AAA Giovane calciatore "con esperienza" cercasi!

Bonaccorsi (sulla sinistra) e Di Stefano in una recente gara della Berretti

Bonaccorsi (sulla sinistra) e Di Stefano in una recente gara della Berretti 

Concedere fiducia agli "apprendisti senza esperienza" come frutto di un serio e duraturo lavoro.

Sfoglio il giornale, navigo sul web, consulto un motore di ricerca, a migliaia gli annunci; quasi trasalgo, stropicciandomi gli occhi quando leggo: "Cercasi giovane calciatore con esperienza"! Non è poi così paradossale, in fondo lo tocchiamo con mano questo disagio; i nostri giovani calciatori stentano a emergere a causa di un sistema votato a promuovere il "vecchio", mostrando poco coraggio e scarsa lungimiranza. Devono aspettare, restando per mesi a disposizione della rosa, magari privati alle reali necessità della Berretti? Devono esordire, sfidando i postulati della statica dei sistemi rigidi? Non vorremmo iniziare la solita inutile "querelle" sui ragazzi del vivaio in quel di Torre del Grifo, assolutamente non vogliamo mettere sullo stesso piano giovani e "anziani"; ma ai '98 e '99 non può giovare “campare sopra” la panchina con addosso la tuta impreziosita dal logo tanto osteggiato da quegli inglesi che di vecchi e gloriosi stemmi non capiscono davvero nulla.

Così come Siena si divide in contrade al momento dello storico Palio, a Catania si dichiara guerra fra un quartiere e l'altro se solo si parla di giovani, a maggior ragione se balla la decisione di schierare un giovane della Berretti, che pur ha talento da vendere. E quasi inizia il gioco. Monopoli? Quale carta pescare? Probabilità o imprevisti? A chi obietta che non è poi cosa semplice accompagnare all'esordio giovani con poca esperienza, soprattutto se miri a un traguardo ambizioso, è d'uopo rispondere che in un ambiente forte è ancor più facile inserire gradualmente un "virgulto" talentuoso, non vi è dubbio alcuno! A chi sentenzia, invece, che Torre del Grifo è scarsa di talenti, da quale pulpito si può predicare che siano davvero poco più che "onesti" pedatori se non si è minimamente orientati nel vederli all'opera in gare anche discretamente importanti? Nessun giovane può vantare quell’esperienza invocata dai più per grazia ricevuta, quasi che quel gol segnato fra le file della Berretti, o una bella giocata, tosto che un intervento difensivo ben riuscito o un’importante parata - al contrario - non valessero almeno quanto referenze e credenziali di spessore.

Ovviamente non è obbligatorio che l’esser giovane equivalga alla tesi che ogni ragazzo della Berretti possa validamente prendere il posto di un titolare della prima squadra. Ma premiare ogni bel gesto tecnico che si rinnovi nel tempo, concedendo un minutaggio sempre crescente e sin dalle prime battute del prossimo campionato, spostando definitivamente l’attenzione al vivaio e i giovani, potrà certamente servire a costruire le fortune future della società di Via Magenta, concedendo fiducia ai tanti apprendisti, ma “senza esperienza”! Non un miracolo, ma il frutto di un serio e duraturo lavoro, come quello che attualmente vede tutte le squadre giovanili dei tornei nazionali ammesse alla fase successiva della regular season.

"Se gioca, si brucia"! "Se giocasse male, poi, apriti cielo"! E dunque? Quale giovane calciatore, che sogna da sempre il “salto” nella prima squadra, non vorrebbe iniziare a capire cosa succede quando si diventa grandi, anche a costo di portare avanti un pallone che pesa un quintale. Tutto il “sistema” deve crescere con loro, tifosi e giornalisti devono maturare l’idea di un cambiamento fondamentale. I giovani, specie se cresciuti a Torre del Grifo, hanno tutti fatto un percorso di fidelizzazione all’interno della società rossazzurra, maturando un grande senso di appartenenza alla squadra, che fa la differenza. Il Catania deve investire sui giovani calciatori cresciuti nel proprio vivaio, deve fare calcio valorizzandoli, offrendo uno spettacolo degno ai tifosi che vanno allo stadio. Proprio questo vogliono i tifosi, chiedono spettacolo e vittorie, che ne sono naturale conseguenza. Dopo i minuti concessi da subentrati a Graziano, Manneh e Di Stefano, e le recenti convocazioni di Rizzo, Maccioni, rinnovate insieme alla prima per Bonaccorsi, pare si respiri - anche per ineluttabili contingenze - aria di esordio dal primo minuto per almeno un paio di loro. A quando il prossimo talento?