Catania-Robur Siena: il "Caso Martinelli", la miccia che infuocò l'estate 2003

Il biglietto di Catania-Siena 2002-03. Cimelio da collezione

Il biglietto di Catania-Siena 2002-03. Cimelio da collezione 

La posizione irregolare del difensore senese scatena un battaglia legale che mette a nudo le pecche del sistema...

L'ORIGINE DI UNA FOLLIA
Parli di Siena e subito la mente di un catanese non può che associargli due cose: il “Palio” e il “Caso Martinelli”. Se della prima sappiamo tutti che si tratta di una competizione fra le Contrade della città senese nella forma di una giostra equestre di origine medievale e che si svolge ogni anno il 2 di Luglio e il 16 di agosto, per quanto riguarda la seconda, per i meno attenti, occorre fare un piccolo riassuntino. Catania, 12 aprile 2003. In una bella serata primaverile, inconsapevolmente, si gettano le basi per quella che da lì a poco sarà una delle estati più calde del calcio catanese, piene di matasse da sciogliere, corsi e controricorsi (non quelli di Vico, stavolta!) con un Catania che un giorno si sveglia in Serie B e la sera va a dormire in Serie C1. Lo stadio “Angelo Massimino” saluta dopo quasi due anni il ritorno di Vincenzo Guerini, sesto allenatore dell’assai tribolata stagione cadetta degli etnei. Dopo Osvaldo Jaconi, Maurizio Pellegrino, Ciccio Grazini, JB Toshack ed Edoardo Reja, tocca all’amato tecnico bresciano provare ad evitare l’immediato ritorno in B. In campo i rossazzurri, privi dello squalificato Lulù Oliveira, hanno bisogno di vincere contro il Siena lanciatissimo verso la prima storica promozione in A. La formazione bianconera, nella quale gioca anche il difensore Michele Mignani (oggi tecnico della Robur), trovano la rete del vantaggio dopo 18 minuti con il ‘solito’ Tiribocchi, già protagonista nella gara di andata con una tripletta. Lo svantaggio non paralizza l’Elefante, tutt’altro. Sedici minuti più tardi un bolide dalla distanza di Vito Grieco impallina il portiere senese Fortin, riportando il risultato in parità. Il secondo tempo è un assalto, con il Catania che prova disperatamente a trovare la via del sorpasso. L’occasione ghiotta arriva dagli undici metri. Dal dischetto lo stesso “Leone di Molfetta” stampa il pallone sul palo a Fortin battuto. Il triplice fischio di Rizzoli di Bologna sancisce la fine della partita sul campo ma non quella nelle aule dei tribunali. Ad aprire il “valzer” ci pensa la società etnea qualche giorno più tardi, che segnala alla Disciplinare la posizione irregolare del difensore senese Luigi Martinelli, sceso in campo nonostante una precedente squalifica ancora da scontare.

Vito Grieco, protagonista nel bene e nel male... 



LE FOLLI TAPPE DI UN TENTATO ABUSO DI POTERE
Il 28 di aprile la Corte d’Appello Federale ribalta la sentenza di primo grado della Disciplinare, trasformando l’1-1 col Siena in un 2-0 a tavolino per il Catania. I due punti in più permettono di tirarsi fuori dalle sabbie mobili: a sei giornate dalla conclusione i rossazzurri sarebbero salvi. Nella settimana che porta alla sfida di Terni accade l’imponderabile: la Corte Federale – organo che non avrebbe il potere di incidere sulle decisioni passate in giudicato (tali sono quelle della C.A.F.), ma soltanto, eventualmente, di fissare linee interpretative per casi futuri – accoglie la richiesta di ripristinare il risultato di 1-1 del match tra Catania e Siena, formulata da Ascoli, Bari, Cosenza, Genoa, Messina, Napoli, Venezia e Verona, tutte formazioni ancora invischiate nella lotta per non retrocedere. L’abuso di potere architettato dal “Palazzo” fa precipitare l’Elefante a quota 38 punti, in piena zona retrocessione. La pesante sconfitta di Terni (3-1 per le fere) aggrava ulteriormente la situazione della squadra dell’Elefante, che adesso ha tre lunghezze da recuperare al Napoli, con appena due giornate da disputare. La settimana dopo si supera in casa il poco motivato Livorno, lasciando accesa una flebile speranza. Nel contempo i Gaucci, su prezioso suggerimento di Giacomo Scalzo (procuratore generale di Catania), portano avanti la battaglia sul “Caso Martinelli”, rivolgendosi al giudice amministrativo. A pochi giorni dalla partita di Cagliari, l’ultima della stagione, il T.A.R. ribalta nuovamente il risultato del match contro il Siena da 1-1 a 2-0. I due punti restituiti portano il Catania a quota 43, ad un solo punto dal Napoli quartultimo. Negli ultimi novanta minuti i partenopei e il Messina si dividono un punto a testa nello scontro diretto; nel frattempo gli etnei, grazie ad una doppietta di Taldo, colgono a Cagliari la prima ed unica vittoria esterna della stagione che permette loro di chiudere a quota 46 e scavalcare di un punto Napoli e Venezia. Federazione (con in testa il presidente Franco Carraro) e Lega, però, si oppongono alla decisione del T.A.R., rifiutandosi di ottemperare all’ordinanza: a distanza di dieci anni esatti dalla tentata radiazione del 1993, l’Elefante è atteso da un’altra torrida estate, con un’altra infuocata lotta al potere del Palazzo.

LEGGI L’APPROFONDIMENTO: IL BRUTTO PASTICCIACCIO DELL’ESTATE 2003 (a cura di Enrico Salvaggio)

CATANIA-SIENA 2-0
Vittoria a tavolino su delibera della CAF..Sul campo 1-1
CATANIA: Castellazzi, De Martis (dal 76' Sedivec), S.Monaco, Kyriazis, Zeoli, Fini, Gatti (dall'83' Cordone), Grieco, Martusciello, Possanzini, Taldo. All: V. Guerini

SIENA: Fortin, L. Martinelli, Mandelli, Mignani, Radice, Taddei, Ardito, Brambilla (dal 59' Argilli), Rubino (dal 46' Cavallo), Tiribocchi, Pinga (dal 74' Akassou). All: G. Papadopulo

ARBITRO: Rizzoli di Bologna

RETI: Tiribocchi al 18', Grieco al 34'