Catania-Fidelis Andria, precedenti: Una salvezza insperata

L'irrefrenabile gioia rossazzurra

L'irrefrenabile gioia rossazzurra 

Il racconto dell'ultimo successo sui pugliesi, strettamente collegato alle gare di Catanzaro e soprattutto Matera...

Sette maggio 2016, il ricordo è ancora caldo. Al “Massimino” il Catania di Checco Moriero attende la Fidelis Andria nell’ultimo soffertissimo atto di una stagione balorda, vissuta nei sobborghi della Lega Pro. I pugliesi arrivano al plumbeo pomeriggio siciliano con la spensieratezza di chi non ha più nulla da chiedere ad un campionato archiviato con una salvezza assai tranquilla. Gli etnei, invece, dopo l’ennesimo pareggio stagionale colto a Pagani – catastrofico ai fini della classifica – , sembrano ormai avviati mestamente verso lo spauracchio dei play-out contro una tra Ischia e Martina Franca.

A novanta minuti dalla conclusione della regular season la classifica sentenzia così: Catania quintultimo a 2 lunghezze da Monopoli e Catanzaro, con gli etnei in vantaggio negli scontri diretti con ambedue le formazioni. Pochi calcoli, per evitare la pericolosa coda degli spareggi occorre battere la Fidelis e sperare che pugliesi e calabresi non facciano altrettanto contro Matera e Melfi. A giudicar dalla scarsissima presenza dei tifosi rossazzurri sui gradoni dell’impianto di Piazza Spedini, le possibilità di raggiungere la salvezza diretta sembrano ridotte al lumicino. Ad accender ed alimentare quella flebile fiammella ci pensa, quasi a sorpresa, il Matera che al “Franco Salerno XXI Settembre” rende la vita assai complicata al Monopoli di Matteo Pisseri.

L'esultanza di Dario Bergamelli dopo la rete dell'1-0 



Si gioca al “Massimino” con il corpo, mentre il pensiero rimbalza ansioso tra la Lucania e il “Nicola Ceravolo” di Catanzaro in attesa di liete novelle. In campo gli etnei danno il massimo e dopo venti minuti – con il Monopoli già in vantaggio a Matera – trovano la rete del vantaggio con una rasoiata di Dario Bergamelli, alla prima segnatura in maglia rossazzurra. Un quarto d’ora più tardi arriva la notizia che nessuno si attende ma che tutti sperano: il Matera ha pareggiato, mentre il Catanzaro è ancora fermo sullo 0-0. Combinazione perfetta che salverebbe il Catania. La gioia, però, dura lo spazio di un respiro, giusto il tempo che serve al federiciano Strambelli di scagliare un pallone velenoso alle spalle del portiere rossazzurro Luca Liverani. Si va al riposo in perfetta parità su tutti i tre campi e con l’Elefante destinato ai play-out.

In avvio di ripresa, però, la classifica cambia ancora: una zampata volante di Andrea Russotto riporta avanti il Catania sulla Fidelis, riaprendo il discorso sulla salvezza diretta. Poco più tardi, a Catanzaro, la rete di Razzitti porta in vantaggio i calabresi sancendo di fatto la salvezza delle aquile. Appare evidente che l’unica partita rimasta ancora in bilico è quella di Matera, con il Monopoli (rimasto in dieci) che prova in tutti i modi a far crollare l’arcigna difesa dei lucani. Quattrocentosettantacinque chilometri più a Sud, il Catania controlla senza troppi patemi il vantaggio sulla Fidelis attendendo ansimante la fine di entrambi i match. L’ultimo sussulto lo regala il difensore monopolitano Mercadante che al minuto 94 sbatte sulla traversa matera il pallone della salvezza diretta dei Gabbiandi di Puglia. Il Catania è salvo, tra lo stupore e la felicità dei pochi intimi del “Massimino”.

Il gol-salvezza di Andrea Russotto 



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