Catania e il 2 giugno: ieri Taranto oggi Trapani, una vittoria da ripetere!

L'esultanza di Michele Fini dopo il gol al Taranto

L'esultanza di Michele Fini dopo il gol al Taranto 

Diciassette anni fa come oggi il Catania superava gli jonici nella finale di andata dei play-off. Proprio oggi...

2 giugno 2002: data magica
Ieri Taranto, oggi Trapani. A diciassette anni esatti dalla gara di andata della finale play-off del campionato di Serie C1 edizione 2001-02 il Catania, impegnato questa sera al “Provinciale” Erice nella semifinale di ritorno, può fare solo una cosa: VINCERE. Oggi come quell’infuocato pomeriggio, grondante di sudore, sofferenza e passione. Al Catania di Graziani e Pellegrino, svantaggiato rispetto agli jonici per via del peggior piazzamento nella regular season (terzi vs secondi), serviva una vittoria, preferibilmente con un paio di reti di scarto, per poter affrontare con maggior tranquillità il match di ritorno, in programma domenica 9 giugno 2002 nel catino bollente dello ‘Iacovone”. Alla fine finì 1 a 0 con gran gol di Fini. Un gioiello, quello del numero 11 di Sorso, scagliato dove Nicola Di Bitonto non poteva arrivare. Serviva una vittoria e una vittoria arrivò. Serve una vittoria anche stasera e vittoria dovrà essere. Che la storia rossazzurra sia con voi. Che l’ardore di Zeoli, di Baronchelli, di Bussi, di Cordone, di Cicconi sia con voi. Questa storia, questa pazza annata, non può finir Così. Catania vuole rivedere l’alBa il prossimo 15 giugno. Catania è stanca di rivivere nei ricordi di ciò che fu. Vuole nuovi capitoli di gloria da vivere oggi. Trapani è tappa di un percorso che deve continuare ancora. Caro due giugno, risplendi di luce nuova. Oggi come ieri. Più di ieri.

I convenevoli tra Monza e Baronchelli prima dell'inizio della gara 



Ancora un sardo sotto la Sud…
Cibali esaurito, in ogni ordine di posto, con oltre venticinquemila tifosi rossazzurri pronti a spingere l’Elefante verso quel traguardo sfumato amaramente l’anno prima, al Celeste di Messina. In campo ci sono Iezzo, Zeoli, Baronchelli, Pane, Cordone e Cicconi, gente presente anche in quel pomeriggio peloritano del 17 giugno 2001. In panchina non c’è più Vincenzo Guerini; dalla sua partenza, la panca etnea non ha più avuto pace: prima Aldo Luigi Ammazzalorso, poi Pietro Vierchowod e infine la ‘strana’ coppia formata da Ciccio Graziani e Maurizio Pellegrino. L’altra finalista è il Taranto di Gianni Simonelli (ex tecnico degli etnei nella stagione 1999-2000), del palermitano Ciccio Galeoto, dell’altro ex Igor Marziano e del bomber eoliano Christian Riganò. In campionato i rossoblu jonici hanno chiuso nella piazza d’onore, dietro all’Ascoli promosso in B e davanti al Catania, con il vantaggio di poter conquistare la promozione in cadetteria anche col doppio pareggio in virtù del miglior piazzamento in classifica. L’andata si gioca in casa della terza. Al Catania serve la vittoria, meglio ancora se con un paio di reti di scarto. L’atmosfera è quella delle grandi occasioni, il caldo è asfissiante, la tensione è alle stelle. Il primo tempo scivola via senza grossi sussulti, ad animare gli animi ci pensa Luciano Gaucci, il patron, che nell’intervallo esprime tutto il suo dissenso (altro eufemismo) nei confronti dell’arbitro Brighi di Cesena. La svolta arriva in avvio di ripresa, con una tra le reti più belle della storia rossazzurra: cross dalla bandierina di Luca Amoruso, palla buttata fuori dall’area piccola da un difensore tarantino proprio sui piedi di Michele Fini; controllo perfetto dell’esterno sardo, dribbling secco e sinistro all’incrocio dei pali scagliato dal limite dell’area di rigore. Un gol da sogno, pesantissimo, realizzato ancora sotto la Curva Sud e nuovamente da un giocatore della Sardegna, così come avvenne nel 1999 quando Roberto Manca spezzò la resistenza del Messina nei minuti di recupero. In vantaggio di un gol, con tutto un tempo ancora da giocare, il Catania prova a trovare il raddoppio ma non ci riesce. Il Taranto prova a reagire, sfiora il gol con Parente e ne trova uno con l’ex Marziano, rete che però viene prontamente annullata per fuorigioco. Finisce 1-0 per gli etnei con l’ennesimo parapiglia finale che vede coinvolto il difensore jonico Galeoto. A Taranto, sette giorni più tardi, sarà battaglia…

Il tabellino:

CATANIA: Iezzo, De Martis, Zeoli, Pane, Bussi, Baronchelli, Baggio (68’ Kanyengele), Cordone, Cicconi, Amoruso (69’ Bonomi), Fini (76’ Breda). All: Graziani e Pellegrino

TARANTO: Di Bitonto, Galeoto, Pisano, Marziano, Siroti, Bennardo, Cazzarò, Monza (46’ Giugliano), Riganò, Parente (66’ De Liguori), Cariello. All: Simonelli

ARBITRO: Brighi di Cesena

RETE: Fini al 49’