Di gran Carriero...

Carriero, prima gioia al

Carriero, prima gioia al "Massimino"... 

Max Licari sulla rigenerante vittoria contro la Casertana. Il nuovo modulo potrà rappresentare una svolta?

Una reazione attesa da tutta la tifoseria
Finalmente. Nemmeno questa sembrava la giornata giusta, dopo i sonori (e meritati) fischi piovuti dagli spalti del “Massimino” allo spirare dei primi deludenti 45’. Invece, un secondo tempo arrembante, condito anche da quel pizzico di buona sorte che, in questi casi, risulta necessario per sbloccare lo stallo, restituisce uno spiraglio di speranza a un ambiente abbacchiato e, a dir poco, perplesso in merito alla cifra di gioco espressa dalla compagine rossazzurra. Tre punti fondamentali in prospettiva Trapani e, soprattutto, una essenziale “ricarica” in fatto di autostima che, forse, potrà far da volano in direzione di un finale di girone di ritorno certamente più positivo. Evidentemente, quei fischi, così “forti” come solo gli innamorati traditi riescono a emetterne, hanno avuto il potere di scuotere il torpore di Lodi e soci, obiettivamente protagonisti di un primo tempo assai sterile, sulla falsa riga delle inefficaci prestazioni precedenti. Cruciale il gol del neoacquisto Carriero al 51’, ben servito da un tocco preciso di Lodi, considerato che successivamente la squadra è sembrata quasi essersi liberata da un macigno, cominciando a giocare con maggiore leggerezza, seppur agevolata dal fatto che la Casertana dovesse giocoforza aprirsi al fine di cercare di raggiungere il pari. Un gol apparso fortemente voluto, quasi “strappato” con le unghie e con i denti, un gol che potrebbe aver inviato un primo segnale di riscossa, in quanto siglato su azione da un centrocampista, evento a dir poco raro. È una carenza, questa, evidentissima nel Catania e aver in qualche modo messo una x sulla casella “reti dalla mediana” può ulteriormente far sperare in miglioramenti futuri. Perché, diciamolo subito, qualora qualcuno dovesse cominciare a pensare che questo 3-0 alla Casertana abbia risolto tutti i problemi di gioco degli etnei, allora sì che si andrebbe diritti verso il baratro definitivo. Possiamo solo “azzardare” l’ipotesi che si tratti di un primo passo verso il raggiungimento di una fisionomia tattica definitiva, visto che Sottil ha varato un nuovo modulo, il 4-3-1-2, impostato su un centrocampo più folto e “di gamba” (con Carriero e Bucolo), che ha generato (nella ripresa) un miglioramento nella copertura degli spazi e nelle verticalizzazioni. Importante, importantissimo, di contro, come siano andati in rete sia il rientrante Marotta (su assist di Di Piazza) e il subentrato Curiale (su assist dell’altro neoentrato Manneh). E, a proposito del giovane gambiano, non è dispiaciuto affatto nel ruolo di seconda punta, a dimostrazione di come potrebbe essere benissimo impiegato in quel ruolo, soprattutto in trasferta dove gli spazi sono più ampi. Del resto, la scelta di Sottil si mostra perfettamente comprensibile, non potendo disporre di Sarno (probabilmente anche nelle prossime gare). Con un solo esterno di ruolo abile e arruolabile (dato che il reintegrato Di Grazia non può certo avere ancora il ritmo partita), ha cercato di sfruttare gran parte dei giocatori di livello rimasti, impiegandoli nei ruoli di competenza; nella fattispecie, Marotta e Di Piazza, con Curiale pronto a subentrare. Adesso, i rossazzurri (47) si ritrovano, in coabitazione con il Catanzaro, a un punto dal secondo posto occupato dal Trapani (48), andato non al di là di un deludente pari a Bisceglie. La situazione ideale per poter dare una svolta decisa al campionato, proprio nello scontro diretto del “Provinciale”.

Il nodo è sempre Lodi
Che Ciccio sia il giocatore tecnicamente più importante, diremmo indispensabile per fornire un minimo di qualità alla manovra del Catania, nessuno può nutrire dubbi di sorta. Il problema è, chiaramente, la sua ridotta mobilità e l’amalgama con i compagni di reparto, nell’ambito di un centrocampo non certo composto da fulmini di guerra. Sottil ha probabilmente realizzato che, per potersi permettere il lusso di giocare con Lodi e Biagianti contemporaneamente, è necessario inserire non un solo ma due (Carriero e Bucolo) “mastini” in grado di macinare chilometri, dando contestualmente agio al fantasista campano di scegliersi la miglior posizione in campo, partendo da un’iniziale collocazione sulla trequarti (l’impressione è che il tecnico ex livornese abbia imboccato questa strada in attesa del rientro di Rizzo, con il quale potrà formare un centrocampo a tre un tantino più qualitativo). Infatti, Lodi ha spesso arretrato, soprattutto nel primo tempo, il proprio raggio, alla ricerca di palle giocabili oppure di un avvio dell’azione maggiormente “pulito”, considerato come nessuno dei tre centrocampisti abbia caratteristiche tecniche da regista. Il problema di fondo del non certo scintillante primo tempo del Catania è stato rappresentato da una interpretazione del match piuttosto “morbida”, tale da lasciare alla Casertana, diligente e ordinata nel proprio 4-3-3 d'ordinanza, la possibilità di giostrare la palla a centrocampo, grazie alla lucida regia di un punto di riferimento di lusso per la categoria come Vacca e alla verve di due esterni come Padovan e Cigliano, bravi nei raddoppi e pronti a fiondarsi in avanti a sostegno di Castaldo, centravanti sempre rognoso in fatto di fisicità e abilità nel tenere palla. Parliamoci chiaro, non è che gli ospiti abbiano granché impensierito Pisseri, anche in virtù di una difesa rossazzurra quasi sempre “sul pezzo”, ma di sicuro hanno fatto meglio a livello di gioco, non consentendo in pratica mai a Lodi, Di Piazza e Marotta la facoltà di rendersi pericolosi in avanti. Nella ripresa, quando di converso la squadra ha approcciato la partita con maggior determinazione e minor timore, qualche vantaggio proveniente dalla nuova impostazione tattica si è visto. Lodi è riuscito a piazzare alcune buone verticalizzazioni, mentre Di Piazza e Marotta sono risultati più ficcanti nelle imbucate. Da un bell’uno-due tra questi ultimi è giunto il cross dell’ex leccese che ha permesso a Lodi di servire l’assist per la rabbiosa conclusione vincente, da ex, di Carriero (speriamo sia il primo di tutta una serie di inserimenti da parte dei centrocampisti nel “nuovo” Catania…) e da un sontuoso tracciante del medesimo Ciccio ha preso avvio l’azione del raddoppio, rifinita da Di Piazza per Marotta (alla settima rete stagionale). Da sottolineare come i campani non si siano mai visti dalle parti di Pisseri e il Catania abbia preso in mano le redini del gioco, trovando anche la tersa segnatura, come già accennato, con la coppia di subentrati Manneh-Curiale. Quarta rete in campionato per l’ex capocannoniere della passata stagione, con l’auspicio che si sia finalmente sbloccato dal torpore che lo ha avviluppato fin qui. Si è trattato dei migliori secondi 45’ del 2019 (ma non ci voleva molto…) e di un indispensabile “ricostituente” per squadra e ambiente. Non dovrà rimanere un “unicum”…

Parola d’ordine: continuità!
Affinché tutto ciò non si risolva nell’ennesimo episodio isolato nell’ambito di un’annata tribolata, servirà mostrare (ALLA BUON’ORA) continuità, dote che il Catania non ha mostrato di possedere finora. Ci attendiamo, quindi, continuità tattica, continuità tecnica e continuità atletica, visto che nella ripresa della gara con la Casertana qualcosina in più si è visto anche in tal senso. Tuttavia, nessuna illusione, nessuna esaltazione, profilo basso e pedalare, perché mercoledì sera a Trapani sarà difficilissimo, contro una buona squadra, certamente più avanti nell’assemblaggio, nonché uno stadio ribollente di passione. Che l’Elefante cominci a far sentire il suo barrito in modo forte e chiaro… Let’s go, Liotru, let’s go!!!