Cu-Ma...cca Liotru!

Marotta, doppietta pesantissima...

Marotta, doppietta pesantissima... 

Max Licari sul successo di Pagani. Vittoria pesante, ma attenzione al calo di concentrazione. Curiale e Marotta ok.

Vittoria meritata, ma…
Due a zero dopo 4’, il tris al 14’. Basterebbe snocciolare questi dati per comprendere quanto sia stata netta, e quasi scontata, la supremazia del Catania al cospetto dei volenterosi giovanotti della Paganese. Ma il calcio, senza la necessaria concentrazione, ti riserva sorprese anche contro avversari molto più deboli. Anzi, sta proprio qui la grande bellezza di questo sport. Così, i rossazzurri hanno via via nel corso del match addirittura rischiato di compromettere la conquista dei cruciali tre punti, regalando un po’ svogliatamente campo ai locali, magari confidando sul fatto che il conto fosse già chiuso. In tal modo si spiega l’apparente paradosso consistente nel fatto che il centravanti locale, Parigi (“nomen omen”), già autore della rete dell'1-3 nel primo tempo, abbia clamorosamente avuto la colossale occasione del pareggio a un quarto d’ora dalla fine, sventata da un miracolo di Pisseri. Impensabile. Sinceramente, impensabile. Un errore grave da non commettere, un piccolo ammonimento circa la pericolosità intrinseca di atteggiamenti similari. È vero che gli uomini di Sottil hanno finora dimostrato di aver approcciato questo difficile campionato, reso ancora più complicato dalla pletora di rinvii conseguenti allo “scandalo ripescaggi”, nel modo più idoneo, con spirito battagliero e determinazione a non lasciare nulla di intentato. Ma, lo ripetiamo ossessivamente, quest’anno non si può sbagliare nulla e anche 30-40 minuti di comprensibile gestione delle energie possono arrecare enorme nocumento alla configurazione della classifica finale, giacché perdere punti con squadre come quella allenata da Luca Fusco sarebbe letale. Il rigore, conquistato e siglato da Curiale al 85’, ha chiuso i conti e allontanato le paure, consegnando la comunque meritata vittoria; tuttavia, ci auguriamo che quanto accaduto tra la mezzora del primo tempo e la mezzora della ripresa al “Marcello Torre” non abbia a verificarsi mai più. Inoltre, continuo a pensare che non sia una grandissima idea giocare con un modulo in casa e un altro in trasferta. Il 3-4-1-2 sciorinato sia a Caserta, sia a Pagani, pur avendo indubbiamente condotto a due risultati positivi, non convince come il 4-3-3 o 4-2-3-1 di prammatica al “Massimino”, soprattutto perché finora ha penalizzato il giocatore che, ipoteticamente, dovrebbe essere maggiormente letale fuori dalle mura amiche, Manneh, un ragazzo che negli spazi diventa devastante e, quindi, indicatissimo per le gare a domicilio, dove gli avversari qualcosina in più in avanti “tentano” rispetto al “bunker” organizzato quando di scena dalle parti di Cibali. Un ragazzo in rampa di lancio che necessiterebbe di continuità di impiego per acquisire personalità e spiccare definitivamente il volo. Mi rendo conto che, al momento, questo sia il modulo prescelto ai fini della coesistenza di Curiale e Marotta, il duo "CU-MA" che tanto fa sognare. Ma ciò che conta maggiormente è la compattezza di squadra... le riprese di Caserta e Pagani non lanciano segnali di estrema sicurezza in tal senso. La faccia positiva della medaglia, oltre al dato meramente numerico, è comunque rappresentata dalla “cattiveria” in zona gol dimostrata proprio dagli interpreti più attesi, sebbene l’avversario fosse dei meno “terribili”. La certezza di contare su due bomber in grado di giocare in alternativa o insieme risulta essere uno dei miglioramenti più sensibili rispetto alla scorsa stagione, caratterizzata da un pur ottimo organico capace di battagliare con il Lecce fino alla conclusione del campionato. Le doppiette di Marotta e Curiale fanno bene all’autostima, così come le tre reti a testa (al pari dell’altro leader in campo, Lodi) finora siglate in cinque gare. Insomma, i giocatori offensivi stanno facendo il proprio dovere e la speranza e che continuino così fino alla conclusione del torneo. La classifica, ovviamente, sorride agli etnei con 13 punti in cinque partite, ma attenzione al Trapani (successo sul Rieti) che non molla e alla super Juve Stabia di questo periodo: con la vittoria in rimonta sul Monopoli è filotto pieno; sono sei su sei i trionfi delle “vespette” di Caserta che si pongono come credibili antagonisti dei rossazzurri.

La partenza sprint “addormenta” i rossazzurri…
Dovendo fare a meno di Rizzo (infortunato) e Vassallo (squalificato), oltre che fare i conti con un ragionato turnover legato alle tante sfide ravvicinate cui è destinata la compagine dell’Elefante, Sottil ha rispolverato la difesa a tre con il rientrante Esposito, affidando le corsie laterali a Ciancio e Scaglia, nonché demandando il lavoro di sfondamento delle “non perfettamente ermetiche” linee azzurrostellate al trio Lodi-Curiale-Marotta. Fusco, che non ha potuto contare su Fornito, Cesaretti e Piana, si è trovato a dover rispondere con il solo esperto Scarpa unito a un manipolo di ragazzi organizzati intorno a un improvvisato 3-5-1-1. Il divario si è rivelato enorme, quasi imbarazzante, fin dai primi secondi. Ebbene, quando fai tre gol in 15’ (doppietta di Marotta e Curiale, con Lodi sugli scudi), è umano che tu tenda a rifiatare e gestire, in modo da portare in porto il risultato con il minimo dispendio di energie. Il problema è che, ormai lo sappiamo, in C non te lo puoi MAI permettere, per un semplice motivo: non sei il Real Madrid. NON esiste il Real Madrid in terza serie. Se non sei concentrato, se non corri con convinzione dietro il pallone, anche una banda di ragazzotti gestiti da un Masaniello un po’ più scafato (Scarpa) può metterti in difficoltà. E il gol di Parigi, robusto centravanti scuola Atalanta dal buon talento, giunto al 38’, doveva far scattare l’allarme rosso. Evidentemente, così non è stato, perché nella ripresa il Catania ha continuato a giochicchiare senza affondare, in attesa del fischio finale, finendo per incoraggiare i padroni di casa. In queste situazioni, se per caso l’avversario si inventa la giocata del 2-3, finisci per andare nei guai. E la punizione, puntuale, è giunta su… punizione! Magistrale, al 58’, la battuta dai 21-22 metri di Scarpa, a non lasciare scampo a Pisseri. E lì si è cominciato realmente a rischiare la clamorosa beffa. Francamente, ci saremmo attesi cambi, anche tattici, più repentini, come accaduto contro il Trapani; mentre Sottil ha fatto il primo (Llama per un non felicissimo Lodi) al 64’, quando l’inerzia del match era ormai cambiata definitivamente a favore dei ringalluzziti padroni di casa. E meno male che, come detto, Pisseri ha tirato fuori il coniglio dal cilindro su Parigi, trovatosi a battere da due passi quasi a colpo sicuro verso la porta rossazzurra, altrimenti sarebbero stai guai grossi. L’assurdo pericolo corso e l’ingresso del duo Calapai-Angiulli per uno Scaglia ancora non al top fisicamente e un comunque positivo Marotta, a rinfoltire una mediana in difficoltà dinamica, hanno sortito l’effetto di risvegliare il Catania che, con cinque minuti di pressing, è andato a conquistare con Curiale il netto rigore “ammazza partita”, a dimostrazione che sarebbe bastato poco per chiudere la sfida molto prima. Tutto bene quel che finisce bene, lode alla bontà della panchina catanese, ma che si rifletta bene su questa prestazione, perché, se al posto dei modestissimi campani ci fosse stato un… Monopoli, ecco, sarebbe stato molto complicato uscirne fuori.

Vendetta, tremenda vendetta…
Appunto, il Monopoli… Nelle ultime due stagioni, al “Veneziani” il Catania ha beccato otto reti. Umiliante, addirittura, il 5-0 subito il 19 febbraio scorso, una gara che avrebbe potuto condurre anche a un cambio tecnico. I pugliesi non sono inferiori ad allora e, dunque, sarà altrettanto difficile. Il recupero di martedì ci dirà quanto il Catania sia maturato rispetto alla scorsa stagione, giacché, se si vuole vincere un campionato così “tortuoso”, queste sono le gare da non fallire assolutamente. Seconda trasferta consecutiva, molto più complicata di quella del “Torre”, contro l’ex Scienza, uno che sa come imbrigliare i più quotati avversari. Estrema attenzione, pertanto, e concentrazione feroce (un “tantino” deficitaria contro gli azzurrostellati…), al di là di chi scenderà in campo, considerato che Sottil dovrà giocoforza affidarsi ancora una volta al turnover. Alla carica! Let’s go, Liotru, let’s go!!!