscita. Ma se, a meno di colpi di scena che ci auguriamo, fine dovrà essere, una certezza in fondo c'è: fino all'ultimo secondo il Catania non sarà da solo.