Così si può

Una esultanza che fa ben sperare...

Una esultanza che fa ben sperare... 

Il commento di Max Licari propone una chiave di lettura tutta "cuore e grinta" della prestazione sciorinata dai rossazzurri al cospetto di una buona Udinese, non dimenticando di sottolineare come non si sia fatto ancora niente: umiltà, olio di gomito e... pedalare!

Ho ancora la forza…
Andujar; Alvarez (Peruzzi); Bellusci, Spolli, Monzon; Izco, Tachtsidis, Almiron (Plasil); Barrientos, Bergessio, Leto. Questa la formazione che a inizio campionato un po’ tutti attendevano alla riprova alle falde dell’Etna. Andujar; Rolin, Gyomber, Legrottaglie, Capuano; Guarente, Tachtsidis, Almiron; Keko, Maxi Lopez, Castro. Questa la formazione titolare scesa in campo al “Massimino” contro l'Udinese. Tre (ipotetici) titolari su undici in campo; un centrale adattato a destra; la quinta scelta al centro della difesa (Gyomber, probabilmente la più bella scoperta della stagione); un (presunto) pensionato sulla fascia sinistra, terza scelta sulla fascia di competenza (Capuano); due mediani lontani dalla migliore condizione (Guarente e Almiron) a supporto del criticato centrocampista greco; un ragazzo da sempre panchinaro nel ruolo del “pitu” (Keko); un quasi-ripudiato ex "sovrappeso", più chiacchierato per il gossip che per il campo negli ultimi tempi, al centro dell’attacco (Maxi Lopez); un terzino difensivo subentrato a fare il mediano in piena bagarre (Alvarez); un centrocampista dal cuore infinito, tuttavia acciaccato da inizio campionato a soffrire in mediana nella ripresa (Izco); un attaccante dalle grandi doti, ma finora assai distante da un rendimento accettabile, gettato nella mischia nel finale (Leto).

Leto gettato nella mischia nel finale

Leto gettato nella mischia nel finale  



Dovrei finire qui. E ringraziare questi splendidi ragazzi che hanno compiuto un’autentica impresa contro tutti i pronostici, soffrendo e lottando come DEVE fare una squadra “mentalizzata” sull’obiettivo salvezza. E rimandare alla prossima. Eppure, “ho ancora la forza”, citando l’immenso Guccini, ho ancora la forza di incazzarmi come una iena ridens. Di incazzarmi con chi parla di “gioco”, di “spettacolo” di “merito”, di questo o quel giocatore fuori ruolo. Ma in situazioni come questa, in condizioni atletiche come quelle attuali (lo ha di nuovo sottolineato De Canio dopo la partita), che gioco si vuole fare? Di che fantasmagorico spettacolo si va cianciando? Quali meriti tecnico-tattici si ricercano? In frangenti simili conta una sola cosa: vincere con il cuore, con il coraggio, a tutti i costi e con qualunque mezzo lecito. Solo questo. E il Catania lo ha fatto in modo straordinario, a mio parere. Dal pre-gara sul terreno dello stadio, quando si è visto Barrientos fare il rito insieme ai compagni, all’ultimo minuto, allorché Leto, autore di 15’ commoventi, ha tenuto palla nella metà campo friulana fin quando il "terrificante" De Marco non ha decretato lo stop definitivo. Ok, l’Udinese meritava il pareggio. Ha giocato meglio, ha avuto più occasioni, ha preso due pali, è più compatta. Nella ripresa, il grado di sofferenza, dovuto alla pressione costante dei bianconeri, ha raggiunto livelli di guardia. Ok, anche senza Di Natale è più “squadra” di questo Catania in superemergenza. Probabilmente poteva esserci un rigore per gli uomini di Guidolin, per un tocco di mani di Tachtsidis in area. Ok, e allora? L’Udinese doveva finire il primo tempo in 9, perché Domizzi (già ammonito) doveva essere espulso per doppia ammonizione dopo il fallo da rigore su Legrottaglie e, successivamente, Pereyra meritava il “rosso”diretto per una gomitata violenta nei confronti di Guarente. De Marco è fra i direttori di gara più scarsi del campionato e non da adesso.

De Marco assegna il rigore per il fallo su Legrottaglie

De Marco assegna il rigore per il fallo su Legrottaglie  



Ma appigliarsi a situazioni del genere, sentendosi defraudati non so di che cosa, non fa onore ai bravi friulani. In ogni caso, si tratta di tre punti cruciali, conquistati con il “sangue”; tre punti che possono costituire una sorta di “restart” della stagione etnea. Si può ripartire da qui, dall’umiltà mostrata, dall’abnegazione, dalla ferocia agonistica. Dalla classifica, perché no, dato che a 9 c'è la Samp (che ha perso a Firenze). E le altre sono rimaste più o meno lì (buono il pareggio del Sassuolo a Roma). Sì, il Catania ha “compreso” e avrà tante chance di raggiungere la salvezza, avendo innegabili margini di miglioramento atletico e risorse tecniche da “immettere” nuovamente (gli infortunati eccellenti). Però, una cosa la vorrei sottolineare subito: non si è fatto nulla di definitivo. Ancora la strada e lunga e, senza miglioramenti evidenti, non si andrà da nessuna parte. Nessuna tentazione “trionfalistica”, dunque. Incassiamo, muti, e pedalare…

Maxi Lopez, scusate per il ritardo...

Maxi Lopez, scusate per il ritardo...  



Finalmente Maxi
Lo dico subito: non me ne frega una beneamata cippa della vita privata di Maxi. È sua e va rispettata. A me interessa solo il Maxi in maglia rossazzurra. Negli ultimi tempi aveva lasciato assai a desiderare, fra fughe, dinieghi, dichiarazioni ambigue, scadimenti di forma, varie e eventuali. Per questo, quando, dopo la rete segnata su rigore al 30’ (decisiva, come tre stagioni fa), l’ho visto piangere e scusarsi con il pubblico, i 12.000 dello “zoccolo duro” che possono solo essere definiti fenomenali per l’incitamento e il sostegno esibito, ho capito che l’odissea era finita. Maxi è tornato e sarà uno dei punti cardine della squadra che ci porterà, anche quest’anno, alla salvezza. E se giochi con l’impegno mostrato nelle ultime gare (si vede che è ancora al 60%, si vede da come si gira a fatica per battere in porta), poi il pubblico ti premia. Splendida la risposta alla “gallina” e a tutta la squadra. Hanno visto il sudore colare dalle maglie, hanno visto che i ragazzi ci tengono a lottare per il Catania e hanno risposto alla grande. Una nuova “grande alleanza” che non potrà che fare bene a tutto l’ambiente. Come dice De Canio, dovranno essere i giocatori stessi a convincere gli altri 5/6 mila ad “aggiungersi”, al di là degli scontati pienoni con le “strisciate”.

Tachtsidis, Gyomber e…Leto!
De Canio ha ancora una volta stupito tutti, mettendo fuori per scelta tecnica Alvarez e Biraghi, a favore di Rolin e Capuano. Eppure, lavorando tutti i giorni con loro, l’allenatore deve avere il “polso” della situazione. Se ha proposto una mossa del genere, un motivo ci sarà. L’uruguaiano ha lottato come tutti gli altri, ma non mi è parso a suo agio nel ruolo, mentre Ciro ha confermato la buona prestazione di Napoli. Parla il campo, non la carta d’identità o il recente passato. Ha meritato la fiducia. Così come l’ha meritata Keko, protagonista di un buon primo tempo, seppur macchiato da un clamoroso errore sotto porta. Tuttavia, i migliori mi sono sembrati Gyomber (tre prove fanno un indizio), il greco, Castro (corsa, assist e un quasi gol neutralizzato da Brkic, un altro giocatore dalla partita di Napoli, ai livelli della passata stagione) e, come detto sopra, Maxi Lopez. Con menzione per Leto. Sottolineerei la prova di Tachtsidis, ottimo in interdizione e talora preciso nelle verticalizzazioni. Con De Canio si sta imponendo come insostituibile. È bravo, non lo dico da ora. Diamogli fiducia e ci ritroveremo uno dei migliori interpreti nel ruolo in Italia. Un “inizio” lo intravedo anche nei 15’ di Leto. L’argentino ha rincorso gli avversari in lungo e in largo, ha tenuto palla nei momenti cruciali, si è impegnato allo spasimo. Insomma, lo si è visto “presente” e consapevole della situazione. Se in futuro ci metterà la condizione atletica, con le doti che ha, siamo a cavallo. Mi è piaciuto molto.

De Canio con Guidolin prima dell'inizio della gara

De Canio con Guidolin prima dell'inizio della gara  



Sosta e poi… sotto con il tabù trasferta!
La sosta per la Nazionale farà sicuramente bene a De canio. Potrà lavorare sugli schemi, sulle sue idee e, soprattutto, potrà recuperare qualche elemento importante., Ha fatto capire nelle dichiarazioni postpartita che si potrà contare su Spolli e, forse, Peruzzi. Non poco, seppure ne mancheranno tanti altri. Almiron, uscito acciaccato, verrà recuperato. Insomma, si potrà probabilmente presentare una formazione più completa. Ma la cosa più importante è che ci si presenti all’Olimpico contro il Torino di Cerci con questa mentalità da battaglia. Solo così si potrà finalmente fare risultato fuori casa. Chiunque giochi, nel proprio ruolo o meno! Con un Maxi ancora più convinto e un Leto con 15 giorni in più di lavoro, chissà… Let’s go, Liotru, let’s go!!!