Bruno Marchese: "Nell'Antologia c'è la storia di tutta la città di Catania"

L'Antologia di racconti sul Calcio Catania, un mare di emozioni

L'Antologia di racconti sul Calcio Catania, un mare di emozioni 

Piacevole chiacchierata con Bruno Marchese, ideatore ed autore del progetto grafico dell'Antologia di racconti sul Calcio Catania

Sorpresa domenicale
In redazione, di domenica mattina e alla buonora, riceviamo una gustosa sorpresa: la visita di un tifoso rossazzurro storico. Il nostro gentile ospite veste in jeans sportivi e tiene in mano un libro colorato “per metà come la lava dell’Etna e per l’altra metà dal nostro mare“: l’Antologia di racconti sul Catania Calcio (AA.VV, Geo Ed, 2017, € 15, a cura di Alessandro Russo).


«Bruno Marchese, -gli chiediamo a bruciapelo-ma chi sei tu in realtà?»
«Ero un capellone incallito, oggi sono un incallito calvo. Ho perso tutti i capelli ma il vero problema è che li cerco ma non li trovo più. Sono uno che si prende continuamente in giro e come tutti i ”gemelli” sono un creativo e non mi fossilizzo sulle solite cose. Il mio lavoro è la mia vita, quando progetto sono alla ricerca di nuove idee, basandomi sulla semplicità. Ho un grande difetto: dico la verità e dò fiducia al prossimo, nonostante tante volte ne sia stato danneggiato. Sono un grafico specializzato nelle tecniche di stampa; il mio lavoro non si ferma all’impaginazione di un libro ma abbraccia pure la preparazione per mandarlo in stampa. La stampa è un’arte che comprende diverse tecniche sia in fase di programmazione che di progettazione; in più oggi si è aggiunto il web. Non è solo creatività, né basta avere un pc e gli applicativi per diventare un grafico. Io ho studiato e mi sono aggiornato costantemente; il mio inizio a quest’arte è datato 1975 e due anni dopo ero già al seguito di un paio di aziende a far esperienza. Il mio lavoro mi ha portato a conoscere scrittori, professori universitari e direttori di giornali. Da loro ho imparato cose che a scuola non avrei nemmeno immaginato: sono cresciuto dentro le arti grafiche. La svolta della mia vita è stata aver conosciuto e aver lavorato con Pippo Fava nella redazione de “I Siciliani”. Da lui ho appreso molto anche dal lato umano: era una grande persona. Io dico sempre che l’esperienza è una cosa preziosa che ti aiuta ad evitare errori; anche se oggi ho un’età matura, non mi stanco ancora di imparare cose nuove. Una parola va spesa per mia moglie Giovanna Patanė che mi sostiene, che ringrazio e che amo immensamente.»

Bruno Marchese insieme ad Alessandro Russo, coppia vincente! 



«Quanto tempo è durata la gestazione dell’antologia dei racconti sul Calcio Catania? »
«All’incirca quattro mesi. Si parlava di questo progetto con degli amici in comune e con mio cugino Matteo che vive a Bolzano e che, come me, è un accanito tifoso del Catania. Un giorno Matteo mi chiese se un libro del genere era fattibile e, con l’occasione, mi ha presentato Alessandro Russo, con cui ci siamo capiti al volo. Alessandro sognava di far crescere l’agenzia creativa ”Scritturiamo” e io compresi subito ciò che lui voleva realizzare. Una sera mi ha mandato un file in formato word da visionare; appena lette le prime tracce, l’ho chiamato immediatamente al cellulare: ‘Ale, questo è un libro da stampare al più presto: è una vera Antologia’. Il nostro è stato un lavoro di squadra, perchè prima di tutto abbiamo dato una veste grafica all’impaginazione del testo. Non volevo il solito libro “mattone” , ma il mio desiderio era di farlo diventare gradevole scrutandone solo una pagina, per poi affondare nella lettura dei tanti racconti. Era un libro del Catania, del mio Catania, per cui ci voleva il massimo impegno da parte mia. Ci siamo preoccupati di studiare la campagna promozionale e di redigere il concorso per la ricerca dei racconti, senza tralasciare il lancio per la stampa. Abbiamo preparato le locandine, aggiornato costantemente la pagina FB e organizzato due presentazioni editoriali; siamo stati impegnati tutti i giorni, festivi compresi, perchè ogni cosa è stata studiata nei particolari. Abbiamo coinvolto anche Salvo Emanuele che oltre a darci una grossa mano, ha chiesto alla sorella Cetty di disegnare per noi una copertina che mettesse in risalto le nostre idee. E non ultimo faccio i complimenti a CalcioCatania.Com per esser stato il motore di questa iniziativa attraverso sia i componenti della redazione che del muro, capace, quest'ultimo, di portare tante penne dentro l'Antologia, da tutto il mondo. Ritengo che abbiamo ottenuto un eccellente risultato.»

«Esiste un gioco più letterario del calcio? »
«Non credo. Io seguo anche altri sport, quando il campionato è fermo. Valentino Rossi è un mio idolo ma la storia la scrive lui e io posso solo assistere alle sue gesta. Il calcio è diverso, non c’è solo un campo dove giocano ventidue persone in pantaloncini e maglietta, ma molto di più. Ogni singola partita, ogni singolo giocatore, ogni presidente o dirigente, venticinquemila spettatori presenti al “Massimino”, le migliaia di tifosi sparsi in tutto il mondo. Ci sono tante storie da raccontare: l’antologia dice questo.»

«Quale è il segreto di questo libro?»
«Non so se questa antologia ha un segreto, ma quello che ho trovato in ogni racconto è il senso di appartenenza al nostro Catania come squadra ma anche alla città. Un tifoso catanese in qualsiasi parte del mondo oltre a lavorare cerca sempre di sapere “Chi fici u Catania.“ In questi racconti non si discute solo di Catania Calcio, ma c’è la storia di tutta una città. Come si è vissuta questa passione e come la si vive oggi: uno spaccato di storia dove tanti si identificano nel racconto altrui. Personalmente mi sono riconosciuto almeno in tre racconti del libro, in occasione del primo approccio allo stadio, solo per fare un esempio. Pippo Pernacchia, citato a più riprese in questo volume, da ragazzo lo vedevo passeggiare per via Etnea e anch’io con orgoglio ho comperato i suoi “servigi” , ma tutto finiva in una bella risata. Chissà se oggi Pippo Pernacchia sarebbe stato capito e accettato».

Matteo Patanè, autore di uno dei trentadue racconti presenti nell'antologia 



«Le tue emozioni durante le due diverse presentazioni editoriali.»
«Voglio essere molto onesto nel rispondere a questa domanda. La prima, al Palazzo della cultura, è stata molto istituzionale, molto ben riuscita devo dire, ma mi apparteneva poco personalmente. Certo è piaciuta, le autorità presenti hanno apprezzato il nostro lavoro e abbiamo avuto molti consensi sugli scritti dei vari autori. La seconda presentazione, però, la sentivo ancor di più mia; la presenza di Giuseppe Mascara per me è stata qualcosa di inspiegabile. Averlo potuto abbracciare sussurrandogli: “Beppe, tu non riesci a immaginare cosa sia successo a casa mia con il gol da ‘Antologia’ che hai fatto. I tavuli arrivanu nda l’aria e quello 0-4 finale a Palermo è stato il miglior pomeriggio calcistico in assoluto. Nemmeno i due mondiali vinti dagli azzurri mi hanno dato la stessa gioia.” Di Enrico Guarneri invece mi ha colpito una frase ripetuta al Castello Leucatia e che mai dimenticherò: “Il tifoso del Catania è per forza una brava persona”. Consiglio a tutti di rivedere la presentazione del giorno 8 gennaio scorso sul sito di calciocatania.com e ascoltare, parola per parola, l’intervento di Enrico Guarneri.»

«Bruno, come finirà Lecce-Catania ? »
«A questo rispondo con un 2 fisso. Mister Lucarelli ha dimostrato che fuori casa mette in campo una formazione che se la gioca, perchè ha la squadra per farlo. Ho solo un rammarico e cioè che, al novantanove per cento, la trasferta sarà vietata ai catanesi. I nostri tifosi pagano l’incapacità delle istituzioni a fare svolgere nella legalità una semplice partita di calcio e i veri sconfitti non siamo solo noi ma tutti coloro i quali gestiscono il mondo del pallone. Questo calcio ha bisogno d’una vera rifondazione; basta con i soliti nomi che ci stanno dentro da cinquant’anni. Servono persone nuove e Damiano Tommasi sarebbe, in tal senso, un buon inizio.»