Catania: il vero segreto è il rendimento difensivo

Filippo Lorenzini affronta Cangemi durante Catania-Trapani

Filippo Lorenzini affronta Cangemi durante Catania-Trapani 

Focus statistico e tattico sui numeri impressionanti della difesa rossazzurra, che stanno garantendo il dominio in campionato.

Analizzando le statistiche di un Catania che marcia a vele spiegate verso la promozione, al di là del netto vantaggio in classifica (14 punti), emerge il dato della differenza reti, che testimonia ulteriormente la chiara supremazia degli etnei all'interno del proprio girone. La differenza tra reti segnate e subite dai rossazzurri (+34) è infatti pari al doppio di quella racimolata dalla prima inseguitrice, il Locri (+17), il cui score è avvicinato soltanto dal Sant'Agata (+16), distante ulteriori 4 lunghezze in graduatoria. Tutte le altre squadre vantano una differenza reti sensibilmente inferiore (dal +10 del Licata a scendere).

Il Catania ha il miglior attacco (46 gol fatti) e la miglior difesa (12 subiti). Ottima la media realizzativa, pari a 2,19 a partita, che garantisce una certa sicurezza circa la possibilità che i ragazzi di Ferraro possano sfondare la rete in ogni match. Ma anche Locri e Sant'Agata tengono il passo, da questo punto di vista, rispettivamente con 40 e 42 segnature (e conseguentemente con una simile media gol).

L'aspetto in cui gli etnei fanno davvero la differenza - e che ha contribuito a costruire il solco in classifica e doppiare il Locri in tema di differenza reti - è, invece, il rendimento difensivo, contraddistinto da una media di 0,57 gol subiti a partita. L'unica squadra, infatti, che vanta uno score appena avvicinabile a quello dei rossazzurri è la Sancataldese, con 18 reti subite; ma la formazione allenata da Infantino è piuttosto abulica in avanti (17 gol fatti) e langue a metà classifica. Tutte le altre squadre del raggruppamento hanno subito dai 20 gol in su e, in particolare, le citate Locri e Sant'Agata hanno raccolto rispettivamente 23 e 26 reti in fondo al sacco. La media di gol incassati dal Catania trova riscontro e conforto in un ulteriore dato statistico: per ben 12 volte in 21 incontri, i portieri etnei (Bethers e in due circostanze Groaz) hanno portato a casa un clean sheet

Ricapitolando: il Catania ha un rendimento offensivo che garantisce la buona probabilità di realizzare almeno due gol a partita ed un rendimento difensivo che assicura in più della metà delle circostanze la porta inviolata.

Alessio Castellini

Ai mostruosi numeri del reparto arretrato hanno contribuito diversi aspetti:

- Bethers, il portiere designato titolare, si è rivelato all'altezza, esibendosi talvolta anche in grandi interventi e commettendo delle leggerezze soltanto sporadicamente (e principalmente col Santa Maria Cilento, non a caso unica sconfitta stagionale);

- Mister Ferraro ha individuato praticamente da inizio stagione l'assetto titolare del quartetto difensivo. Rapisarda, Lorenzini e Castellini si sono espressi sin da subito su livelli eccellenti, da fuori categoria. Somma è apparso più "umano", ma è cresciuto settimana dopo settimana fino ad allinearsi al rendimento dei compagni di reparto;

- Il Catania è una squadra che gioca tutte le partite all'attacco, ma non lo fa mai in modo spregiudicato. Se un terzino si spinge in avanti (e quel terzino è quasi sempre Rapisarda), l'altro rimane bloccato; in mediana, Rizzo tampona eventuali buchi; davanti, Sarao si abbassa spesso e dà una mano. A ciò si aggiunga che Castellini, nella formazione tipo, gioca terzino, pur essendo un centrale, quindi il peso specifico dell'apporto difensivo aumenta. Tutti questi accorgimenti tattici garantiscono enorme equilibrio;

- L'adattamento di Boccia a sinistra. Soluzione adottata inizialmente per un'emergenza, ma che si è poi rivelata un'ottima arma alternativa a disposizione di Ferraro, grazie al lavoro del terzino che si è gradualmente ambientato sulla fascia opposta rispetto a quella di sua pertinenza. In tal modo, in caso di defezioni in mezzo, Castellini può tornare a ricoprire il suo ruolo.

Forse anche per questi motivi, nel corso del mercato di riparazione il Catania ha lasciato andare Ferrara e Pino e non è intervenuto per accaparrarsi un quarto centrale di ruolo, che nel gioco delle coppie, tanto più in una rosa XL come quella etnea, non potrebbe mancare. Evidentemente il proposito è quello di proseguire con tale canovaccio, con Castellini utilizzato da terzino e all'occorrenza riportato al centro, considerato che a sinistra, oltre all'adattato Boccia, si può contare anche su un giocatore di ruolo come Pedicone (mentre Lubishtani sembra essere sparito dai radar e l'arrivo di un 2004 a centrocampo rischia di limitare ulteriormente le possibilità di un suo impiego nel caso in cui a Vitale venga un raffreddore). Inoltre, in caso di emergenza, si potrebbe adattare Rapisarda al centro della difesa (lo ha fatto, anche se molti anni fa, con la maglia della Vigor Lamezia), così come Rizzo nel ruolo di terzino destro (soluzione adottata nei minuti finali del match casalingo col Licata).