Il riscatto dell'Elefante

Mazzarani, sempre più decisivo...

Mazzarani, sempre più decisivo... 

Max Licari sul primo acuto esterno del Catania. Finalmente l'atteggiamento giusto! E Anastasi...

Urlo liberatorio
Mancava da più di un anno. Attesa, invocata, quasi maledetta per il ritardo, infine è giunta in un campo ostico e freddo, riscaldato dalla passione di più di 100 supporters rossazzzurri. La “Vittoria Fuori Casa”, quasi una locuzione mistica in casa etnea, non è più una chimera. A Cosenza si è consumata la rivincita di Rigoli e di un gruppo che, finora, aveva quasi sempre steccato la “prova del nove” susseguente ai quasi scontati tre punti interni. Un successo chiaro, meritato, contro un avversario sì in crisi (dopo 5 sconfitte nelle ultime 7 gare, la panchina di Roselli rimane più che in bilico), ma pur sempre di buon livello tecnico per la categoria e quinto in classifica con 23 punti. Questa volta, a parte i primi 20’ iniziali, troppo timidi e giustamente puniti dai padroni di casa con il solito gol della “bestia nera” Baclet (in rete contro il Catania, il pelato francese, anche nel doppio confronto consumatosi durante la scorsa stagione, con la maglia del Martina Franca), Bergamelli e compagni hanno interpretato nella giusta maniera il match, non rinunciando a giocarlo e, soprattutto, reagendo con la necessaria dose di carattere allo svantaggio iniziale. Per tale ragione, non può stupire il pareggio ottenuto già una decina di minuti dopo la realizzazione del centravanti rossoblù, grazie a un colpo di testa, su azione di calcio d’angolo, di Anastasi, poi corretto in rete da Bergamelli a seguito dello strepitoso intervento di Perina. E non può nemmeno meravigliare la rete della vittoria siglata “rapinosamente” dal sempre più decisivo Mazzarani al 72’. Un gol meritato, perché il Catania nella ripresa aveva fatto sicuramente di più in termini di gioco e di occasioni rispetto ai rivali; un gol liberatorio che, difeso a denti stretti fino alla fine (forse, troppo…), potrebbe veramente rivelarsi la tanto sospirata “svolta” della stagione, quel “salto di qualità” troppo spesso “accarezzato” nei sogni di società, squadra e tifosi, tuttavia mai fattivamente realizzato. Al triplice fischio del signor Valiante di Salerno, il grido disumano dei tifosi davanti alle televisioni o presenti al “San Vito-Marulla”, congiunto a quello dei giocatori e dell’allenatore, è la dimostrazione di quanto fosse divenuta una sorta di psicosi questa insipienza “esterna” del Catania e di quanto fosse attesa questa gioia. Una gioia, intendiamoci, transitoria, perché nulla è stato fatto e serviranno conferme. Non può, ovviamente, una singola buona partita illudere che tutti i problemi siano risolti e che questo sia improvvisamente divenuto un team di fenomeni. Quanto detto finora rimane valido. Serviranno rinforzi a gennaio per rendere il Catania squadra in grado di lottare con speranze di successo per un posto “importante” nella griglia dei playoff e, ancor più, per poter aspirare a divenirne seria candidata a un ruolo da protagonista. La classifica, del resto, dice questo. Il Catania, con 28 punti conquistati, sarebbe quinto, un punto dietro al Matera (“corsaro” a Lecce). Il livello è quello, ma la penalizzazione pesa. Serve qualcosa in più per poter lottare con legittime ambizioni, fin da questa stagione, per la promozione.

Ancora una formazione diversa
Rigoli, privo ancora di Biagianti a centrocampo, propone un’altra formazione iniziale “sorprendente”. Questa volta, però, figlia certamente del “turn over”, necessario in funzione della gara cui è atteso il Catania martedì pomeriggio al “Massimino” contro l’ostico Monopoli. Parisi a destra al posto di Di Cecco, Bucolo mezzala a fianco del regista Scoppa, trio Mazzarani-Anastasi-Russotto in avanti, con il “gioiellino” Di Grazia per la seconda trasferta consecutiva in panchina. Opzioni rischiose. Non oso pensare cosa sarebbe successo se non fosse andata bene… Il fatto che la società, comunque, abbia voluto rischiare, e rischiare forte, significa evidentemente che il segnale lanciato da Lo Monaco in settimana all’attaccante catanese non è da interpretare con leggerezza. I primi 20’ non danno ragione al tecnico, perché Bucolo e Scoppa si pestano i piedi, Fornito sembra stanco, Mazzarani e Russotto rimangono lontani da Anastasi e Parisi sulla destra soffre troppo Statella. Poi, però, dopo il gol subito (errore difensivo complessivo dello stesso Parisi e dei centrali difensivi), la squadra paradossalmente si scioglie e comincia a far meglio.. In particolare, bene sulla corsia sinistra Djordjevic, sempre bravo a fluidificare e mettere in area cross interessanti, e il duo Mazzarani-Russotto, utilizzato questa volta da Rigoli in maniera più consona alle caratteristiche, in una sorta di 4-3-2-1 in cui sia l’ex catanzarese, sia l’ex modenese rimangono accentrati e più vicini ad Anastasi, fornendogli aiuto, regalandogli, palloni giocabili e raccogliendone le sponde. Non per nulla il gol vittoria proviene da un grande triangolo Anastasi-Russotto in posizione centrale e da un inserimento in piena area di Mazzarani in posizione di punta centrale.

Unico vero centravanti
Tuttavia, il migliore in campo e la vera e propria novità della partita è da considerarsi il catanesissimo Anastasi. Il primo gol proviene da una sua zuccata in piena area (da corner), quasi un “unicum” in questa stagione; la rete della vittoria, già descritta, va a suo gran merito, tanto che si infortuna proprio al culmine di tale azione, andando a sbattere coraggiosamente contro Perina. La sensazione è che sia, per caratteristiche, l’unico in organico a poter correttamente interpretare i movimenti da centravanti che ha in mente Rigoli. Contro i “lupi” silani, Anastasi ha svolto alla perfezione il ruolo di “boa” per gli inserimenti dei trequarti: presenza, fisica, sportellate, frequenti spizzate, buone sponde, discreto attacco della profondità quando possibile, incisività nelle occasioni che contano. Meglio di così, difficilmente poteva fare. Fermo restando che serviranno ulteriori riprove, il ragazzo si è forse guadagnato i galloni di “prima scelta” fino al mercato di gennaio e, chissà, la conferma per il resto della stagione, potendo costituire, giocando così, pur sempre una valida alternativa (per la categoria) all’eventuale titolare che, necessariamente, andrà acquistato.

Ultimi 10’ troppo “conservativi”
Gli ultimi dieci minuti del Catania sono stati giocati in maniera troppo “conservativa”. La motivazione va certamente ricercata nell’ansia di dover difendere un risultato importantissimo; tuttavia, gli ingressi di Di Cecco per Mazzarani e Bastrini per Fornito hanno abbassato troppo il baricentro della squadra, consentendo a un Cosenza fin lì dominato (e mai pericoloso) di riacquistare coraggio e spingersi disperatamente in avanti alla ricerca del pareggio. Il risultato è stato una sofferenza indicibile e un grosso rischio corso a opera di Blondett nel convulso finale. Un rischio evitabile, a mio parere, con una condotta diversa e meno “preoccupata”. Ma non mi va di cercare il pelo nell’uovo. Alla fine, il risultato è stato portato a termine meritatamente e al culmine di una gara finalmente propositiva. L’auspicio è che possa trattarsi realmente dell’inizio di un percorso vincente.

Fondamentale, con il Monopoli, continuare la striscia vincente
La risposta c’è stata; adesso è il momento di azzeccare il filotto giusto capace di portare il Catania a ridosso delle posizioni di testa già prima della sosta invernale. La partita con il Monopoli, che precede in classifica i rossazzurri, è sicuramente difficile, ma non “impossibile”. Sarà importante sfruttare l’entusiasmo generato da questa prima vittoria esterna, gestendo in maniera oculata le forze del gruppo. Certamente, ci attendiamo qualche cambio rispetto al match di Cosenza, magari la riproposizione di Andrea Di Grazia e il ritorno di Bucolo nel naturale ruolo di centrale davanti alla difesa. Ma, cruciale sarà continuare con questo atteggiamento e questo approccio alla gara, senza tentennamenti. Let’s go, Liotru, let’s go!!!