Catania-Potenza 1-1: le pagelle rossazzurre

Alessio Curcio, debutto positivo

Alessio Curcio, debutto positivo 

Bene Furlan e Curcio, senza infamia e senza lode buona parte dei protagonisti, decisamente da rivedere Calapai e Pinto.

FURLAN voto 6,5: Sullo 0-1 di Ferri Marini, che calcia da pochi passi, non può nulla. Per il resto nel primo tempo il Potenza non tira mai in porta. Nella ripresa si scalda i guanti con tiro innocuo di Murano, per poi fare il miracolo al 54° su Ferri Marini, negando il possibile vantaggio ospiti.

CALAPAI voto 4,5: Prima frazione di gioco da dimenticare. Non solo per l’infortunio con cui regala un assist a Ferri Marini in occasione del vantaggio potentino, ma anche per una serie di errori in fase di palleggio e disimpegno. Al 42° si becca pure un inutile giallo per una gamba alzata troppo su Luigi Silvestri che aveva ormai spazzato. Esce nelle prime battute del secondo tempo.
Dal 57° CURCIO voto 6,5: Al suo esordio, gioca quasi da fermo, essendo parecchio in ritardo di condizione, ma si mette in mostra con molte giocate d’alta scuola, con le quali aumenta la qualità sulla trequarti e conseguentemente la pericolosità dei suoi. All’81° sfiora la gioia personale con un bel tuffo di testa in area su cross di Di Molfetta dalla sinistra.

SILVESTRI voto 6: Nessuna grossa difficoltà in marcatura sul centravanti avversario Murano.

ESPOSITO voto 6: Anche lui controlla agevolmente gli assalti, peraltro sporadici, del Potenza. Nel finale, dopo l’infortunio di Saporetti e il conseguente ingresso di Mbende, si sacrifica nel ruolo di terzino sinistro, dove concede poco al temibile Isgrò. Rimedia un’ammonizione nel recupero per fermare un possibile contropiede.

PINTO voto 5: Mosso, probabilmente, dalla voglia di riscatto dopo la gara d’andata, in cui fece una brutta figura al cospetto di Isgrò, parte bene e spinge parecchio, offrendo un ottimo pallone dalla sinistra a Barisic al 21°. Poi subisce una botta dallo stesso Isgrò, non sanzionata dal direttore di gara, e ne risente, facendosi ammonire per la “vendetta” personale al 26° (braccio alto sul numero 19) e cominciando a soffrire in fase difensiva: al 30° si fa scappare Murano, al 40° lo stesso Isgrò, offrendo spazi pericolosi agli avversari. Anche lui richiamato presto in panca da Lucarelli nella ripresa.
Dal 57° SAPORETTI voto 6: Gioca, purtroppo, soltanto quindici minuti, durante i quali si era ben disimpegnato sotto il profilo difensivo. Poi l’infortunio che frena nuovamente una stagione fin qui molto sfortunata.
Dal 74° MBENDE voto 6: Anche lui al rientro dopo una lunga assenza, si piazza al centro della difesa e gioca con sicurezza, soprattutto sulle palle alte, specialità della casa.

RIZZO voto 6: Solita prestazione ordinata, volta al recupero palla ed al riavvio dell’azione. Ad inizio secondo tempo viene ammonito per un duro intervento a metà campo.
Dal 65° VICENTE voto 6: Pronti via fa assaggiare i tacchetti a Murano, per poi piazzarsi davanti alla difesa e cercare di contribuire in entrambe le fasi di gioco, riuscendoci a fasi alterne.

BIAGIANTI voto 6: Rispetto a Rizzo prima e Vicente poi cerca di accompagnare un po’ di più l’azione, sebbene sia parecchio limitato da un passo troppo lento. Al 25° prova la sortita di testa su cross dalla bandierina. Ammonito ingiustamente al 66° per un fallo praticamente inesistente.

BARISIC voto 6: Allo spettatore medio, che impreca e lo fischia, restano perlopiù impresse nella mente le tante giocate sbagliate anche in modo un po’ bizzarro (vedi l’ammonizione rimediata a fine primo tempo dopo una palla persa malamente con Luigi Silvestri). Ma se si analizzano freddamente le occasioni costruite dal Catania fino al momento della sua sostituzione, ci si rende conto che è lui a mettere la firma in buona parte di esse: il cross dal quale scaturisce la grande chance per Di Molfetta al 12°, il suo tiro di sinistro al 21° su cross di Pinto con cui sfiora il gol, il suggerimento per Biondi in area dal quale nasce il rigore del pareggio.
Dal 65° SARNO voto 6: La solita solfa, ovvero forma fisica tutta da riguadagnare, ma grandi preoccupazioni destate nella difesa avversaria quando ha la palla nei pressi dell’area di rigore. Al 71° vi si incunea e con un destro di controbalzo mette in difficoltà Ioime. Nei minuti finali sforna una serpentina fermata da un contatto che il direttore di gara non sanziona con il penalty.

DI MOLFETTA voto 6: Se non andasse troppo a corrente alternata meriterebbe valutazioni più alte. Al 12° si fa chiudere lo specchio da Ioime e spreca il possibile gol del vantaggio. Nel primo tempo difende bene palla, salta spesso l’uomo e fa ammonire il potentino Coppola. Nella ripresa cala fisicamente e si rende protagonista soltanto di una buona azione sulla sinistra, conclusa con un bel cross per Curcio.

BIONDI voto 6: Ancor più di Di Molfetta sparisce spesso dai radar. Ma quando vi rientra ha sempre giocate potenzialmente pericolose: al 12° è lui, con un lancio di prima intenzione, a far partire l’azione che porta all’occasione di Di Molfetta; al 23° si mette in proprio con un bello slalom sulla sinistra; al 56° mette dentro un bel cross dalla destra; all’80°, quando era stato ormai arretrato da Lucarelli nel ruolo di terzino destro, si segnala per un gran salvataggio in area su un cross di Isgrò.

CURIALE voto 6: Sotto il profilo del suo ruolo specifico è ingiudicabile perché non gli arriva alcun pallone interessante in zona gol. Per il resto sembra motivato e lotta con più intensità del solito. Trasforma il rigore dell’1-1 con un tiro potente e centrale. Il neo della sua gara è l’assist sbagliato per Barisic (tutto solo in area) al 49°.

All. LUCARELLI voto 6,5: La squadra parte in modo aggressivo e, pur sbagliando qualche pallone, meriterebbe il vantaggio e non l’inopinato 0-1 che matura al 15°. I suoi ragazzi hanno il merito di non mollare, agguantare il pari e continuare a prevalere sul Potenza sul piano puramente prestazionale. Il calcio champagne è parecchio lontano ma questa squadra comincia ad avere un’idea più sensata di gioco. Nonostante l’innesto dei nuovi arrivi, a metà ripresa buona parte dei giocatori va in riserva e comincia a patire un avversario fin lì abbastanza innocuo. Alla fine arriva un buon pareggio.

POTENZA voto 5,5: Squadra lontana parente di quella ammirata nella sfida d’andata. Il Potenza formato trasferta, perlomeno quello visto oggi al “Massimino”, ha attuato la tipica tattica di gran parte delle compagini di terza serie, chiudendosi a riccio e provando a colpire in contropiede, lasciando al contempo però numerosi spazi sulle fasce al Catania in virtù dello spavaldo 3-4-3 adottato. La squadra di Raffaele è uscita alla distanza, quando i rossazzurri hanno perso smalto e intensità, ma anche a quel punto non ha mai impensierito Furlan se non con un grande occasione neutralizzata dal portiere etneo a inizio secondo tempo.

Arbitro D’ASCANIO voto 4: Direzione caratterizzata da molteplici errori. Al 18° non punisce Isgrò per un duro intervento su Pinto: si tratta della prima di una serie di cervellotiche scelte in materia di falli e cartellini, che troverà l’apice nella ripresa con una serie di decisioni contestate dal pubblico (come ad esempio un’ammonizione di Biagianti praticamente “inventata”). Un po’ dubbio, forse generoso, il rigore dell’1-1 assegnato al Catania, “pareggiato” però da quello non assegnato nei minuti finali per un contatto tra Sarno e un difensore ospite.