ESCL- Stovini: "Il Catania deve ritrovare la mentalità. Monzon? Non è Vargas"

Lorenzo Stovini in marcatura su Gattuso in Catania-Milan 2006/2007 1-1

Lorenzo Stovini in marcatura su Gattuso in Catania-Milan 2006/2007 1-1 

Intervista esclusiva di "CalcioCatania.Com" all'ex difensore del Catania, Lorenzo Stovini

L’ex difensore del Catania, Lorenzo Stovini, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di CalcioCatania.Com per commentare l’attuale momento della formazione rossazzurra alla vigilia della partita di domani contro il Vicenza, altra squadra in cui ha militato il centrale toscano.

“Non mi aspettavo un inizio così difficile per il Catania –ha affermato Stovini – La squadra è partita molto male e speriamo di assistere presto ad una inversione di tendenza. Quella rossazzurra è una squadra che avrebbe dovuto ammazzare il campionato e non è possibile immaginarla come adesso all’ultimo posto in classifica.

Per il momento nessun giocatore è stato all’altezza della situazione. L’organico che è stato allestito dalla società tuttavia ha le potenzialità per fare bene soprattutto se facciamo un confronto con le qualità che ci sono in Serie B. E’ un campionato fisico, combattivo e quindi bisogna sicuramente ritrovare quella mentalità da ‘cadetteria’. Solo a quel punto il Catania diventerà imbattibile.

Le distanze attuali in classifica con le squadre che stanno nei primi posti possono ancora essere recuperate. Basta pensare all’avvio altrettanto difficile del Palermo nella passata stagione. Quello di quest’anno è un campionato equilibrato ma è anche vero che bisogna entrare nell’ottica di un campionato difficile e che alla decima giornata bisognerebbe darsi una mossa e incominciare a vincere le partite per scalare la classifica.

Le difficoltà di Monzon rispetto a Vargas ad adattarsi in fase offensiva e difensiva? Con tutto rispetto per Monzon ma Vargas è di un altro pianeta. Sono due giocatori di livello differente e non può esserci paragone. Vargas è vero che faceva anche lui fatica in fase difensiva ed è altrettanto vero che lo aiutavo spesso e volentieri anche io, però ha dimostrato fin da subito di essere un grande giocatore e di sapersi adattare ad un calcio diverso da quello del suo paese. Monzon non è un giocatore che fa la differenza ma al di la di questo i tifosi da qui in avanti dovranno aspettarsi qualcosa in più non solo da lui ma anche da tutti gli altri calciatori.

Domani si giocherà contro il Vicenza. Sarà una partita difficile per gli etnei perché i veneti non stanno facendo male, anzi hanno dimostrato di essere un avversario ostico. Loro dovranno lottare fino all’ultimo per salvarsi e quindi anche al Massimino verranno a fare la partita della vita. Il Catania dalla sua, dovrà giocare da Catania, se riesce a ritrovare la propria identità non avrà più rivali in questo campionato.

Il mio futuro? Mi piacerebbe fare il direttore sportivo ma il calcio vive un momento difficile e nessuno vuole staccarsi dalla propria poltrona. Certo che davanti ad una chiamata del Catania lascerei immediatamente la mia Toscana e magari come collaboratore del direttore sportivo, mi piacerebbe vedere come si lavora dietro le quinte”.