Borbone: "Valorizzazione del territorio, qualità ed interazione"

Massimiliano Borbone (fonte: sito ufficiale Calcio Catania)

Massimiliano Borbone (fonte: sito ufficiale Calcio Catania) 

Il giovane Responsabile del Settore Giovanile rossazzurro disegna una panoramica del lavoro fin qui svolto

I modi affabili e assolutamente discreti metterebbero a proprio agio chiunque: lui è Massimiliano Borbone, catanese, 33 anni a novembre, ritornato, dopo una parentesi ugualmente assai fruttuosa a Lentini, al Settore Giovanile del Catania per riassumerne la direzione. Ma, andiamo un po' indietro col tempo. Già istruttore di "pulcini" presso altre scuole calcio, papà Giorgio (storico segretario generale della società) lo introduce al settore giovanile del Catania dove collabora nel tempo i dirigenti che si susseguono, Failla, Scozzari, Pitino e Pellegrino. Poi, nella stagione 2015-16 l'investitura ufficiale a Responsabile di quel settore, che ormai conosceva a menadito, a soli 27 anni: chissà che non sia un record?!?

Quali erano gli obiettivi di quella prima esperienza da responsabile e cosa è rimasto dentro?
«La mission assolutamente condivisa con tutti i tecnici mirava alla crescita ogni giorno di più di tutti quei ragazzi che speravano di affermarsi nello sport, non per forza vincendo a tutti i costi. Prioritario, dunque, lo sviluppo del talento del giovane, con l'obiettivo di condurre nel tempo in prima squadra il maggior numero di giocatori. Una scommessa vincente si rivelò quella di schierare numerosi ragazzi di età inferiore a quella prevista nelle categorie di riferimento proprio per riuscire a stimolare e misurare la crescita al cospetto di avversari più maturi, dando così concretezza al principio prima esposto per cui il risultato di una gara passa volutamente in secondo piano. Ma, forse inaspettatamente, la Berretti inanellò una serie di risultati strepitosi che ci portò fino alle semifinali del torneo. Quel che mai dimenticherò, certamente l'Udienza di Papa Francesco presso la Santa Sede concessa alla delegazione della Lega Pro, presenti tutti i 120 giovani calciatori che avrebbero giocato la Final Four, Catania compreso, naturalmente. Un’autentica festa dello sport vissuta in Piazza San Pietro, bagaglio di crescita sportiva ed umana dei ragazzi».
Stagione 2017-18, arriva la chiamata di Leonardi a Lentini per impiantare da zero la "cantera" bianconera. Più recentemente la sorpresa Women...
«É stato entusiasmante vedere crescere step dopo step ogni singola componente; si è creato un modello strutturato, variegato e ben assemblato nel raggio di pochi chilometri per poter esser presenti sul territorio lentinese e l’hinterland circostante. Si proveniva dalla LND e dunque bisognava impostare tutto e presto per la partecipazione ai campionati nazionali giovanili. Nel frattempo abbiamo cercato importanti collaborazioni con le società del territorio per gettare le basi a partire dai più piccoli. Già nel primo anno avevamo raggiunto importanti traguardi, e dalla Berretti era sbocciato il talento di Vincenzo Vitale, che dopo l'esordio accumulò oltre 35 presenze in due stagioni in prima squadra; l'anno successivo registrammo l'esordio in Serie C anche di Danilo Terranova. Quella del calcio femminile è stata una sfida supportata con entusiasmo, progetto importante perché - come nelle precedenti stagioni per i ragazzi - abbiamo sviluppato un settore nuovo, basato non solo sulle Under ma anche su una prima squadra di Serie C (seppur sotto l'egida della LND), della quale avevo ugualmente la responsabilità. Si è lavorato in ogni caso e per scelta con un gruppo giovane con l'obiettivo di portare avanti il percorso dell’attività femminile, guardando al futuro».
Durante l'estate appena conclusa, il grande ritorno al Catania, aria di casa e tanti volti noti nello staff
«Chiamato da Pellegrino, eccomi nuovamente a Torre del Grifo, dove ho rivisto tutti i 2003 che oggi sono l'ossatura della Primavera. A seguito delle note vicende della scorsa estate, il tempo a disposizione era poco, il lavoro tantissimo, ovviamente. Seguo l'intera attività giovanile, l'attività di base svolta dall'Academy e il calcio femminile. La maggiore formazione giovanile, che quest'anno partecipa al nuovo campionato Primavera 3, è allenata da Giovanni Marchese, e l'Under 17 da Orazio Russo; per entrambi, non serve dire di chi si tratta, visto lo spessore dei personaggi. L'Under 15 è gestita invece da Vincenzo D'Ignoti, tecnico da me apprezzato proprio nella Sicula Leonzio. Pino Fichera è il segreterio, Gaetano Iazzetti il responsabile organizzativo e Antonio Varsallona (graditissimo ritorno il suo, NdR) il Team Manager Primavera. Inoltre, mi affiancano Mario Marino, che estende le sue competenze di scouting anche al settore giovanile, e la coppia Orazio Russo-Marco D'Amico che gestisce l'attività di base. Come tutti sanno, Peppe Scuto è il mister del settore femminile».
Mancano dunque le formazioni regionali: é stato motivo di tanti degli svincoli operati dalla società, o cos'altro?
«Non abbiamo ritenuto di costituire le squadre regionali, anche alla luce delle tante incertezze che oggi hanno portato alle restrizioni dei relativi tornei per contrastare il Covid-19; la strada più logica era dunque quella della riduzione numerica delle rose. Aggiungo che l’unico elemento preso in considerazione a tal fine è stata la valutazione tecnica. Di fatto il blocco 2003 costituisce lo scheletro della Primavera, con il solo MIgnemi unico 2002, e Flavio Russo, 2004, sotto età. Tutti i 2004 saranno funzionali all'Under 17, ben conosciuti peraltro da Orazio Russo, cui si aggregano i pochi 2005 confermati, da Borriello a Rogazione, Pisasale e Napolitano. Tutti i 2006 sono confluiti nell'Under 15, i cui ranghi sono stati rimpolpati da altri ragazzi provenienti dal territorio».
É stata finalmente licenziata la tanto sbandierata riforma del campionato Berretti, che pur essendo intitolata allo stesso dirigente FIGC, assumerà il nome di campionato Primavera 3. Ci sarà però da attendere un bel pò perchè l'intera riforma vada a regime...
«La sensazione è che la problematica Covid-19 abbia indotto i vertici a diluire nell'arco di qualche stagione gli effetti di promozioni e retrocessioni dirette verso e dai campionati Primavera 1, 2, 3 e (solo a partire dalla prossima stagione) 4. Certo i gironi sono formati da poche squadre proprio nell'ottica del contenimento del virus, evitando troppi trasferimenti in giro per l'Italia; sarà un impegno tenere alto il ritmo gara durante i periodi di fermo che si presenteranno nel tempo. Stessi problemi si manifestano nei tornei nazionali Under 17 e Under 15: anche qui poche squadre per ogni girone e molti stop all'attività».
Arriviamo alle donne, come si sviluppa il piano di lavoro di Peppe Scuto?
«In ritardo per la Serie C, che ci spettava di diritto, abbiamo ugualmente tirato dritto per la scelta di iscrivere la squadra al campionato di Eccellenza, di fatto la 4^ serie femminile, contando su un gruppo molto giovane che farà utile esperienza. Abbiamo anche iscritto l'Under 15 al relativo torneo. Gruppo e staff sono gli stessi che l'anno scorso ho avuto il piacere di conoscere ed apprezzare a Lentini, Peppe Scuto a Catania è un'istituzione del calcio femminile. La cosa che mi fa piacere sottolineare subito, in attesa di importanti linee guida che nel tempo si attiveranno, è l'interazione fra i due settori, che qui condividono i campi di gioco, a volte sessioni di allenamento, e sempre il lavoro di preparazione dei portieri, che impegnano congiuntamente tanto i ragazzi quanto le ragazze del ruolo».
Ecco, Torre del Grifo, struttura insostituibile per gli allenamenti di grandi e piccoli/e rossazzurri/e...
«Come si fa ad avere dubbi su ciò che rappresenta per il lavoro e la preparazione la struttura del Village? Pensate che nei miei primi anni di settore giovanile ci si allenava tutti dispersi fra i campi di Tremestieri, Mascalucia, Monte Po'! Gli alloggi-convitto per i non residenti erano sparpagliati dalla zona industriale alla Via Canfora, oggi la foresteria è un fiore all'occhiello. Aggiungo che io personalmente lo scorso anno a Lentini avevo il mio ufficio presso l'Angelino Nobile, i ragazzi si allenavano a Caltagirone, le ragazze a Belpasso; è pratico verificare tutto ciò che mi bisogna in 10 minuti. Torre del Grifo ci ripagherà grazie al nostro lavoro e alla valorizzazione del territorio».
Per chiudere, dico "entusiasmo, voglia, umiltà", ovvero?
«Certamente "crescita sportiva", il processo virtuoso cui si arriva grazie ai rapporti inter-personali, favorendo un clima di allenamento positivo che aumenta il livello di autostima dei giovani giocatori, che migliorando le proprie competenze , sono maggiormente indotti al lavoro e alla disciplina».