Andamento Leto

Sebastian Leto, finalmente un colpo dei suoi...

Sebastian Leto, finalmente un colpo dei suoi... 

Il commento di Max Licari sottolinea come i rossazzurri si siano regalati una settimana di ulteriore speranza nel miracolo...

La partita dei rimpianti
Sarebbe bastato non crollare nel finale con il Torino e i rossazzurri sarebbero ancora in piena corsa per evitare la retrocessione. Adesso, pur essendosi guadagnati con la vittoria sulla Samp un’ulteriore chance di sperare nel miracolo, è solo tempo di rimpianto e rammarico. Sia chiaro, lottare fino all’ultimo respiro è doveroso fin dalla prossima gara di Verona, tuttavia il realismo deve albergare in tutti i cuori legati al Liotru. Nessuna soverchia illusione. Il Catania rimane ultimo, a 5 punti dal quart’ultimo posto occupato da Bologna e Sassuolo, protagonista dell’impresa di giornata con la vittoria a Verona contro il Chievo, a soli 4 turni dal termine del campionato. In pratica, si dovrebbero vincere tutte le partite o quasi… Nel calcio, come nella vita, tutto è possibile, ma rimaniamo con i piedi per terra. Un passo avanti lo si è, comunque, fatto: chiudere il campionato con dignità. Lo si era visto nella gara contro il Milan, lo si è riscontrato anche al “Massimino” contro i doriani dell’amato e applaudito ex Mihajlovic. E il merito va a Maurizio Pellegrino, giacché questa squadra sembra messa in campo con un minimo di logica in più rispetto al passato e, soprattutto, gli interpreti in campo vanno con un piglio decisamente più decorosamente battagliero. La ragione dice che si è agito con eccessivo ritardo, a dimostrazione che in questa negativa stagione errori, indecisioni e mala sorte sono andati sempre a braccetto, ma almeno si stanno facendo gli ultimi sforzi per rimediare. La partita giocata davanti a uno stadio quasi esaurito grazie alla politica dei prezzi attuata dalla società (e in assenza, pare, del presidente Pulvirenti...), mi è parsa una sorta di “emblema” della stagione che sta per concludersi. Gli etnei hanno fallito gol clamorosissimi (incredibili le occasioni gettate alle ortiche da Leto, Bergessio e Plasil), “subìto” parate quasi fantascientifiche dal portiere di riserva degli ospiti Fiorillo (da Oscar quella di tacco “involontario” su colpo di testa da un metro di Bergessio), beccato un gol da Okaka in stile Ronaldo, solo contro tutti. Però, a differenza di altre volte, hanno saputo tenere psicologicamente e reagire alle avversità, prima trovando il “gol della vita” a fine prima frazione con Leto, alla quarta segnatura stagionale, autore di una rovesciata che ha ricordato ai tifosi i precedenti di Miele (Pistoiese), Cantarutti (Milan, rete annullata), Serafini (Arezzo) e Maxi Lopez (Livorno); poi, immediatamente dopo la doccia gelata del pareggio di Okaka, indovinando la zampata decisiva con Bergessio, al settimo gol complessivo ma, soprattutto, al 32° in A, battuto il record di Mascara: è lui il miglior realizzatore di tutti i tempi nella massima serie in maglia rossazzurra. Il “lavandina” rimarrà nella storia. Abbastanza per la “Samp 2”, priva di 8 titolari, giunta a Catania senza velleità alcuna, con Maxi Lopez in panca e poi messo in campo fra i fischi dei “suoi” tifosi (non dimentichiamo che l’attaccante argentino è ancora di proprietà del Catania e difficilmente la Samp lo riscatterà a giugno). Non sufficiente per un Verona in piena corsa per l’Europa League dopo la vittoria di Bergamo…

Maurizio, non mollare…
Non so se, come dice qualche tifoso, nel caso Pellegrino fosse stato “promosso” prima, sarebbe cambiato qualcosa nel futuro del Catania. Mi limito a prendere atto dei fatti di campo. Il Catania delle due ultime gare copre meglio il campo e subisce meno, tanto che fra Milan e Samp la squadra avrà subito al massimo 4 palle gol. Non solo, l’impressione è che Maurizio sia riuscito a entrare meglio nella mente dei giocatori, apparsi più concentrati e combattivi. Ciò non significa, ovviamente, che la stagione dagli stessi finora condotta non sia da considerarsi a dir poco disastrosa e, quindi, meritevole dei fischi delle critiche di coloro che allo stadio pagano e hanno tutto il diritto di manifestare il proprio “disappunto” (eufemismo d’obbligo), che lo facciano prima, durante e dopo il match. Per riconquistare la benché minima dose di ritrovata “benevolenza” da parte di supporters innamorati pazzi del Catania abbondantemente “traditi”, si dovranno sciorinare prestazioni ben più convincenti... Eppure, non si può disconoscere il “decoro” del Catania targato Pellegrino. Probabilmente è anche merito della serenità derivante dal non aver più nulla da perdere, però non attribuire i giusti meriti al nuovo allenatore sarebbe ingeneroso. Il 4-2-3-1 sta funzionando meglio, in specie in termini di manovra, che sembra più fluida e ficcante. Contro il centrocampo della Samp, Lodi, Plasil e Izco hanno ben dialogato con gli esterni Barrientos e Leto, fra l’altro pronti a svariare e accentrarsi, penetrando tra le linee difensive blucerchiate. Certo, stiamo parlando pur sempre di ritmi non eccelsi e di una opposizione non feroce da parte dell’avversario, ma se torniamo con la mente a una partita per un’ora assai simile, Catania-Torino, non possiamo non notare i miglioramenti. Ciò che deve far riflettere, per non ricommettere mai più l’errore in futuro, è che a 4 giornate dal termine, vi siano giocatori che palesemente non reggono ancora i 90’. Un paradosso. Peruzzi e Leto in primis, i quali hanno comunque l’alibi degli infortuni gravi da cui provengono, ma anche Barrientos e Plasil, per esempio, vanno a calare regolarmente nella seconda parte del match. Mi hanno fatto ancora una buona impressione Gyomber, fra i più in forma, Spolli, in netta ripresa, Monzon, in ogni caso “decente” rispetto alla media stagionale, Bergessio, sempre combattivo e Castro che, quando è subentrato, mi è parso vivo (ha sfiorato anche il gol). Leto ha confermato quello che da sempre pensiamo un po’ tutti: grandi colpi, grandi qualità tecniche, ma purtroppo ancora non si regge in piedi. Probabilmente l’anno prossimo farà grandi cose. Ma serviva come il pane “quest’anno”… Ovviamente, e lo ripeto con estremo raziocinio, seppur migliorato, “questo” Catania non basterà a Verona, al cospetto di una squadra motivata e in piena salute, in campo con tutti i titolari e il vice-capocannoniere Toni (18 reti). Servirà un ulteriore passo in avanti…

Solo una vittoria per sperare nel miracolo
Passo in avanti che, se sarà fatto, potrebbe riaprire orizzonti insperati, considerato che Sassuolo, Bologna e Livorno ospiteranno rispettivamente Juve, Fiorentina e Lazio, tutte squadre forti e in corsa per qualcosa di importante. Ma, solo in caso di vittoria a Verona nel lunch-match, di tre punti, mettiamolo subito in chiaro. Quindi, mi attendo una partita coraggiosa, sgombra da preoccupazioni eccessive, consapevole di avere una sola strada da percorrere, indipendentemente dalle scelte di Pellegrino che, con il recupero di Rinaudo e Rolin avrà ulteriore spazio di scelta. Illudersi no, crederci sempre, mollare mai! Let’s go, Liotru, let’s go!!!