Coppa Davis

Davis Curiale, è decisiva la decima rete stagionale...

Davis Curiale, è decisiva la decima rete stagionale... 

Max Licari sulla meritata vittoria al cospetto del Siracusa. Decisivi gli ingressi di Manneh e Curiale. Bene capitan Biagianti.

La risposta adeguata
Tutto il popolo rossazzurro attendeva questo difficile match contro il Siracusa dell’ex Paolo Bianco al fine di comprendere se tutto quello che era stato comunicato dall’A.D. Pietro Lo Monaco nella famosa conferenza stampa successiva alla debacle di Monopoli fosse congruente alla “realtà” dello spogliatoio etneo. Ebbene, la risposta della squadra si è manifestata in modo chiaro: tutti i giocatori hanno corso, si sono impegnati, hanno rispettato le direttive dell’allenatore e, alla fine, hanno meritato i tre punti. Un successo fondamentale, l’unico risultato che potesse venir fuori dal pomeriggio del “Massimino”, considerato che sia il Lecce a Siracusa contro l’Akragas, sia il Trapani al “Provinciale” contro il Fondi avevano fatto il proprio dovere, incamerando il successo di prammatica. Cominciare una gara così difficile, dopo due settimane di passione e con la pressione di dover rintuzzare l’attacco al secondo posto dei granata di mister Calori, non era per niente facile. I ragazzi, è doveroso sottolinearlo, hanno messo l’anima in campo, dimostrando di voler realmente voltare pagina. Al termine della partita, l’applauso del pubblico ha sancito una “pace” si spera duratura in proiezione finale di torneo, un finale che dovrà essere giocoforza affrontato con lo stesso spirito pugnace manifestato al cospetto degli aretusei, mettendo definitivamente in naftalina le pericolosissime paturnie del “Veneziani”. Ciò che maggiormente conta, in questo preciso momento, è proprio tale predisposizione al sacrificio e alla corsa, prima ancora che qualsivoglia aggiustamento di natura tattica o tecnica (leggasi “scelte” da parte dell’allenatore). Il match disputato contro il Siracusa non ha mostrato clamorosi miglioramenti o significativi cambiamenti sotto il profilo della qualità del gioco; tuttavia, si è compreso, a cominciare dalla commovente prestazione del capitano Marco Biagianti, che questi giocatori non scherzavano quando affermavano di voler continuare un certo tipo di percorso tecnico con Cristiano Lucarelli. Adesso, l’imperativo categorico è far sì che questa bella vittoria possa costituire l’inizio di una strada condivisa in cui la continuità tattica e di rendimento diventi fedele compagna di viaggio. Cullarsi, infatti, sull’ottimo risultato conseguito sarebbe letale; anche perché, se non appare “blindato” il primo posto a dieci giornate dalla fine del campionato, a maggior ragione non lo è il secondo, fondamentale in ottica playoff. Tutto è in bilico, è il momento di correre e lottare, dimostrare sul campo la veridicità di quanto proferito a parole. Insomma, ci vogliono i fatti, i fatti veri, non sporadici, ma belli solidi, sostanziati dalla ripetizione, partita dopo partita, di prestazioni gagliarde e convincenti. L’inizio di questo ipotetico “nuovo corso” è indubbiamente positivo, guai a mollare la presa!

Si torna al 4-3-3
Il 3-5-2 di Monopoli non poteva in alcun modo esser riproposto dopo quindici giorni (di cui quasi la metà trascorsi in ritiro a “Torre del Grifo”) di prove finalizzate alla “riscossa tattica”. E, infatti, le previsioni della vigilia sono state rispettate. Pur privo degli interpreti di maggior talento nell’ambito del 4-3-3 (Russotto e Caccavallo), nonché impossibilitato a schierare dal primo minuto un Di Grazia in non perfette condizioni, Lucarelli ha riproposto coerentemente tale modulo, inserendo Semenzato nel ruolo più indicato, il laterale difensivo destro, la coppia Barisic-Porcino sugli esterni alti e Ripa al centro dell’attacco, preferito a Curiale. Il rischio poteva essere rappresentato da un centrocampo tecnico ma compassato come quello costituito da Biagianti, Lodi e Mazzarani. Sostanzialmente, solo con una grande risposta in termini di sacrificio da parte dei tre “senatori” si poteva sperare di mettere in difficoltà una mediana comunque robusta sotto il profilo atletico come quella aretusea, in cui i due centrocampisti davanti alla difesa Spinelli e Palermo ricevono il continuo supporto dei tre trequartisti De Silvestro, Catania e Parisi. Comunque una bella squadra, il Siracusa di Bianco, con una precisa identità tattica (il 4-2-3-1) e ben allenata sotto il profilo atletico e motivazionale. E, difatti, malgrado un primo tempo volenteroso, il Catania ha faticato a trovare il bandolo della matassa, bloccato sulle corsie laterali dai rientri di De Silvestro e Parisi e limitato (ma è un classico) nelle geometrie di Lodi, ben pressato dalla schermatura offerta da Catania. Malgrado un ottimo Biagianti (prestazione molto buona anche dal punto di vista atletico, si vede che ha lavorato bene in queste due settimane) e un buon Mazzarani (forse la miglior partita in termini di corsa e determinazione del trequartista ex modenese), il Catania è andato spesso a sbattere sul muro aretuseo, sebbene (giusto rimarcarlo) gli ospiti quasi mai si siano resi pericolosi dalle parti di Pisseri (solo una potenziale buona occasione in tutta la partita per il Siracusa, con De Silvestro al 65’). In ogni caso, almeno tre clamorose occasioni sono state create nella prima frazione, a dimostrazione che l’impegno e la voglia di vincere mai hanno fatto difetto all’undici di Lucarelli; una con Lodi (al 28’, inzuccata fuori da due passi, su buon cross di Barisic) e due, clamorose, con un impreciso Ripa (al 31’ colpo di testa sotto porta su cross di Porcino, alto sopra la traversa; al 45’ battuta di destro centrale da pochi metri, con ribattuta di Tomei). Nella ripresa, il Catania aumenta i ritmi, mettendo subito in chiaro di voler vincere il match. Decisivi i cambi di Lucarelli, prima Manneh per Porcino, Di Grazia per Barisic e poi Curiale per Ripa, ma già precedentemente Lodi su punizione e lo stesso attaccante ex stabiese con una deviazione sotto misura avevano messo in ambasce il bravo Tomei. Ma è la velocità del ragazzo gambiano, a nostro parere fin troppo sottovalutato fin qui, nonché la cristallina classe di Lodi a garantire il successo ai rossazzurri. Al 70’ è illuminante l’imbucata centrale del numero 10 campano per Curial, che supera con un delizioso tocco sotto l’estremo difensore azzurro. Esplode lo stadio per il meritato vantaggio e l'ex frusinate chiude, con la decima rete stagionale, un periodo piuttosto opaco. Da questo momento in poi, malgrado qualche istante di sofferenza finale, il Catania riesce a gestire il risultato con sufficiente tranquillità, non concedendo sostanzialmente nulla agli avversari, sebbene Bianco tenti di cambiare il match inserendo l’ex Calil, sonoramente fischiato dai 10.000 supporters dell’Elefante. Vittoria ineccepibile e iniezione di fiducia fondamentale per il futuro, nell’ambito di una partita in cui sono parsi decisivi gli ingressi dei due ragazzi Di Grazia e Manneh, a velocizzare un attacco un po' troppo compassato, ma il 4-3-3 potrebbe veramente essere la svolta della stagione, anche in previsione di un imminente rientro di Russotto. Francamente, sembrerebbe giunta l’ora di garantire una definitiva stabilità di assetto tattico alla squadra. Insomma, ci stupiremmo molto se Lucarelli, che bene ha fatto in questo delicatissimo incontro, domenica prossima a Lentini (presumibilmente) cambiasse di nuovo fisionomia e modulo al suo Catania.

Una Sicula da scalare
Se non accadranno cataclismi (cioè, se non si verificheranno imprevisti stop burocratici), Sicula Leonzio-Catania si giocherà al “Nobile” e non al “Massimino”. Giusto così. Si tratterà di un’autentica festa per il pubblico bianconero, mentre per i rossazzurri sarà l’occasione di riscattare l’inopinata sconfitta interna subita all’andata, firmata Pino Rigoli. È un frangente cruciale del campionato e non potranno essere concessi ulteriori “scivoloni” alla truppa etnea. Anche in tale occasione, unico risultato possibile, la vittoria, anche perché Lecce e Trapani non giocheranno gare semplicissime. Sarà necessaria la stessa determinazione, magari con un pizzico di qualità in più. E, forse, qualche scelta iniziale di Lucarelli modellata sull'ottimo secondo tempo giocato contro il Siracusa… Non molliamo!!! Let’s go, Liotru, let’s go!!!