Catania-Lecce 2-0: le pagelle rossazzurre

Di Cecco annulla il temibile Torromino

Di Cecco annulla il temibile Torromino 

Pisseri e Di Cecco fondamentali, insieme al solito Di Grazia. Da dimenticare le prestazioni di Barisic e (soprattutto) Calil.

Pisseri voto 8: Uno dei principali artefici della vittoria odierna. Tiene a galla il Catania fino al momento in cui Silva con la complicità di Giosa sblocca la partita. Miracoloso sul colpo di testa di Ciancio al 10° e sul doppio tentativo degli scatenati Torromino e Caturano al 59°. Sicuro in uscita e in tutte le altre fasi del match.

Di Cecco voto 8: Schierato da terzino destro, ha l’ingrato compito di contenere Torromino, l’ala sinistra più temibile dell’intero girone C. Dopo aver preso le misure nella prima frazione di gioco, in cui concede ingenuamente una punizione dal limite ai giallorossi per poi salvare in area qualche minuto più tardi su un tentativo proprio del numero 7, nel secondo tempo sale in cattedra e annulla il rivale, non concedendogli spazio alcuno ed innescando buone ripartenze sulla propria corsia. E’ proprio un suo ribaltamento di fronte che avvia l’azione del raddoppio. Esce, tra gli applausi, per infortunio.
dall’83° De Rossi voto 6,5: Esordisce in campionato con la maglia rossazzurra e mette in mostra una gran voglia di fare che lo porta ad imbastire un’azione personale degna dei migliori interpreti del ruolo. Guadagna pure un calcio angolo: nel giro di così pochi minuti, fa vedere che si può contare anche su di lui.

Drausio voto 6,5: Gestisce bene alcune situazioni delicate e, nel complesso, dimostra di aver fatto dei passi in avanti sotto il profilo della concretezza nella fase difensiva.

Bergamelli voto 6,5: Commette l’unico grave errore al 36° del primo tempo quando rimedia un’ammonizione per gioco falloso, dopo aver perso malamente la sfera. Per il resto però è sontuoso in marcatura su Caturano e come spesso gli accade, quando può, è lui ad avviare la manovra verso la metà campo avversaria.

Djordjevic voto 6,5: Anche lui non ha un cliente facile (Pacilli), ma lo controlla con disinvoltura. Rimane attento per tutto l’arco del match ed anche se in fase di spinta non riesce a incidere come vorrebbe ha il merito di provocare l’ammonizione del leccese Cosenza.

Biagianti voto 6: In diverse fasi del match ingaggia dei duelli col dirimpettaio Mancosu, il quale lo mette in difficoltà e lo costringe ad un fallo tattico che al minuto 57 gli costa il giallo. Nel primo tempo si propone in fase offensiva ma non è agevolato negli uno-due dalle difficoltà di Barisic. Nella ripresa si abbassa dando una grossa mano in fase di contenimento.

Bucolo voto 6: Prestazione sufficiente anche se un po’ in chiaroscuro. Alterna grandi interventi in fase di interdizione ad alcune amnesie che agevolano gli inserimenti sulla trequarti di Lepore.

Mazzarani voto 6: Schierato inizialmente da mezzala sinistra, nei primissimi minuti è attivo e prova due volte la conclusione da fuori. Poi sparisce, a causa di un’intesa coi compagni ancora lontana ed una condizione fisica non ottimale. Ciò nonostante è encomiabile il modo in cui stringe i denti quasi fino alla fine, sacrificandosi sulla fascia sinistra, anche in copertura, dopo l’ingresso di Silva.
dall’86° Paolucci SV: Entra a pochi minuti dalla fine e risente della mancanza di minutaggio e di una condizione non perfetta. Ingiudicabile.

Barisic voto 4,5: Nel primo tempo, nel ruolo di ala destra, sembra confuso e spaesato. Non riesce ad imbastire iniziative degne di questo nome né a trovare l’intesa con Biagianti e gli altri compagni. Quando, nella ripresa, Rigoli toglie Calil, va a fare la prima punta ma anche in questa posizione non incide.

Calil voto 4: Subisce la stazza dei difensori leccesi perdendo quasi tutti i contrasti aerei. Quando si propone per ricevere la sfera palla a terra, l’addomestica quasi sempre malissimo, dando l’impressione di non esserci con la testa. Nella ripresa esce malinconicamente dopo soli dieci minuti.
dal 54° Silva voto 6: Non gioca da tempo e ne risente, esibendo uno stile troppo compassato. Ha il merito di sbloccare, molto fortunosamente, il match con un tiraccio probabilmente destinato a perdersi sul fondo o tra le braccia di Bleve, che entra in rete grazie alla deviazione di Giosa.

Di Grazia voto 7,5: Un giocatore del genere farebbe le fortune di qualsiasi formazione dotata di giocatori bravi a servirlo in verticale. Purtroppo per lui il Catania latita in questo fondamentale e quindi gli tocca prendersi in mano la squadra e provare a risollevarla con azioni personali. Ne prova diverse, senza successo, finché non ne azzecca una meravigliosa, finalizzata con un tiro secco e angolatissimo da attaccante navigato.

All. Rigoli voto 6,5: Una vittoria, anche se conquistata contro la capolista, non basta ad oscurare i difetti che ancora caratterizzano la sua squadra, che non riesce a pressare in maniera omogenea e finisce con lo spaccarsi spesso in due tronconi separati. Ma diamo a Cesare quel che è di Cesare: complici le parate di Pisseri ed una complessiva buona organizzazione, la sua è la miglior difesa del campionato. Inoltre, i ragazzi mostrano un carattere lontano anni luce da quello della scorsa stagione. E in giornate come questa è forse l’aspetto che fa di più la differenza.

LECCE voto 5: I nomi ed il pedigree non sempre possono bastare. Padalino schiera una formazione offensiva negli uomini ma sin troppo prudente nell’atteggiamento e finisce col limitare il potenziale delle proprie bocche da fuoco. Una squadra in lotta per il 1° posto, pressata dalla presenza di una Foggia altrettanto competitivo, non può permettersi di giocare con così poca cattiveria agonistica.

Arbitro Maggioni voto 7: Dirige bene una sfida caratterizzata da molti duelli al limite del regolamento e gestire nel migliore dei modi la distribuzione dei cartellini. Un arbitro “normale”, insomma, che in questa categoria è raro incontrare.