Elementi inediti sul 'Caso Raciti' nell'inchiesta de 'Le Iene'

 

Giovedì 29 ottobre, in prima serata, su 'Italia 1', la parte conclusiva del servizio di Ismaele La Vardera

Andrà in onda giovedì 29 ottobre, in prima serata su Italia 1 a “Le Iene”, un nuovo servizio di Ismaele La Vardera sul “caso Raciti” - la storia dell’ispettore Capo Filippo Raciti ucciso durante gli scontri della partita di calcio Catania-Palermo avvenuti il 2 febbraio 2007 - di cui la trasmissione mette in luce un punto di vista che supporterebbe un’ipotesi alternativa.

Nel precedente servizio andato in onda la settimana scorsa, attraverso una serie di documenti, la trasmissione di Italia1 ha messo in dubbio la ricostruzione ufficiale dei fatti che ha già condannato in via definitiva e portato in carcere, dove attualmente sta scontando la pena, Antonio Speziale, con l’accusa di omicidio.

Il giorno dopo la messa in onda, è stata immediata la reazione del Capo della Polizia Franco Gabrielli che ha contestato il servizio, attraverso questa dichiarazione: “Le sentenze si rispettano”. “Se qualcuno vorrà presentare nuovi elementi è corretto che lo faccia nelle aule di giustizia e non nelle trasmissioni televisive”. E ancora: “La Polizia di Stato non ha bisogno di capri espiatori e non può accettare che una vicenda così dolorosa, che ha avuto la sacramentazione di un giudizio definitivo” - prosegue la nota - “possa essere messa in discussione, in pochi minuti, con una ricostruzione parziale e una parvenza di verità per giunta pregiudiziale”. A questa dichiarazione, la trasmissione ha risposto: “Anche sull’omicidio dell’ispettore Raciti noi de Le Iene proseguiremo per amore di verità, come sempre nel nostro lavoro, mettendolo a disposizione della collettività nel massimo rispetto dell’Autorità Giudiziaria e delle forze di Polizia”.




Questa settimana “Le Iene” torneranno ad occuparsi della vicenda, mostrando le dichiarazioni esclusive di un uomo che, subito dopo la morte di Raciti, parlò di una versione “alternativa” a quella ufficiale.

La vicenda: È il 16 febbraio 2007, 14 giorni dopo i tragici eventi che hanno portato alla morte dell’ispettore Capo Filippo Raciti. All’interno del carcere di piazza Lanza a Catania, viene intercettata una conversazione avvenuta tra un detenuto, tifoso del Catania, arrestato per aver preso parte agli scontri, e i suoi genitori, che lo vanno a trovare presso la casa circondariale. Questa intercettazione parlerebbe di una ricostruzione dei fatti alternativa, in un momento in cui ancora nessuno sembra avesse percorso alcuna altra ipotesi. Parole captate senza che i protagonisti ne fossero a conoscenza, quindi ignari della registrazione che stava avvenendo.

Qui a seguire qualche passaggio dell’intercettazione:
Madre: “In un filmato si è visto che con la jeep gli hanno dato botte”.
Padre: “L’ha visto uno che era là allo stadio”.
Madre: “Questo dovrebbe testimoniare, no”?
Padre: “Stanno aspettando che qualcuno ha ripreso con la telecamera dal balcone o con qualche telefonino...Nuccio…sig. Nuccio...l’elettrauto, Nuccio Bonamico...dice che lui era là e l’ha visto”.
Andrea: “Gli hanno dato un colpo di sportello alla guardia? Però non sa se era lui”.
Madre: “Ma chi, quello che è morto”?
Padre: “Penso di sì”.
Andrea: “Ma come gli è arrivato questo colpo”?
Padre: “C’era lo sportello aperto, ha fatto manovra e gli è arrivato addosso”.
Madre: “Non è giusto, si deve fare il carcere per niente”.
Andrea: “Perché non lo dice questo”?
Madre: “Zitto, non lo dire in giro”.

In questa registrazione si parla dell’esistenza di un presunto video che racconterebbe un’altra verità sulla morte dell’ispettore Capo Filippo Raciti. Racconto che, durante il processo, non sarebbe stato ritenuto attendibile in quanto il padre del tifoso, una volta sentito dagli inquirenti, ha ridimensionato le sue stesse parole limitandosi a dire di aver riportato solo delle voci che correvano in città.

A distanza di tredici anni dall’accadimento l’inviato torna da uno dei protagonisti di quel racconto, che alla sua domanda precisa “Qualcuno ti ha detto di cambiare versione?”, risponde: “Non te lo posso dire”. La Vardera si chiede se c’è stato davvero qualcuno che lo avrebbe spinto a cambiare versione. Questo nuovo servizio ripercorrerà proprio “la pista del Discovery”, che incidentalmente avrebbe potuto colpire mortalmente la vittima, l’ispettore Capo Filippo Raciti.