Cosi di Catania (Calcio): Dieter Hopfer e il "suo" fiacco Catania a Ragusa

Una formazione del Catania 1997-98:in piedi da sinistra  Furlanetto, Cicchetti, Ricca, Costa, Rossi e Santarelli. Accosciati da sinistra Del Giudice,Tasca, Faieta, Brutto e Intrieri

Una formazione del Catania 1997-98:in piedi da sinistra Furlanetto, Cicchetti, Ricca, Costa, Rossi e Santarelli. Accosciati da sinistra Del Giudice,Tasca, Faieta, Brutto e Intrieri  

Nuovo appuntamento con i 'cosi catanisi' di Alessandro Russo.

Buongiorno, buongiorno.
Oggi, mentre scrivo la nuova puntata di “Cosi di Catania (calcio)”, mi accorgo di esser parecchio emozionato. Il fatto è che mi è capitato poco fa tra le mani un vecchio giornalino “Club Calcio Catania 1946. La voce del Catania” distribuito in omaggio al “Cibali” ventuno anni orsono. Lì dentro c’è un appello che così recita: “Entrate anche voi nelle pagine di C.C. Catania 1946 scrivendo o faxando al seguente indirizzo ‘Lettere rossazzurre’ ufficio stampa Calcio Catania, viale Vittorio Veneto 144 Catania Fax 095-7221416”

Accadde che, con un italiano assai scorrevole, tra le paginette di quel numero di “Club Calcio Catania 1946. La voce del Catania”, vi entrò un mio caro amico. «Sono Dieter, un austriaco che compirà 29 anni il prossimo maggio, lavoro in un albergo qui a Graz, la seconda città d’Austria. Forse sembrerà un po’ strano per voi come mai un austriaco fa il tifo per il Catania, ma mi piace molto la Sicilia e mi ricordavo che il Catania era l’ultima squadra siciliana in Serie A, circa due anni fa è iniziato il mio amore per i colori rossazzurri. Ora sto collezionando tutti i risultati e tutti i piazzamenti della storia del Catania, di quel vero Catania, che ne esiste solo uno. Ho avuto tanta fortuna di incontrare il dottor Alessandro Russo, siamo già diventati grandissimi amici, e abbiamo passato tante ore insieme in cui abbiamo parlato tantissimo della nostra squadra. Lui mi ha anche raccontato tutto del indimenticabile Angelo Massimino e tutto quello che ha fatto per il calcio catanese. Anche per la sua memoria, per tutti i suoi meriti mi auguro che quest’anno la squadra venga promossa in serie C1 e ritroverà gli anni gloriosi come gli anni Sessanta. Grazie ad Alessandro avevo anche la possibilità di parlare al telefono con la carissima signora Grazia Codiglione e con i giocatori Roberto Ricca e Umberto Brutto, queste telefonate erano come un sogno che si è verificato negli ultimi tempi. Adesso spero di essere allo stadio per le partite di play-off insieme con tutti gli amici e spero di poter festeggiare dopo le partite. Chiudo questa lettera ringraziandovi per tutto, e saluto dirigenti, tecnici, giocatori e tifosi. Anche se non posso essere ogni domenica allo stadio, il mio cuore è sempre con voi. Un eterno FORZA CATANIA con tanti saluti affettuosi, Dieter Hopfer».

Un vecchio giornalino “Club Calcio Catania 1946. La voce del Catania” 



Purtroppo nulla da festeggiare ci fu a conclusione di quel torneo, dopo la sconfitta per uno a zero con la Turris, in una gara giocata in campo neutro ad Avellino. Nel match di ritorno del primo spareggio play-off, infatti la città dell’elefante disse per quella volta addio al sogno di tornare in C1.

A luglio millenovencentonovantasette la squadra rossa e azzurra e con simbolo u’ liotru era stata poi rinnovata assai. Andati via tre prolifici bomber che rispondevano al nome di D’Isidoro, Pannitteri e Russo, giunse qui un certo Costa e con lui tale Piperissa accompagnato dal signor Malafronte. Per provare a rinforzar ulteriormente le fila erano capitati a Catania pure i calciatori Del Giudice, Rossi, Furlanetto, Tasca e Santarelli. Come nocchiero-stratega seduto in panchina mister Gianni Mei era stato infine confermato dai dirigenti Pino Inzalaco, Angelo Russo e Filippo Conti.

Concludendo, la mattina di domenica diciassette agosto dell’anno di grazia millenvocentonovantasette, mantenne la promessa il mio amico Dieter, il quale calò nella più grande isola del mediterraneo per la prima volta in tutta la sua vita. Solo apparentemente inverosimile mi apparì il fatto che l’Hopfer non venne giù in terra di Trinacria per avvistare una miriade di formose donzelle sicule, nè manco per comprendere i segreti delle prelibate vivande mediterranee. Il mio amico austriaco non discese qui da noi nemmeno per osservare da vicino il giallo intenso d’ogni nostro mirabolante limone, né per fotografar monumenti storici, reperti archeologici o fondali marini. Piuttosto, il pomeriggio di domenica diciassette agosto millenvocentonovantasette, Dieter Hopfer montò le tende in Sicilia niente di meno che per seguire una partita amichevole del “suo” Catania e si trattava solo d’un innocuo test precampionato in previsione del terzo torneo consecutivo di serie C2.

Alle ore quattro p.m. in punto sedette comodamente il buon Dieter nella tribuna A dello stadio comunale ubicato in contrada Selvaggio, a Ragusa, in prossimità della grande arteria stradale per Catania. Era felice come un bambino e a lui poco importava se quel pomeriggio seguì dal vivo una gara fiacca e sconclusionata. Seppur illuminati da un festoso sole, i suoi tanto venerati atleti rossazzurri furono colti da un repentino calo di tensione che si tramutò poi in definitivo black-out.

A dirla tutta, quella volta il Catania espresse in toto la cifra tecnica spaventosamente bassa che lo contrassegnava e, in pratica, non fece manco un tiro in porta.


18 agosto 1997 RAGUSA-CATANIA 0-0
Gara amichevole

Ragusa: La Malfa (46’Corona), Maione (67’ Moschella), Caridi (67’ Santonocito), Amoroso, Vasta (86’Ferreri, Puntillo (86’ Broda), Venuti (79’ Ferraro), Scerra (79’ Cannistraro), Naccari, Nigro (67’ Brocchieri), Bongiorno (46’ Rosa). All. Giacomarro.

Catania: Santarelli (46’ Giorgianni), Cicchetti, Tasca, Del Giudice, Furlanetto, Di Dio (85’ Calà Campana), Brutto (83’ La Cava), Rossi, Costa (46’ Piperissa), Faieta (46’ D’Aviri), Malafronte (46’Intrieri). All. Mei.

Arbitro: Cavallaro di Siracusa.