A Rieti nudi nel campo...

Manneh, fra i pochi a salvarsi in questa deludente regular season...

Manneh, fra i pochi a salvarsi in questa deludente regular season... 

Max Licari sul deludentissimo epilogo del campionato rossazzurro. Squadra senza testa né gambe. Urge resettare.

Il compendio di una regular season fallimentare
Se a qualcuno mancava una fotografia dell’imbarazzante campionato giocato dal Catania in questa stagione, ecco bella e pronta un’istantanea fedele, altamente rappresentativa; la gara finale pareggiata al “Massimino” con il Rieti di Eziolino Capuano. C’è tutto: scelte cervellotiche, confusione tattica, carenze atletiche, fragilità psicologica, nervosismo, grossolani errori tecnici in tutti i reparti. Insomma, un autentico disastro, come un disastro totale è da considerare questo Catania “old style”, pensato male e gestito peggio. E lasciamo perdere l’importanza del match, perché lo si sapeva che a Catanzaro sarebbe andata in scena una gara "di fine stagione", come testimoniato dal punteggio tennistico con cui i padroni di casa hanno regolato un Trapani senza stimoli. Il Catania aveva comunque l’obbligo morale di chiudere bene per donare ai propri tifosi qualche speranza in proiezione playoff. In piena coerenza con quanto visto finora, ha fallito totalmente l’obiettivo. Onore al Rieti, che ha ben figurato fino al termine della gara; meritatissimi i fischi e i cori non certo amichevoli riservati ai rossazzurri da fine primo tempo all’immediato postpartita. Francamente, trovare un senso tecnico-tattico a quest’ultima avvilente prestazione del Catania sarebbe troppo, anche se in merito ad alcune “chicche” sarà impossibile tacere. Tuttavia, ciò che adesso conta maggiormente è il dato numerico. Si è fatto meno punti rispetto alla scorsa stagione, si è giunti quarti e si disputeranno playoff "lunghi", a cominciare dal 15 maggio, in casa contro un’avversaria del nostro girone. Certo, dopo aver “ammirato” questa prestazione, vengono i brividi al solo pensiero... Il Catania attuale non fornisce alcuna garanzia di poter battere nessun opponente, serio o meno, fra le mura amiche o in trasferta. L’unica speranza è che possa avvenire qualche miracolo, che magari l’allenatore venga “illuminato” o che, di botto, questi giocatori comincino a corricchiare in campo. Altro è impossibile dire, talmente povero è il presente tinto di rossazzurro.

Gambe molli, testa calda
In fase di bilancio, se si dovesse sinceramente fare una lista di giocatori da giudicare in modo sufficientemente positivo (da sei, per intendersi), ci si fermerebbe ad Aya, Biagianti e Manneh (fra i pochi a raccogliere applausi all'atto dell'uscita dal terreno di gioco), con Calapai (forse) lì vicino. Il resto ha disputato una stagione che va dal “sotto tono” (compreso Lodi, malgrado gli 11 gol stagionali siglati, con il rigore trasformato contro i laziali) alla “tragedia pura”. E a questa categoria appartengono tutti i giocatori più importanti (sulla carta), da Pisseri (anche contro il Rieti protagonista di un’uscita improvvida che ha condotto l’arbitro a fischiare un generoso rigore all’undici di Capuano) a Silvestri, da Llama a Marotta, da Rizzo a Di Piazza. Per non parlare, ovviamente, di coloro che già a gennaio sono stati rimandati a casa… Ora, il discorso è chiaro: se vuoi vincere, non puoi avere in squadra tre o quattro giocatori da sei e tutti gli altri da cinque o quattro (o tre…). E ciò vale anche per gli spareggi promozione. Proprio per questo, riteniamo che l’unica speranza sia convincere in primis la società, e conseguentemente il tecnico, che è assolutamente necessario innestare in questo impianto almeno tre ragazzi che corrano. Altrimenti neppure la flebile speranza nel miracolo potrà essere coltivata. Questo assetto, così concepito, è assolutamente disfunzionale alla categoria. davvero, non si può giocare con un squadra con l’età media così alta in un campionato dove la qualità primaria per vincere è sempre stata la corsa! Non si può giocare in Serie C con un centrocampo che assomma 102 anni, perché non ha alcun tipo di consistenza fisica e atletica! Non si può ancora proporre Curiale come centravanti dopo tutte le prove fallite finora! Così come non si può pensare di proporre cambi come quelli esperiti da Novellino nella ripresa... Llama terzino? Brodic mezzala o trequartista? Non scherziamo. Per non parlare della confusione in avanti, con i subentrati Marotta (protagonista di un evitabile screzio a fine gara con un raccattapalle) e Di Piazza contemporaneamente in campo. E sottaciamo la bella idea di tenere il diffidato Esposito in campo fino al 90', in modo da fargli beccare il cartellino giallo che ne decreterà la squalifica per la prima gara di playoff... Del resto, il Rieti ha graziato gli etnei in più di un’occasione, ma l’orrore che cresceva negli occhi dello sparuto pubblico presente è emerso sempre più prepotente nei fischi che hanno accompagnato le confusionarie giocate di Lodi e soci. Incredibili gli errori sotto porta di Di Piazza, per esempio, segno che la testa è altrove. Sono, invece, bastati 20 minuti di Valeau come terzino sinistro per far comprendere a tutti come sia assurdo non avere il coraggio di metterlo in campo dall’inizio, almeno per dare maggior consistenza atletica alla squadra. Una squadra cui non è servita nemmeno la sferzata del cambio tecnico. Le statistiche risultano impietose: 1,92 di media con Sottil, 1,50 con Novellino.
Peggioramento netto e inequivocabile. Ripetiamo, quindi, chela strada può essere solo quella del mix tra giovani ed esperti. Speriamo che la società lo capisca, perché i “senatori” stanno dimostrando di non poter fornire alcuna garanzia. Stop.

Arrivederci a giorno 15
L’unica cosa che non mancherà mai è il supporto ai gloriosi vessilli del Liotru. Prospettata senza alcun tipo di infingimento, come si suol dire “pane pane, vino al vino”, la realtà delle cose, da giorno 15 maggio si riparte per “un altro minicampionato” e bisognerà supportare la squadra. Sarà necessario resettare, soprattutto mentalmente, e ripartire. Sarà difficile, qualunque sia l’avversario da incontrare al “Massimino”. Ma tentare l'impresa è obbligo morale di tutti. Let’s go, Liotru, let’s go!!!