Catania, deferimenti per gare con Brescia e Bologna

Nino Pulvirenti, ex presidente del Catania

Nino Pulvirenti, ex presidente del Catania 

Il Procuratore Federale, Stefano Palazzi, ha deferito la società etnea, Pulvirenti, Delli Carri, Di Luzio e Arbotti...

Nuovi deferimenti in casa rossazzurra. Il Procuratore Federale, Stefano Palazzi, dopo aver esaminato gli atti di indagine trasmessi dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Catania, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale (presso la sezione disciplinare) la società di Via Magenta per responsabilità diretta e oggettiva in relazione a due gare del campionato cadetto 2014/15. Le due gare fine sotto inchiesta sono Brescia-Catania del 9 maggio 2015 e Bologna-Catania del 27 aprile 2015. Deferiti anche i tesserati Antonino Pulvirenti (all'epoca dei fatti presidente del Calcio Catania), Daniele Carri (ex direttore sportivo), Piero Di Luzio (titolare di un contratto con la soc. Genoa Cricket Football Club) e l'agente Fernando Antonio Arbotti.

Per quanto concerne la gara contro i lombardi - conclusasi sul campo con la vittoria delle rondinelle per 4-2 - si ravvisa la "violazione di cui all’art. 1bis comma 1 del Codice di giustizia sportiva (Cgs), per avere ognuno nelle rispettive qualità, in concorso tra loro e con altri soggetti non tesserati e con altri soggetti allo stato non identificati o in corso di compiuto accertamento o nei cui confronti sono in corso ulteriori indagini penali, violato i doveri di lealtà probità e correttezza”.


Per Bologna-Catania - conclusasi sul campo con il successo dei felsinei per 2-0 - viene invece rilevata la presunta violazione dell’art. 7, commi 1 e 5, del Cgs, “per avere, ognuno nelle rispettive qualità sopra indicate, in concorso tra loro e con altri soggetti non tesserati, tra quali M. F. e con altri soggetti allo stato non identificati o in corso di compiuto accertamento o nei cui confronti sono in corso ulteriori indagini penali, compiuto atti diretti ad alterare lo svolgimento della gara, offrendo o promettendo denaro o altra utilità o vantaggio ovvero compiendo altri atti fraudolenti volti al medesimo scopo e comunque contattando a tale fine calciatori del Bologna allo stato non identificati o in corso di compiuto accertamento o nei cui confronti sono in corso ulteriori indagini penali, al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione sportiva”.