Appuntamento con la storia: 18 maggio 2008

L'esultanza sfrenata del

L'esultanza sfrenata del "Malaka" Jorge Martinez 

Il racconto di una delle pagine più belle della storia rossazzurra. All'interno le immagini della gara

NOVE ANNI DOPO
Oggi, 18 maggio 2017, in casa Catania si pensa già al prossimo campionato di Lega Pro. Terminata la stagione con l'eliminazione al primo turno dei play-off e con il toto-allenatore già partito da un pezzo, i ricordi ci riportano al 18 maggio di 9 anni fa, quando in una calda (in tutti i sensi) domenica al "Massimino" si giocava un Catania-Roma valido per l'ultima giornata del campionato di Serie A 2007/2008. Un ultimo turno che sembrava avere la regia di un maestro del thriller. La Roma cercava il suo quarto scudetto della storia e per far ciò doveva battere i rossazzurri e sperare che l'Inter non avesse vinto a Parma; la distanza tra le prime della classe era di un punto, a vantaggio dei nerazzurri. Ancora più complicata la situazione in zona salvezza, dove solo una squadra su tre si sarebbe salvata. Le ultime quattro posizioni, a partire dalla quartultima, erano occupate da: Catania con 36 punti, Parma con 34, Empoli con 33 e Livorno già retrocesso con 30. I ducali ospitavano proprio l'Inter di Roberto Mancini che era a caccia del suo terzo scudetto di fila; i gialloblu per rimanere in A dovevano necessariamente vincere e poi sperare che il Catania non facesse altrettanto. L'altra sfida che interessava agli etnei era Empoli-Livorno, derby toscano dove gli azzurri dovevano vincere e sperare che non facesse altrettanto il Parma e che il Catania fosse uscito sconfitto dalla gara coi capitolini. In caso di arrivo a pari punti tra toscani e siciliani a retrocedere sarebbero stati i secondi a causa della migliore differenza reti dell'Empoli negli scontri diretti (Catania-Empoli 1-0; Empoli-Catania 2-0). Pertanto i rossazzurri non dovevano farsi superare in classifica dalle rivali Parma e Empoli: anche con una sconfitta ci si sarebbe potuti salvare ma a patto che le altre due concorrenti non avessero vinto, cosa molto difficile da verificarsi, specie nel caso dei toscani che incontravano i conterranei già retrocessi tra i cadetti. Al "Massimino" il clima era bollente, 21mila spettatori tutti rossazzurri, per i romanisti vi era il divieto di trasferta. Catania e Roma, sempre nello stesso stadio, si erano incontrati appena dieci giorni prima per il ritorno della semifinale di Coppa Italia, terminata 1-1 con l'approdo dei giallorossi (dopo l'1-0 dell'andata all'Olimpico) in finale per l'ennesima sfida all'Inter. La squadra di Zenga, il quale sostituì in corsa Baldini, avrebbe potuto raggiungere la matematica salvezza ben prima, ma il K.O. casalingo con la Reggina (altra diretta concorrente per non retrocedere) alla 36ª giornata e il successivo pareggio per 1-1 contro la Juventus all' "Olimpico" di Torino con gol di Del Piero all'89', fecero sì che il Catania doveva affrontare un'altra "battaglia" all'ultima giornata per mantenere quella categoria conquistata nel 2006 dopo 23 anni e mantenuta grazie alla vittoria sul Chievo nel neutro di Bologna la stagione precedente, sempre alla giornata numero 38.

L'ingresso in campo delle due squadre 



LA FIRMA DEL MALAKA
Il Catania per la partita dell'anno deve fare a meno dell'acciaccato Mascara (troverà spazio nella ripresa), 5 reti in stagione tra campionato e Coppa Italia. Zenga schiera Bizzarri tra i pali, Silvestri (in gol contro i giallorossi nella gara di coppa), Stovini, Terlizzi e Sabato in difesa; a centrocampo ci sono Biagianti, Baiocco, Giacomo Tedesco e Vargas, quest'ultimo pronto a fare il terzo d'attacco quando serve, in avanti ci sono Martinez e Beppe Colucci. Nella Roma di Spalletti invece sono presenti i campioni del mondo De Rossi e Perrotta, i centrali di difesa sono Panucci e Mexes, l'unica punta è Mirko Vucinic. È proprio il montenegrino a sbloccare l'incontro dopo soli 8 minuti: è il primo gol della giornata, al "Massimino" sopraggiunge la paura, ma viene schiacciata dalla reazione dei rossazzurri che lotteranno e proveranno a battere Doni per tutto il resto del tempo da giocare. Intanto dopo soli due minuti dalla rete romanista l'Empoli si porta in vantaggio nel derby toscano. Il Catania subìto lo svantaggio attacca a testa bassa: prima ci prova Vargas dalla distanza, Doni controlla; poi Martinez ha un ghiotta occasione con un colpo di testa che si spegne sul fondo. La Roma dopo il vantaggio ha una sola occasione pericolosa, con Mancini che tira sull'esterno della rete. Sul finire del primo tempo occasionissima per i padroni di casa: punizione velenosa di Vargas dalla trequarti, la palla arriva sul sinistro di Tedesco che sotto porta e a botta sicura lascia partire un tiro che si "schianta" sul portiere giallorosso. Il primo tempo finisce col vantaggio dell'undici di Spalletti, che sarebbe campione d'Italia perché a Parma il risultato è di 0-0.
Nella ripresa Zenga manda subito in campo il giapponesino Morimoto al posto di Rocco Sabato. Il Catania vuole quantomeno il pareggio. E allora si attacca a spron battuto: ci prova Baiocco con un bolide dall'interno dell'area di rigore ma la palla va sul fondo; Morimoto di testa dal limite dell'area piccola manda la palla sopra la traversa; nel frattempo l'Empoli ha raddoppiato e al 17' l'Inter va in vantaggio al "Tardini". Inevitabilmente al "Massimino" giunge la notizia che carica ulteriormente i rossazzurri e indebolisce i giallorossi. Ancora occasioni per Morimoto, che colpisce pure una traversa, la quale verrà centrata anche da Biagianti; Martinez con un'acrobazia manda la palla sul fondo. A dodici minuti dalla fine Ibrahimovic fa doppietta, l'Inter è a pochi minuti dal titolo ma al Catania serve il gol del pareggio per salvarsi. Uno viene annullato a Terlizzi, per una posizione irregolare di Peppe Mascara, l'altro, quello buono che vale la tanto agognata e sofferta salvezza arriva a cinque minuti dal termine: lo scatenato Morimoto calcia in porta, la palla è sporcata dalla "muraglia" giallorossa ma giunge sui piedi di Martinez che a porta spalancata infila il pallone dell'1-1. Il "Massimino" esplode, passano i pochi minuti che mancano al triplice fischio dell'arbitro Saccani ed è festa. Ancora festa, per il terzo anno di fila, una promozione e due salvezze all'ultimo respiro. Il Catania rimane in serie A, retrocedono Empoli (vinse il derby 2-1), Parma (0-2 il risultato finale contro l'Inter campione d'Italia) e Livorno.
Quel Catania-Roma del 18 maggio 2008 è uno dei tanti ricordi indelebili scolpiti nel cuore e nella mente dei tifosi rossazzurri.



TABELLINO

CATANIA-ROMA 1-1

MARCATORI: Vucinic 8'; Martinez 85'

CATANIA: Bizzarri, Silvestri, Terlizzi, Stovini, Sabato (dal 1' s.t. Morimoto), Biagianti, Baiocco, Tedesco, Vargas, Colucci (dal 15' s.t. Mascara), Martinez (dal 43' s.t. Sottil). (Polito, Sardo, Edusei, Pià). All. Zenga.

ROMA: Doni, Cassetti, Panucci, Mexes, Tonetto, De Rossi, Pizzarro, Mancini (dal 11' s.t. Giuly), Aquilani (dal 30' s.t. Brighi), Perrotta, Vucinic. (Curci, Cicinho, Juan, Antunes, Esposito). All. Spalletti.

ARBITRO: Saccani di Mantova.