Avellino-Catania, ex: quel blocco del 2001…

Beppe Mascara, due reti al Catania con la maglia irpina

Beppe Mascara, due reti al Catania con la maglia irpina 

Riflettori puntati sugli ex della partita e sui "doppi ex" del passato. In casa rossazzurra ecco Terracciano e Anania...

La storia negli almanacchi
Il fascino dell’ex. Il fascino di nomi che, alla sola lettura, rievocano una valanga di aneddoti, un mix di rimpianti, rimorsi, dolci pensieri, emozioni sopite e pensieri che ormai rimossi. Il fascino dell’ex, passato ed attuale.

Il blocco del 2001
Vi racconterò una storia, anzi, più storie che s’intrecciarono qualche anno fa e resero ancor più avvincente il romanzo “irpino-etneo”. Stagione 2000/01, campionato di Serie C1. Annata caratterizzata da ben quattro sfide tra i biancoverdi e i rossazzurri, due in campionato e due nei play-off promozione. Confronti aspri, tiratissimi – soprattutto quelli relativi agli spareggi – che videro il Catania vittorioso in una sola circostanza, proprio in quella che contava di più: 2-0 nella semifinale di ritorno e qualificazione alla doppia finale col Messina. Nonostante la sconfitta quell’Avellino, allenato da Aldo Luigi Ammazzalorso, incantò così tanto i Gaucci – allora proprietari della società etnea – da importare in rossazzurro parte di quella formazione. Oltre al tecnico argentino – la cui esperienza si rilevò negativa (esonerato alla sedicesima giornata dopo la sconfitta col Castel di Sangro) – sbarcarono in Sicilia anche il portiere Gianni Marco Sansonetti, il roccioso difensore Massimo De Martis e l’ala Michele Fini. Un blocco considerevole che poteva esser ancora più consistente. Già, perché Giuseppe Mascara - l’attaccante principe di quell’Avellino con 17 reti in campionato (due delle quali segnate proprio al Catania) – nell’estate del 2001 passò prima alla Salernitana – giusto il tempo di segnare un altro gol ai rossazzurri nella gara di Coppa Italia – e poi al Palermo. Per il folletto calatino l’approdo al Catania sarà soltanto rimandato a qualche stagione più avanti (estate 2003). In quell’Avellino 2000/01, però, c’erano anche altri futuri rossazzurri: il portiere Ciro Polito, il francesino Nassim Mendil, l’attaccante Roberto De Zerbi e il brontese Gaetano Calà Campana, che il rossazzurro l’aveva già indossato dal1995 al 1999 collezionando 29 presenze e una promozione in C1. Sempre in quella stagione, nell’organico del Catania erano presenti due ex biancoverdi: il portiere Gennaro Iezzo e il fantasista Totò Criniti, in biancoverde rispettivamente nel 1991/92 e nel 1995/96 e per sei mesi nel 1998.

Il catanese Millesi, in maglia biancoverde, contrasta Nardini, altro doppio ex

Il catanese Millesi, in maglia biancoverde, contrasta Nardini, altro doppio ex  



Millesi, catanese Re d’Irpinia
Merita un capitolo a parte – in questo caso un paragrafo – il centrocampista Francesco Millesi anonimo a Catania, icona ad Avellino. Nato a Catania, il 24 luglio 1980, Millesi giunge in Irpinia nell’estate del 2003, con alle spalle le esperienze siciliane con le maglie di Atletico Catania, Ragusa ed Igea Virtus. Nelle tre stagioni con la maglia biancoverde ottiene due retrocessioni (dalla B alla C1) intervallate dalla promozione in cadetteria conseguita nella stagione 2004/05, quella di mezzo. Ottantotto presenze e 16 reti prima dell’atteso passaggio al Catania nell’estate 2006, quella della promozione. Con la maglia rossazzurra Millesi trova poco spazio, collezionando in due stagioni una decina di presenze e un assist vincente per Spinesi nel 2-2 di Ascoli. Nel 2010 il ritorno ad Avellino per altre 4 stagioni: 90 presenze e 12 reti, con fascia di capitano al braccio e vertiginosa scalata dalla Seconda Divisione della Lega Pro alla Serie B. Nel corso di questa estate il passaggio all’Arezzo.

Passato: da Giovannelli a Mariniello
Oltre al “blocco del 2001” – di cui abbiamo parlato in precedenza – bisogna registrare altri passaggi “diretti” dal biancoverde al rossazzurro: Pasquale Casale e Marco Piga (estate 1979), Maurizio Giovannelli (estate 1982) e Salvatore Vullo (estate 1986).

Calciatore in biancoverde, allenatore in rossazzurro: è il caso di Stefano Colantuono , in Irpina negli anni ’80. Altri allenatori a sedersi su entrambe le panchine Bruno Pace e Ciccio Graziani.
A completare questo la lunga lista dei “doppi ex” ecco i difensori Massimo Drago, Nicola Diliso, Michelangelo Minieri, Marcello Gazzola, Gennaro Sardo , Nicola Mariniello; i centrocampisti Maurizio Anastasi, Marco Capparella, Riccardo Nardini, il brasiliano Babù; gli attaccanti Luca Amoruso, Lorenzo Battaglia , Nicola D’Ottavio, Gabriele Scandurra, Andrea Carnevale e l’acese Orazio Sorbello. Ed i portieri? Meritano un paragrafo a parte…

Presente: l’ex è tra i pali
Negli anni le porte di Avellino e Catania hanno visto l’avvicendamento di diversi portieri. Oltre ai già citatati Sansonetti, Polito e Iezzo, gli altri estremi difensori che hanno difeso entrambe le porte sono: Marco Onorati, Armando Pantanelli e Mario Paradisi.
Una tradizione consolidata giunta anche ai giorni nostri. Infatti, gli ex presenti negli attuali organici sono i due portieri rossazzurri Luca Anania e Pietro Terracciano. Nove presenze (tredici reti incassate) per Anania nelle due stagioni (dal 2002 al 2004) vissute a difesa della porta campana. Più recente l’esperienza del portiere di San Felice a Cancello, cresciuto, tra l’altro, proprio nelle giovanili irpine. Diciotto presenze nella scorsa stagione e tanti consensi prima del ritorno al Catania. Entrambi infortunati salteranno il ritorno (da avversari) al “Partenio”.