I nuovi acquisti ai raggi X

Marcelinho, Piermarteri e Sauro.

Marcelinho, Piermarteri e Sauro. 

L’analisi del possibile ruolo che potranno ricoprire nel Catania gli acquisti presentati oggi.

Calaiò, Rinaudo, Rosina, Martinho, Chrapek, Sauro, Calello, Marcelinho, Escalante e Piermarteri. Sono questi gli acquisti del Catania 2014/15 presentati oggi che, insieme ai giocatori di proprietà confermati, cercheranno di raggiungere l’obiettivo promozione. Approfondiamo insieme le caratteristiche tattiche e il possibile ruolo che potrebbero avere, nel Catania, la prossima stagione.

Michał Chrapek: erede di Izco? Sì, ma con meno grinta e più qualità
Centrocampista 22enne, da due stagioni titolare fisso nel Wisła Cracovia, dove si è consacrato come un mediano tuttofare: trova la sua dimensione ideale da interno di centrocampo ma ha giocato e può giocare anche da mediano davanti alla difesa e da trequartista, grazie ad un buona visione di gioco e a discrete qualità in fase di palleggio. Nel Catania dovrà ritagliarsi un posto tra i 3 disponibili a centrocampo nel 4-3-3 disegnato da Pellegrino. Dopo la partenza di Izco, è stato designato dallo stesso mister come suo possibile erede nella posizione di interno destro, ed ha ricoperto tale ruolo nei due match di Coppa Italia. Possibile titolare.
Marcelinho: fantasia da sfruttare a partita in corso?
Reduce da un’esperienza col Baniyas (Emirati Arabi) dopo diversi anni da protagonista nel campionato greco con lo Skoda Xanthi, Marcelo Leite Pereira in arte Marcelinho è un esterno sinistro offensivo di centrocampo, classica ala per intenderci, che può adattarsi anche sul fronte opposto, ed ha come principale qualità quella della progressione in dribbling, mentre deve migliorare sotto il profilo del gioco di squadra e della collaborazione coi compagni. Nel Catania parte da alternativa agli esterni offensivi titolari (Rosina e uno tra Castro e Leto, mercato permettendo) e dovrà cercare di scalzare le gerarchie. In un campionato come quello di Serie B potrebbe tornare molto utile entrando a partita in corso quando servirà alzare il ritmo, che, in genere, nella ripresa cala fisiologicamente.
Emanuele Calaiò: il n°9 prescelto dalla società che non ha mai giocato da unica punta
Dei pro e contro dell’affare Calaiò ne abbiamo parlato già a tempo debito, subito dopo l’ufficializzazione. Qui non ci resta che aggiungere che, 4-3-3 o 4-4-1-1 che sia, il Catania giocherà con un’unica punta. E il prescelto per giocare da titolare per tutto il campionato è lui. Non va sottovalutato il fatto che nelle ultime, fortunate, stagioni in Serie B con Napoli e Siena, Calaiò ha giocato e segnato in moduli che prevedevano l’utilizzo di due punte (Sosa o Bucchi al suo fianco nel 3-5-2 di Reja, Mastronunzio o Larrondo nel 4-2-4 di Conte) e quindi l’impiego da unica punta rappresenta un’incognita nonostante la grande esperienza del centravanti palermitano.
Alessandro Rosina: estro e duttilità a disposizione di Pellegrino
“Usato sicuro”, ma mica poi tanto. A 30 anni Alessandro Rosina ha ancora molto da dare, a maggior ragione in una categoria inferiore rispetto a quella in cui meriterebbe di giocare per qualità tecniche. Nella sua carriera ha mostrato tanta duttilità, adattandosi come esterno di centrocampo in entrambe le fasce, con maggior propensione a giocare sull’out di destra (in modo tale da poter rientrare e calciare col sinistro che è il suo piede) ma ha garantito prestazioni, gol e assist anche da trequartista centrale e da seconda punta. Nel 4-3-3 di Pellegrino, in cui dovrebbe essere titolare indiscusso nonostante l’agguerrita concorrenza (Leto in primis) dovrebbe partire da trequartista destro, ma la duttilità di cui abbiamo già detto potrà permettere al mister etneo diverse soluzioni a partita in corso, come l’inserimento di un’ala o di un centrocampista in più, per un 4-2-3-1 in cui “Rosinaldo” potrebbe giostrare da trequartista centrale, oltre che da esterno.
Adrián Calello: un talento perduto che cerca di ritrovarsi
Un’ex prodigio che in Italia si è perso e che in Sicilia, a Catania, vuole ritrovarsi. Sempre titolare, da giovanissimo, con Independiente e Dinamo Zagabria (con i croati ha giocato anche in Champions League ed Europa League). Poi le esperienze sfortunate con Siena (retrocessione) e Chievo (infortunio alla spalla che condiziona l’intera stagione). Calello è il classico mediano davanti alla difesa, bravo nei passaggi e con buona visione di gioco che non mette in secondo piano la fase difensiva. A Catania in quel ruolo è chiuso da Rinaudo, sempre che Pellegrino non cambi idea e torni a schierare il “Fito” da interno di centrocampo come la scorsa stagione. Per caratteristiche comunque l’ex Chievo potrebbe adattarsi da interno anche se non ha mai giocato con continuità in quel ruolo. Parte come outsider ma cercherà di ritagliarsi spazio: Chrapek, Almiron e Martinho sono avvisati.
Gastón Sauro: in difesa parte titolare, saprà difendere il posto?
Giovane, ma già con esperienza a livello europeo, e duttile. Si, perché Gastón Sauro nasce e resta un difensore centrale, ma all’occorrenza può adattarsi come terzino destro. Anche lui, come Calello, vanta presenze in Champions League ed Europa League (con il Basilea). 189 cm per 84 kg, è il classico roccioso “spilungone”, forte di testa e deciso in marcatura. E’ arrivato a Catania in concomitanza con la partenza di Bellusci: non è un caso, perché sostituirà al centro della difesa al fianco di Spolli l’ex n.14 rossazzurro. Visti i problemi fisici di Rolin e la minore esperienza di Gyomber per il momento è in testa alla gerarchie, ma sta a lui difendere il posto da titolare con buone prestazioni perché i colleghi di reparto non staranno di certo a guardare.
Gonzalo Escalante: ruolo da definire, gerarchie da scalare
Il giocatore di proprietà del Boca Juniors è il forse il più grande rebus della campagna acquisti rossazzurra: se la vicenda contrattuale si è risolta in extremis, con l’ufficializzazione giunta pochi giorni fa (dopo che il giocatore ha lavorato più di un mese a Torre del Grifo senza, però, poter scendere in campo nelle partite disputate dagli etnei) il nodo che resta è essenzialmente di carattere tattico. E’ stato infatti presentato come un centrocampista, e in effetti all’occorrenza può adattarsi da interno, ma in realtà si tratta di un esterno destro che si dedica ad entrambe le fasi: per questo motivo potrebbe anche giocare da terzino destro, pur non essendo il suo ruolo puro, e potrebbe anche essere utilizzato come ala, ma in quel settore ha una concorrenza spietata. Se Chrapek è l’erede designato di Izco per la posizione che è destinato a ricoprire in campo, Escalante è senza dubbio il giocatore che più gli somiglia sotto il profilo della duttilità tattica. L’argentino dev’essere dunque inquadrato da Pellegrino, per capire dove possa esprimersi al meglio nello scacchiere tattico etneo, e in partenza pare destinato alla panchina.
Gonzalo Piermarteri: esterno offensivo chiuso dai più esperti
Come Escalante, pratiche burocratiche risolte in extremis col rilascio del passaporto italiano. Ma a differenza del connazionale ex Boca, Piermarteri, classe 1995, non dovrebbe essere aggregato stabilmente all’organico della prima squadra. Si tratta di un’ala destra ed è superfluo ripetere quante sono le scelte, ben più esperte, a disposizione di Pellegrino in quel ruolo. Un’altra differenza con Escalante sta nella modalità di acquisto: non si tratta di prestito, infatti, ma di accordo a titolo definitivo col Rangers de Talca, seguito dalla firma di un contratto quadriennale. Segno che la società crede ciecamente nelle potenzialità di questo giocatore.

Non abbiamo incluso, volutamente, nell’approfondimento Rinaudo e Martinho che veri e propri nuovi acquisti non sono. Per loro rimandiamo a quanto già detto in sede di ufficializzazione:
- scheda Rinaudo
- scheda Martinho

Abbiamo voluto invece dedicare qualche riga a due giovani acquisti non ancora ufficializzati dalla società ma che possono essere considerati come giocatori di spessore per il settore giovanile che potrebbero anche guadagnare qualche gettone in prima squadra durante la stagione. Si tratta di Odjer e Jankovic.
Moses Odjer: giovane “black star” pronto a maturare con la Primavera
Dopo un’estate in prova, ecco arrivare in extremis la firma risolutiva. Il ghanese Odjer, stellina del Ghana ai mondiali U20 del 2013 con cui ha conquistato il 3° posto finale, è a tutti gli effetti un giocatore del Catania. Si tratta di un colpo in prospettiva, data la giovane età (18 anni appena compiuti). L’ex giocatore del Tema Youth è un centrocampista centrale che può fungere anche da trequartista. Per la prossima stagione dovrebbe giocare prevalentemente con la Primavera ma la società ripone molta fiducia in lui e non è da escludere che in casi di emergenza possa essere aggregato alla prima squadra.
Filip Jankovic: centrocampista offensivo in cerca di spazio.
Recordman già a 16 anni. Si, perché Filip Jankovic a quell’età ha esordito con la Stella Rossa nei preliminari di Europa League, diventando così il più giovane esordiente del club nelle competizioni europee. Nella stessa stagione primo gettone anche in campionato. L’anno scorso il blitz del Parma che lo porta in Italia e lo affida al proprio settore giovanile: per lui 16 presenze e 1 gol con la Primavera nella passata stagione. Non ancora 20enne quest’estate è stato protagonista dello scambio di prestiti che ha portato Ciccio Lodi al Parma. Jankovic è un centrocampista centrale con propensione offensiva che può stazionare sulla trequarti e adattarsi come esterno destro. Data la giovane età e la scarsa esperienza è probabile che faccia la spola tra la Primavera e la prima squadra.