Il "Russo-Azzurro": il racconto di verità certificate

In senso orario: Alessandro Vagliasindi, Filippo Solarino, Alessandro Russo e Giacomo Cagnes

In senso orario: Alessandro Vagliasindi, Filippo Solarino, Alessandro Russo e Giacomo Cagnes 

La presentazione del libro di Alessandro Russo presso la libreria Cavallotto. All'interno il video integrale dell'evento

Doveva esser una ‘semplice’ presentazione del nuovo libro di Alessandro Russo – la terza in ordine di tempo, dopo quelle autunnali rispettivamente alle Ciminiere e da "Pigreco-La taverna dello Hobbit" – è stato, invece, un piacevole ed assai articolato dibattito sugli ultimi anni che hanno sconvolto (e continuano a sconvolgere) il pallone rossazzurro. Un sano e pacato contraddittorio con interpreti eterogenei, dalle professioni e dalle idee diverse, tuttavia accomunati dalla passione per l’Elefante e per i ‘gradoni’ dell’impianto di Piazza Spedini.

Si parte sulle note di “Cuore Tradito”del maestro Antonio Monforte. Quel cuore, quello del nostro Alessandro e dei tifosi rossazzurri, tradito, ferito e ancora sanguinante dalle coltellate del 23 giugno 2015, data nefasta nella quale il Calcio Catania ha perso la sua ‘verginità’. Di quei treni maledetti che hanno riportato l’Elefante in terza serie, nel modo più brusco e infamante, di cui ancora nessuno conosce in quale stazione abbiano terminato la propria corsa. Il “Russo-Azzurro” – ultima fatica editoriale del chirurgo ortopedico con la stoffa dello scrittore – non è un libro contro l’attuale proprietà, non è un attacco diffamatorio verso l’ex presidente del sodalizio rossazzurro, è semplicemente il racconto della pagina più amara della storia del calcio catanese. Una narrazione di denuncia, un grido di dolore, che ripercorre il biennio rosso del pallone nostrano: dalla salvezza (stentata) in cadetteria, passando dall’estate dello scandalo alla travagliata annata in Lega Pro, fino all’alba della stagione ancora in corso. Un racconto, a mo di diario, nel quale l’autore ‘ospita’ nel suo salotto i personaggi più disparati. Un luogo di confronto, elegante e distinto, nel quale il calcio, nonostante le scottature ed i bocconi indigesti, viene sorseggiato come una tisana calda ed accompagnato da biscottini di arte e cultura.

Da sx verso dx: Giovanni Finocchiaro, Alessandro Russo e Filippo Solarino 



“Non è un libro contro, il ‘Russo-Azzurro’ si limita a raccontare verità certificate – puntualizza Filippo Solarino, coautore di “Tutto il Catania minuto per minuto” – Si tratta di un diario di un tifoso responsabile, ovvero di colui che non si limita a guardare solo il campo ma che cerca di analizzare le cose anche quando non vanno”.

“Si tratta del momento più difficile della storia del Catania, anche più del 1993 – commenta Giovanni Finocchiaro, giornalista de ‘La Sicilia’ – Allora c’era una ricostruzione che partiva da un personaggio forte, che non aveva venduto le partite o che non le aveva comprate. Adesso siamo tutti un po’ sbandati. Ricostruire la verginità del Calcio Catania è molto difficile, credetemi”.

“Alessandro Russo è uno scrittore senza condizionamenti, che non si lascia abbindolare da possibili ritorsioni. Riesce a raccontare i fatti senza subire la cosiddetta sudditanza psicologica – puntualizza Giacomo Cagnes, presidente della sezione catanese dell’USSI – è una prova di maturità del tifoso Alessandro Russo che analizza e racconta. Aiuta a riflettere molto su quello che sta accadendo”.

Alessandro Vagliasindi, altro personaggio di spicco del panorama giornalistico catanese, apre più di un vagone: “E’ un libro che parte da un principio a cui dobbiamo attenerci anche noi moderatori dell’informazione: attenersi ai fatti, perché Alessandro si è attenuto ai fatti. Chi avrà il piacere di leggere il libro cerchi anche di andare oltre la lettura stessa. Ad oggi, dopo due anni, abbiamo assistito a una condanna mediatica decisa da chi detiene le fila del calcio. Noi abbiamo il diritto di conoscere la verità: chi ha venduto queste partite? Perché non c’è stato un solo squalificato tra i tesserati coinvolti?”. Domande legittime, che in molti si pongono, e che ancora dopo quasi due anni non hanno ricevuto alcuna risposta. C’è spazio per tutti, anche per i tifosi: “Dall’arrivo di Cosentino la società comincia ad avere una visione personalistica, nella quale si arrocca a Torre del Grifo e rigetta il confronto con i tifosi, trasformandosi in ‘Pulvirentese’", così Ruggero Albanese.

Arriva la musica, ancora la chitarra di Antonio Monforte. Catania è sulu ccà con tutta la sua passione e tutte le sue contraddizioni, unica nel suo genere. “Il Russo-Azzurro è un libro che stimola il dialogo – prende in mano le redini il padrone di casa, Alessandro Russo – solo con il confronto si può approfondire. Qualcuno dice che siamo dei rompiballe, perché non ci accontentiamo di quello che ci viene detto. Noi siamo dei nostalgici e vogliamo capire, attraverso il confronto serrato riusciamo a conoscere delle verità. Questo è un insegnamento anche per i più giovani. Non bisogna prendere nulla per scontato, bisogna approfondire…sbatterci la testa”.

Il dibattito è vivo, aperto a tutti. Si alternano il professore Aldo Nicosia e Tino Vittorio, con quest’ultimo che prova a scoperchiare un altro vagone: “Al di là dell’aspetto tecnico, il problema di fondo è che noi siamo dove siamo (in Serie C, ndr) senza che nessuno ci abbia spiegato perché è avvenuto tutto ciò. Bisognerebbe parlare agli avvocati del Calcio Catania e capire perché ci troviamo in questa situazione nonostante nessun fatto sia stato ufficialmente certificato”. Si è parlato anche del difficile momento attuale e dal progressivo allontanamento dei tifosi dallo stadio: “E’ un campionato vissuto tra le montagne russe, con momenti altalenanti", ha commentato Salvatore Giuffrida di CataniaPubblica.Tv. Probabilmente, con il ritorno di Lo Monaco, la piazza si era illusa di poter ottenere una vittoria fin troppo facile”. C’è spazio anche per il Murale dedicato agli eroi rossazzurri di tutti i tempi: “Il calcio è della gente – ha affermato Emanuele Rizzo, promotore di questa iniziativa – il senso di quest’opera è ricordare ai tifosi più giovani ed a quelli meno giovani che la nostra storia coinvolge tutta la città, a prescindere dall’età o dal sesso”.