Cosi di Catania (Calcio): Troppo "amore" nuoce al Catania

Giovanni Ferraù e Joe Tacopina al

Giovanni Ferraù e Joe Tacopina al "Massimino" qualche tempo fa... 

Nuovo appuntamento con la rubrica del nostro Alessandro Russo

Buongiorno, buongiorno.
Rieccomi e rieccoci con la puntata numero trentadue d’una rubrica che va avanti da più di tre anni e mezzo e che porta il nome di Cosi di Catania (calcio). Qui si parla d’un pallone tinteggiato di rosso e di azzurro e che da tempo immemorabile rotola su e giù per i campi italiani di calcio di colore verde.

Epperò qua, oggi, nientemeno, si parlerà più d’ogni altra cosa dell’amore che oltre a “mover il sole e l'altre stelle” (cit. Dante Alighieri Paradiso, XXXIII, v. 145) sembrerebbe esser l’unico responsabile d’ogni mossa dell’intera galassia rossazzurra millenovencentoquarantasei matricola undicimilasettecento. Difatti è da sei anni e rotti che io sento parlar taluni (secondo me quasi sempre in modo improprio) di amore per il Calcio Catania. Così oggi io mi son rotto e ho deciso di buttar giù qualcosa sull’argomento qui su calciocatania.com.

Nino Pulvirenti ex patron e presidente del Catania 



È cosa tristemente nota -lo sanno tutti in ogni angolo del pianeta terra- che oggi il Catania sia sommerso dai debiti e che rischi addirittura il fallimento. È da poco iniziato il settimo torneo di fila di C e pare che le prospettive non siano per nulla rosee giacché miriamo solo alla salvezza. Siamo alla seconda giornata di campionato, abbiamo realizzato due gol ma ne abbiamo subiti tre; quattro giorni fa abbiamo vinto il secondo match di campionato, ma il sabato precedente abbiamo purtroppo perso il primo. Oggi i nostri punti in classifica sono tre ma da un momento all'altro ne dilapideremo due a causa d’una penalizzazione per il ritardo nel pagamento degli ultimi stipendi ai calciatori. Infine e in ultimo, si dice in giro che abbiamo un passivo economico pari più o meno a sessanta milioni di euro. Perdindirindina, non sarà che il troppo amore per la squadra di calcio rossazzurra abbia prodotto qualche effetto per così dire indesiderato?

Facciamo un salto indietro e spostiamoci al pomeriggio del due di aprile del duemilaquindici, allorquando il Calcio Catania 1946 durante il campionato nazionale di serie B rifilò tre pappine fuori casa al Varese sbancando lo stadio comunale Franco Ossola. Purtroppo due mesi e mezzo più tardi, un’inchiesta penale puntò propriamente il dito su quella partita di pallone. Accusato d’aver tentato d’organizzare una maldestra “combine” con gli avversari lombardi, il nostro ex-presidente quella volta si difese dicendo di averlo fatto per troppo amore. Parlo dell’inchiesta soprannominata “Treni del gol” che ci vide protagonisti in altre successive quattro gare con un ulteriore presunto pegno d’amore versato in altrettante quattro circostanze.

Pietro Lo Monaco, oggi al Messina 



Quando poi il cinque giugno duemilasedici eravamo in C ritornò di botto in sella all’elefante rossazzurro l’ex-amministratore delegato dei tempi belli. Disse subito questi che in pochi anni saremmo andati di nuovo in A e concluse così la conferenza stampa: «Non sono un socio, il mio è un atto d'amore per il Catania.»

Invero purtroppo siam rimasti arpionati in terza serie e quando finalmente questo signore si dimise poi dalla carica dirigenziale, prese di nuovo il microfono in mano e disse: «Rinunciando a 350 mila euro lordi ho dimostrato ancora di più quanto io amo ancora il Catania. Non so chi al posto mio avrebbe fatto lo stesso. »

«Il Catania –parola agli attuali proprietari del club- si è risollevato dopo il rischio di finire in ginocchio. Fatto questo passo per passione e per amore.»

«Un gesto d’amore –chiude un lontano zio americano- e anche un preciso messaggio alla piazza che io avevo intenzioni serie. Ho mandato anche un video con la maglia rossazzurra a Natale per i tifosi. Ma credete davvero che stavo scherzando con il sentimento della gente?»

Cosi di Catania.
Saluti,
Vi amo, anzi vi lovvo.
Alessandro.


2 aprile 2015
13° giornata ritorno Serie B

VARESE-CATANIA 0-3

Varese Perucchini, Fiamozzi, Borghese, Rossi, Luoni, Barberis (54’ Falcone), Zecchin (78’ Cristiano), Osuji, Capezzi, Culina, Kurtisi (43 Forte). All. Bettinelli

Catania Terracciano, Del Prete (89’ Belmonte), Ceccarelli, Schiavi, Mazzotta, Sciaudone, Rinaudo, Odjer, Castro (56’ Escalante), Calaiò, Maniero (85’ Jankovic). All. Marcolin

Arbitro Manganiello di Pinerolo.

Gol 38’ Maniero, 44’ Castro, 64’ Calaiò