Catania-Vibonese 2-1: le pagelle rossazzurre

Giovanni Pinto, ancora fra i migliori

Giovanni Pinto, ancora fra i migliori 

Pinto superstar, bene Curcio e i subentrati utilizzati da Lucarelli nella ripresa. Delude nuovamente Beleck.

MARTINEZ voto 6: I suoi difensori, nel primo tempo, lo lasciano a tu per tu un paio di volte con Emmausso, che spreca la prima occasione a 24°, per poi trafiggerlo al 36° (pochissime, comunque, le sue responsabilità). In mezzo, bell’intervento sulla punizione calciata da Petermann e solita sicurezza ostentata palla al piede col dribbling su un avversario. Nella ripresa la Vibonese non si vede più dalle sue parti. Bene nella gestione delle uscite e delle situazioni insidiose.

SALANDRIA voto 6: Adattato nel ruolo di terzino destro ed alle prese (nella prima frazione di gioco) col rapido Tumbarello, se la cava bene, proteggendo con ordine la propria zona, salvo qualche indecisione. Ogni tanto prova anche a spingere senza però trovare l’affondo giusto. Nella ripresa Modica sposta dalle sue parti Emmausso, ma anche in questo caso non denota affanni. All’87°, a seguito di un rimpallo favorevole, avrebbe il pallone del 2-1 ma lo spreca.

MBENDE’ voto 5,5: Per un difensore come lui, che non fa della mobilità il proprio miglior pregio, l’utilizzo da parte dell’allenatore avversario di un attaccante veloce e bravo a divincolarsi come Emmausso finisce col creargli non pochi problemi. Il numero 28 rossoblù approfitta infatti di un paio di sue dormite per rendersi pericoloso dalle parti di Martinez nel primo tempo, con l’imbucata (gestita male) al 24° e il gol del pareggio. Migliora nel secondo tempo, quando prende le misure al subentrato Bernardotto.

SILVESTRI voto 6: Meno sollecitato rispetto a Mbendé, sembra più sul pezzo, come dimostrato da un salvataggio di testa al 13°. Anche lui però sorpreso dall’inserimento di Emmausso al 24°.

PINTO voto 7,5: In avvio di gara è semplicemente devastante. Entra nell’azione del rigore suggerendo il passaggio per Di Molfetta, spinge costantemente e si concede anche qualche dribbling. In fase difensiva, però, non è impeccabile, come dimostrato dall’inserimento di Del Col, da lui non chiuso in occasione dell’azione dell’1-1. Nel secondo continua a sacrificarsi con continui affondi, fino alla meravigliosa giocata ed al perfetto assist con i quali propizia il gol-partita di Mazzarani.

VICENTE voto 6: Nonostante il passo svelto dei mediani avversari non perde la bussola e almeno in fase difensiva si disimpegna bene. Non gli vengono però concessi spazi e tempi (né è bravo lui a ritagliarseli) per costruire l’azione. Sotto questo profilo cresce nella ripresa, quando il Catania passa al 4-3-3 e lui, da play basso, ha maggiori responsabilità in fase di palleggio. E’ infatti lui a servire una palla deliziosa a Biondi per il gol annullato per (dubbio) fuorigioco). Naviga a corrente alternata con alcune buone soluzioni e altrettanti svarioni, anche su calci piazzati.

RIZZO voto 5,5: Un po’ più deciso rispetto a Vicente, ma non sempre la sua irruenza si rivela un quid pluris, anzi, rimedia anche un giallo inutile nel primo tempo per una faida con Emmausso, prima che venga battuto un corner. Nella ripresa rischia la seconda ammonizione con alcuni interventi fallosi e Lucarelli lo richiama in panchina.
Dal 71° MAZZARANI voto 6,5: Schierato da ala sinistra, a parte un paio di inserimenti (uno dei quali fermato per fuorigioco inesistente) si era visto poco e niente. La freddezza con cui trasforma in gol l’assist di Pinto gli fa però guadagnare la sufficienza piena. Pochi minuti dopo il gol offre anche un potenziale assist a Manneh.

CAPANNI voto 5,5: Le qualità fisiche e tecniche non gli mancano e ogni tanto le mette in mostra. Manca però di concretezza e non si segnalano da parte sua giocate risolutive.
Dal 53° MANNEH voto 6,5: Una delle migliori prestazioni da quando è rientrato dal prestito. Molto mobile, mette costantemente in difficoltà Tito. Oltre ad andare lui in pressing, riceve altrettante attenzioni, spesso esplicitate dagli avversari con contrasti duri dai quali non si tira indietro. Nel finale Mazzarani gli serve la palla del 3-1 ma la spreca. Passi avanti, ma uno come lui può e deve fare anche molto di più.

BIONDI voto 6: Come spesso gli capita, va a spezzoni. In avvio di gara è molto incisivo. Schierato inizialmente da trequartista centrale, offre un bell’assist a Curcio al 13° ed è una mina vagante per i difensori avversari col suo pressing costante. Spostato poi sulla fascia da Lucarelli (nel secondo tempo va a fare l’ala sinistra nel 4-3-3) cala, quasi scompare, ma poi torna sulla scena raccogliendo un lancio di Vicente e realizzando il possibile 2-1, che però viene annullato per fuorigioco. Il mister gli risparmia il finale di gara.
Dal 71° BIAGIANTI voto 6: Si posiziona nel ruolo di mezzala sinistra e fa più legna che altro, provando a spronare la squadra alzandosi spesso in pressing alto.

DI MOLFETTA voto 6: In alcuni tratti di gara, nel primo tempo, sembra imprendibile, ma non sfrutta la propria supremazia sul piano velocistico per convertirla in conclusioni o assist degni di nota. Nella ripresa viene sostituito dopo pochi minuti.
Dal 53° WELBECK voto 6,5: La sua presenza nella mediana etnea equivale al passaggio dai motori aspirati ai turbo-compressori. Il cambio di passo è evidente e la squadra ne beneficia in entrambe le fasi.

CURCIO voto 6,5: Riproposto da falso nueve dopo la buona prova di Potenza col Picerno, fa vedere ancora tante cose buone, a partire dal rigore guadagnato e trasformato in avvio di gara. Al 13° detta il passaggio a Biondi ma si presenta un po’ in ritardo all’appuntamento col pallone in area. Non ha i movimenti da attaccante e si vede, ma con lui in campo la sfera sulla trequarti gira meglio. La condizione però non è ancora delle migliori e viene sostituito nei primi minuti della ripresa.
Dal 53° BELECK voto 5: Col passaggio al 4-3-3 dovrebbe fungere da punto di riferimento in avanti, ma gestisce male la maggior parte dei palloni che arrivano dalle sue parti. Col suo fisico spesso vince i duelli con gli avversari, ma poi non ha la lucidità necessaria per dialogare positivamente coi compagni.

All. LUCARELLI voto 7: Cerca di colpire la Vibonese sfruttando i suoi limiti e all’inizio ci riesce, con i suoi attaccanti “leggeri” che tagliano ed entrano negli spazi inevitabilmente concessi dall’atteggiamento a dir poco coraggioso degli ospiti. Poi, però, i suoi ragazzi non riescono a gestire bene il possesso palla, facendo guadagnare campo agli avversari, e subiscono inevitabilmente il pareggio. Nella ripresa è lucido ad intuire la necessità di mettersi a specchio per fare più densità a centrocampo. Rispetto ad altre partite, stavolta la squadra che cala fisicamente non è la sua, e infatti il Catania ha il merito di crederci e provarci fino alla fine, trovando la vittoria con un gol su azione che mancava da una quarantina di giorni.

VIBONESE voto 5,5: Partita dai due volti quella della squadra calabrese. Nel primo tempo Modica dimostra intelligenza utilizzando un esterno rapido come Emmausso nel ruolo di centravanti, mettendo in difficoltà la difesa del Catania con l’unica arma che Mbendé e Silvestri in questo periodo stanno soffrendo: la rapidità. Cervellotico è, però, il triplo cambio a inizio ripresa, con l’ingresso di un attaccante puro come Bernardotto che funge, praticamente, da assist per il ripristino del consueto assetto difensivo etneo. Ma quel che più sorprende è il calo fisico e motivazionale che permette al Catania di tornare in auge e prendere le redini del match nel finale di gara.

Arbitro MIELE voto 5,5: La sua è una discreta direzione, come testimoniato tra l’altro anche dal rigore, giustamente assegnato nelle prime battute al Catania. I suoi collaboratori, però, non lo aiutano, omettendo di segnalare talune cose (un retropassaggio raccolto con le mani dal portiere della Vibonese), e segnalando offside più che dubbi al Catania in più di una circostanza.