Catania vs Michele Cazzarò: ventidue anni dopo...

Due giugno 2002: ecco come si presentava la Curva Sud...

Due giugno 2002: ecco come si presentava la Curva Sud... 

I precedenti dell'anno di grazia 2001/02 con l'attuale tecnico della formazione tarantina...

Per chi ha vissuto quella stagione, la 2001/02, oltre ai leggendari nomi di chi indossò la maglia rossazzurra – da Gennaro Iezzo a Beppe Baronchelli, da Michele Zeoli a Gennaro Monaco, da Andrea Bussi a Michele Fini, da Alessandro Pane a Davide Cordone, da Eddy Baggio a Massimo Cicconi – ricordare anche i nomi dei giocatori delle squadre avversarie che contesero la Serie B al Catania di Riccardo Gaucci (Ascoli in campionato, Pescara e Taranto nei play-off) è un esercizio tutt’altro che complicato. In ordine sparso: gli ascolani Barzagli (futuro campione del mondo), Morello e Fontana; i pescaresi Santarelli, Palladini e Suppa e i tarantini Di Bitonto, Galeoto e Riganò, per non parlare di Parente… Quando poi, a distanza di oltre ventidue anni, realizzi che domenica 8 dicembre 2024, allo stadio “Erasmo Iacovone”, il Catania incrocerà il Taranto guidato da un tale Michele Cazzarò il gioco è fatto. Altro cassettino della memoria che si riapre, all’istante. Ebbene sì mister Cazzarò, tarantino classe 1973, è un nome che rientra benissimo tra quelli citati in precedenza, al pari dei suoi compagni di squadra – in aggiunta – Igor Marziano (grande ex), Rosario Bennardo (altro ex rossazzurro) o Aldo Monza, il capitano della squadra jonica.

Nelle quattro sfide tra Catania e Taranto disputate in quell’annata, lui, Michele Cazzarò, le giocò quasi tutte. Quasi. Perché nella gara del 9 giugno, ovvero la finale di ritorno dei play-off, rimase in campo fino al minuto 23 del primo tempo, prima di lasciare il campo per infortunio. Al “Cibali”, sette giorni prima, aveva disputato tutto l’incontro. Presente, tra i 22 in campo, nell’assistere alla gemma di Michele Fini che decise, a conti fatti, partita e doppia finale. A spezzoni nelle gare di campionato. Ottanta minuti nel match dello “Iacovone” del 28 ottobre 2001, deciso da una rete di Christian Riganò; appena diciassette minuti, da subentrante, nella gara di ritorno del 10 marzo 2002, quella del secco e indimenticabile 3-0 catanese firmato da Luca Amoruso, Michele Fini, Claudio Bonomi e Gennaro Iezzo, splendido, quest’ultimo, nel parare un rigore al bomber di Lipari (Riganò, per chi non lo sapesse) e la ribattuta a tale Andrea Staffolani. Eh sì, ricordiamo anche lui…