Catania: dalle "idi" 2017 alle "odi" 2018, Marzo ha cambiato faccia!

Grafico a cura di Bruno Marchese

Grafico a cura di Bruno Marchese 

Un anno fa, di questi tempi, il Catania chiudeva con sole sconfitte il mese di marzo. Adesso, è cambiato tutto...

MELFI E MONOPOLI: BATOSTE DAI RISVOLTI DIVERSI
“Chiedo ai tifosi di starci vicino. Questa situazione mi ricorda quella che si creò lo scorso anno dopo la sconfitta con il Melfi. Non possiamo ritornare nel vortice in cui eravamo finiti. Non molleremo fino alla fine”. Così parlò capitan Marco Biagianti a pochi minuti dall’umiliante 5-0 di Monopoli dello scorso 18 febbraio. Una debacle assoluta, di proporzioni cosmiche, che al di là del differente passivo riportò a galla un’altra umiliazione, quella patita contro il Melfi, al “Massimino”, il 5 marzo dell’anno precedente. Quel giorno, i gialloverdi di mister Aimo Diana (oggi stimato tecnico della Sicula Leonzio), s’imposero a sorpresa sui rossazzurri di Mario Petrone, cogliendo una vittoria storica dopo una lunghissima serie di sconfitte, undici per l’esattezza. Quel giorno, di tredici mesi fa, segnò sostanzialmente la fine della stagione del Catania: dimissioni dell’allenatore, “promozione” del tecnico della Berretti (Giovanni Pulvirenti), gruppo in disarmo e lontanissimo parente di quella squadra capace di vincere con rabbia appena sette giorni prima nel pantano di Messina una partita d’altri tempi. Gli spettri e gli incubi patiti allora, con un Elefante in balìa di eventi ed avversari, ritornarono prepotentemente in auge al “Vito Simone Veneziani”. La paura di buttare nel water (concetto edulcorato) un’altra annata era tanta, soprattutto per chi, come capitan Biagianti, c’era anche l’anno prima.

DA CATANZARO…
Dopo lo 0-2 casalingo contro il Melfi la luce rimase spenta anche nelle successive quattro gare, tre delle quali in calendario nel mese di Marzo. Il dodici, nel giorno dell’esordio di mister Giovanni Pulvirenti sulla panchina etnea, un tiro dalla distanza di Costa Ferreira diede i tre punti al Lecce di Padalino al “Via del Mare”. Sette giorni dopo, nel giorno di San Giuseppe, al “Marcello Torre” di Pagani arrivò un’altra sconfitta amara. Schiaffi a ripetizione, così come quello preso il ventisei, in casa, dal Foggia capolista, protagonista al “Massimino” di una prestazione tutt’altro che entusiasmante: vittoria di misura, propiziata da un’autorete del brasiliano Gil, la prima dei satanelli conseguita sul terreno di gioco catanese. Un mese da film horror, con quattro sconfitte su quattro. Dopo le idi di Marzo si provò ad evitare un “elefanticidio” ormai in atto in quel di Catanzaro. Al “Nicola Ceravolo”, il 2 Aprile 2017, il Catania riuscì nell’impresa di beccare la quinta sconfitta di fila, stabilendo un record tutt’altro che invidiabile. Elefante abbattuto, l’Aquila giallorossa banchetta sulla sua carcassa…

Catanzaro 2017: delusione rossazzurra nei volti di Djordjevic e Mazzarani 



…A CATANZARO
Melfi, Monopoli, Melfi, Monopoli. E ancora Melfi, Monopoli, Melfi, Monopoli. Il pensiero a quello che fu diventa tormentone. Un anno più tardi, seppur con una situazione tecnica e di classifica agli antipodi (è giusto rimarcarlo), l’Elefante è in equilibrio precario. Basterebbe appena un soffio di vento per far crollare quanto di buono fatto nei mesi precedenti: 49 punti in 24 partite. Seguono lunghe giornate di silenzio, di riflessione, disturbate soltanto dalle voci che vorrebbero come imminente l’esonero di mister Cristiano Lucarelli. La società, con il beneplacito della squadra, conferma la fiducia al tecnico labronico. Si va avanti con Lucarelli, fino alla fine, e con il 4-3-3. All’orizzonte, dopo quindici giorni senza campo, riemerge la sagoma del mese più pazzo dell’anno, Marzo, con le sue sei partite in calendario. Un tour de force che, nel bene o nel male, sarà determinante. Si parte sabato tre in casa contro il Siracusa. Le paure vengono scacciate via da Davis Curiale al venti minuti dal termine. Marzo è partito bene. Nelle successive tre partite i rossazzurri conquistano cinque punti, tre in casa (vittoria per 2-1 sulla Reggina) e due in trasferta, lasciando a Lentini e Bisceglie quattro punti facili facili… La svolta arriva domenica venticinque: il Catania disintegra in casa la Paganese per 6-0, mentre in contemporanea il Lecce crolla a Caserta. A sei giornate dal termine gli etnei, terzi in classifica, hanno 4 punti di svantaggio dalla vetta con una gara in più da disputare rispetto ai salentini. Il campionato è riaperto. Domenica trentuno, a quasi un anno esatto di distanza, l’Elefante mette nuovamente piede al “Nicola Ceravolo” di Catanzaro. La storia è diversa, stavolta è il pachiderma a maramaldeggiare sull’Aquila catanzarese. Seconda vittoria di fila, la quarta in sei partite, e primo posto distante appena sei lunghezze. Dallo zero dell’anno precedente si passa ad un gruzzoletto di 14 punti. È il Sabato di Pasqua, non son più idi ma odi di Marzo.

Catanzaro 2018: la gioia rossazzurra negli occhi di Manneh e Curiale