#70CATANIA - Anni '90: "The Best Of"

Una formazione del Catania 1998-99

Una formazione del Catania 1998-99 

I "top" del decennio: giocatore, squadra ideale, allenatore, gol e partita, tra aneddoti e statistiche...

RIFLETTORI SUI MIGLIORI
Dopo aver ripercorso le vicende dell'Elefante attraverso il racconto dettagliato della cronistoria relativa agli anni ’90 – prima parte e seconda parte – i riflettori illuminano la crème de la crème del decimo decennio del ventesimo secolo. Un denso concentrato contenente la ‘fanta’ formazione dell’epoca allenata dal tecnico più rappresentativo, il giocatore simbolo, le partite più importanti, il gol icona e l’immancabile carrellata riguardante i 'freddi' ma estremamente concreti numeri. La sesta puntata del nostro speciale dedicato ai settant'anni del Calcio Catania continua!

IL CALCIATORE DEL DECENNIO
Cambi di proprietà, tentate radiazioni, squadre radicalmente modificate stagione dopo stagione, salti di categoria (sia in avanti che all’indietro): in questo decennio più che negli altri, trovare un giocatore che sia realmente identificativo è particolarmente difficile. Tra i molteplici atleti succedutisi nella squadra dell’Elefante durante gli anni ’90, però, troviamo un’eccezione che merita di essere premiata, non soltanto per la longevità: Loriano Cipriani, al servizio del Catania dal novembre 1989 al maggio 1993, con le sue 46 reti in 132 presenze, tra campionato e Coppa Italia, si attesta al 5° posto nella classifica “all time” dei marcatori rossazzurri. Oltre alle invidiabili statistiche, il bomber originario di San Vincenzo è stato anche l’ultimo grande beniamino della tifoseria prima della discesa negli inferi del dilettantismo, nonché l'autore di uno dei gol più indimenticabili della storia etnea: la bomba su punizione nel derby col Palermo del 21 febbraio 1993. Occorrerà aspettare l’avvento di un certo Lulù Oliveira per stuzzicare nuovamente le fantasie dei sostenitori marca liotru.

LA SQUADRA IDEALE DEL DECENNIO
La premessa già esposta per il calciatore del decennio vale, a maggior ragione, per la costruzione della consueta “Top 11”. Nel 4-4-2 scelto per gli anni ’90 trovano infatti posto anche giocatori che hanno dato il loro (rilevante) apporto in una sola stagione. Tra questi, il portiere Francesco Bifera, guardiapali dell’anno della promozione in C1, che prevale su tanti altri colleghi di ruolo altrettanto validi (Paradisi, Tontini, Riccetelli, Fimiani, Santarelli), che però non sono riusciti a lasciare il segno. Una sola stagione per l’estremo difensore originario di Taormina, ma piena di soddisfazioni: 22 reti subite in 41 gare tra campionato e coppa, con lo sfizio di aver realizzato un calcio di rigore nella lotteria dei rigori del “Celeste” di Messina. Nell’immaginaria linea a 4 difensiva, altri due protagonisti della stagione 1998/99: il terzino destro Alessandro Cicchetti (uno dei pochi a resistere per quattro anni alle falde dell’Etna in questo periodo storico, per un totale di 105 presenze e 2 reti) ed il vulcanico stopper Gennaro Monaco, entrato nel cuore dei tifosi per la propria indole battagliera (il napoletano tornerà alla corte della squadra rossazzurra durante la gestione Gaucci). Completano il reparto il duttile e tecnico Walter Dondoni, utilizzato come stopper da mister Bianchetti nel 1992/93, e l’indimenticato Vincenzino Del Vecchio, padrone della fascia sinistra nei primissimi anni ’90 e tornato alla base nell’anno della vittoria del C.N.D.
Nella lunga batteria dei difensori, pronti a “subentrare”, trova posto anche il catanese Angelo Sciuto, 76 presenze in rossazzurro con tanto di apporto alla promozione in C2 conseguita nel 1995. Con il difensore “marca liotru”, nei campi polverosi del C.N.D., anche Josè Sparti, "anema e core" Beppe Sampino e quel Massimo Drago – ex tecnico di Crotone e Cesena – a segno con una staffilata su punizione nella gara epocale di Gangi. Coppia da promozione è quella composta da Alessandro Furlanetto e Antonino Di Dio, quest’ultimo il capitano del Catania di Pierino Cucchi che vinse il campionato di Serie C2 edizione 1998/99. In mezzo a tante promozioni è rimasto a bocca asciutta Giordano Caini, passato sotto l’Etna nella stagione 1991/92, prima di spiccare il volo con il Foggia di Zeman.

Il fulcro del centrocampo è affidato a due elementi di spessore: Pasquale Marino, 74 presenze e 7 reti in rossazzurro, faro della mediana dell’undici che con Busetta conquista la promozione in C2 nel 1994/95, ed Igor Marziano, protagonista nel Catania di Cucchi e capitano in quello di Simonelli. Sulle corsie laterali, spazio a due infaticabili stantuffi: a destra Umberto Brutto, evolutosi da generoso tornante della squadra allenata da Mei ad ala pungente nel campionato vinto nel 1999, con diverse reti decisive (dalla doppietta di Trapani al gol-promozione contro la Juveterranova); a sinistra, fascia nella quale si è spesso adattato durante la propria carriera, ecco Orazio Russo, enfant prodige del vivaio etneo a inizio decennio, rientrato da protagonista (seppur in prestito) nella stagione 1996/97 (ed altre pagine di storia lo attenderanno negli anni duemila…).
Panchina lunga anche tra i centrocampisti: il palermitano Pietro Tarantino, perno della mediana etnea 1998/99; il siracusano Maurizio Pellegrino (83 presenze e 5 reti tra il 1994 e il 1997, prima di tornare in un'altra veste dopo qualche anno...); infine, Lorenzo Intrieri e Pier Luigi Nicoli, quest'ultimo un altro elemento di spicco del Foggia allenato dal maestro boemo.

Tandem d’attacco composto dai migliori frombolieri di razza di un decennio particolarmente fertile, sotto questo punto di vista: accanto al già citato Cipriani, conquista un posto da titolare Beppe Mosca, prolifico capocannoniere nella stagione trascorsa nel C.N.D., con 20 reti in 30 gare.
Tantissime alternative anche in questo reparto: Luca Cecconi (9 reti in 23 gare prima di passare al Palermo), Claudio Pelosi, Antonino Belnome, il catanese Mimmo Crisafulli (indimenticabile il suo gol segnato al “Grotta Polifemo” di Milazzo), Tiziano D’Isidoro (63 presenze e 22 reti dal 1995 al 1997), Ciccio Pannitteri, Luca Lugnan, Ciccio Passiatore e dulcis in fundo Roberto Manca da Oristano, protagonista del “gol liberazione” contro il Messina Peloro.

La formazione del Catania Best Of '90 nel dettaglio:

BIFERA
CICCHETTI DONDONI MONACO DEL VECCHIO
BRUTTO MARINO MARZIANO RUSSO
CIPRIANI MOSCA

Una formazione del Catania 1994/95 



IL MISTER DEL DECENNIO
In genere, nelle passate puntate, a dirigere la fantasquadra del decennio è stato selezionato un solo allenatore. Per gli anni novanta, invece, ecco l’eccezione alla regola. Rigorosamente in ordine alfabetico: Angelo Busetta, palermitano classe 1941, e Pierino Cucchi, nato a Boffaloro sopra Ticino nel 1939.
Alquanto travagliata l’esperienza catanese per il “Trapattoni di Sicilia” – con un passato da calciatore alla Massiminiana – che pur di allenare il Catania lasciò la panchina dell'A.S. Messina a metà del girone di andata del campionato 1994/95. Passaggio di panchina provvidenziale per gli etnei, sfociato nella cavalcata trionfale culminata a Gangi. Nel 1996/97, dopo la mancata riconferma dell’anno prima, il (breve) ritorno sulla panchina rossazzurra: 14 punti in 11 giornate prima del benservito dopo la sconfitta di Frosinone.
Decisamente più lineare l’esperienza catanese di Cucchi, padre di Enrico (ex calciatore dell’Inter scomparso tragicamente nel 1996). Specialista in promozioni, il tecnico lombardo non disattese le aspettative della piazza etnea conquistando l’agognato ritorno in C1 al termine di un campionato passato quasi sempre in testa, in “altalena” con il Messina.

LA RETE DEL DECENNIO
In un decennio pieno zeppo di reti indimenticabili, dal missile terra-aria scagliato da Loriano Cipriani nel vittorioso derby di Palermo del 1993 al colpo di testa di Roberto Manca al Messina, viene incoronata come rete del decennio – seguendo la logica stilistica utilizzata anche nelle tappe precedenti – la splendida rovesciata di Claudio Pelosi, attaccante canturino in rossazzurro tra il 1990 e il 1993 per un totale di 17 reti in 87 gare, che permette al Catania di Angelo Benedicto Sormani di sbancare per la prima volta Terni. È il ventunesimo minuto del primo tempo quando Pelosi ribatte acrobaticamente in rete un pallone stampatosi sulla traversa dopo una bordata di Fabio Perinelli. Gol da antologia degno del miglior Parola. Dietro la rete di Pelosi, così bella da vedere e rivedere all’infinito, si segnalano la girata volante di Davide Faieta contro la Battipagliese (campionato di Serie C2 edizione 1996/97) e il coast to coast di Davide Pellegrini contro la Cavese nel match della stagione successiva.



LA PARTITA DEL DECENNIO
Una stagione in novanta minuti. Quante volte è stata utilizzata questa frase, così tante da esser logorata fino ad esser consumata in ogni sua sfaccettatura. I 90 minuti del 25 aprile 1999 non valgono solo un intero campionato, ma molto di più. Sono l’emblema di un’intera generazione temprata da soprusi e sofferenze patiti in campi sperduti di periferia – da Rosolini a Cariati – generati dalle decisioni scellerate del “Palazzo”. In un Cibali stracolmo di passione e rossazzurro gli uomini di Cucchi, perché di uomini si tratta, liberano le ali all’Elefante, pronto a volare verso quella Serie C1 strappata dai potenti con eccessiva leggerezza. Un prepotente colpo di testa di Roberto Manca, su perfetta pennellata mancina di un ispiratissimo Alessandro Cicchetti, spezza l’incantesimo e la resistenza del Messina Peloro: a tre giornate dalla conclusione il Catania è a +5 proprio sui peloritani, la promozione non può scappare e…non scapperà.

IL TABELLINO:
Stadio “Cibali” di Catania, 25 aprile 1999

Catania-Messina Peloro 1-0

Catania: Bifera, Cicchetti, Di Dio, Calà Campana, Monaco, Furlanetto, Brutto, Marziano (80’ Di Cunzolo), Passiatore (85’ Manca), Tarantino, Lugnan (67’ Margheriti). All.: Piero Cucchi

Messina: Manitta, Corino, Accursi, Milana, Bertoni, Marra, G.Rossi (81’ Barbera), Del Nevo, Torino, Catalano (75’ Romano), Scaringella. All.: Stefano Cuoghi (in panchina Di Maria)

Arbitro: Verrucci di Fermo

Rete: Manca al 92’




Se Catania-Messina 1-0 è la gara simbolo degli anni '90, al secondo posto non può che piazzarsi un’altra partita da promozione: a Gangi, pittoresco borgo medievale incastonato tra le Madonie, Drago, Mosca ed Ardizzone piegano le resistenze dei padroni di casa firmando la vittoria che vale il ritorno nel calcio professionistico, nonché l’ultima grande gioia firmata Angelo Massimino. E’ il 13 maggio 1995.
A 120 km da Gangi, in direzione Nord-Ovest, si trova un’altra pagina di gloria degli anni novanta dell’Elefante. Il 21 febbraio 1993 il Catania di Salvo Bianchetti fa uno scherzetto al Palermo capolista, lanciato verso la promozione in B. Due a zero per gli etnei con reti di Loriano Cipriani (punizione da distanza siderale) e Gianfranco Palmisano. Non è gara da promozione ma la gioia di quella giornata riecheggia ancora.
Chiudiamo la carrellata con una partita non ufficiale, ma dall'alto valore simbolico: Catania-Libertas Palestro del 3 ottobre 1993, che è solo l'antipasto della fedeltà e dell'attaccamento alla maglia mostrato dalla tifoseria in quegli anni (caratterizzati dalla rivalità cittadina con l'Atletico) e della tenace battaglia condotta da Angelo Massimino per riportare il Catania in quella Serie C1 dalla quale era stato ingiustamente estromesso.

I NUMERI DEL DECENNIO
Carrellata conclusiva con tutti i numeri del periodo che va dal 7 gennaio 1990, giorno del pareggio per 0-0 tra Catania e Perugia al Cibali, al 23 dicembre 1999, giorno del capitombolo interno contro l’Ancona: 398 partite ufficiali tra Serie C1, C2, CND, Eccellenza e Coppa Italia, con un bilancio di 159 vittorie, 133 pareggi e 106 sconfitte; 466 i gol fatti, 365 i gol subiti.

Nel dettaglio:
1990: 44 partite (19 v, 13 n, 12 p); 56 gol fatti, 46 gol subiti
1991: 39 partite (11 v, 10 n, 18 p); 41 gol fatti, 52 gol subiti
1992: 43 partite (18 v, 13 n, 12 p); 46 gol fatti, 33 gol subiti
1993: 31 partite (10 v, 12 n, 9 p); 29 gol fatti, 24 gol subiti
1994: 44 partite (23 v, 15 n, 6 p); 61 gol fatti, 25 gol subiti
1995: 36 partite (21 v, 4 n, 11 p); 56 gol fatti, 44 gol subiti
1996: 36 partite (11 v, 14 n, 11 p); 37 gol fatti, 38 gol subiti
1997: 39 partite (12 v, 17 n, 10 p); 38 gol fatti, 40 gol subiti
1998: 41 partite (18 v, 15 n, 8 p); 55 gol fatti, 32 gol subiti
1999: 45 partite (16 v, 20 n, 9 p); 47 gol fatti, 31 gol subiti

Legenda: v – vittoria, n – non vinte, p – perse