#70CATANIA - Anni '70: "The Best Of"

In piedi: Petrovic, Ceccarini, Malaman, Ciceri, Panizza, Labrocca. Accosciati: Spagnolo, Cantone, Pasin, Biondi, Benincasa.

In piedi: Petrovic, Ceccarini, Malaman, Ciceri, Panizza, Labrocca. Accosciati: Spagnolo, Cantone, Pasin, Biondi, Benincasa. 

I "top" del decennio: giocatore, squadra ideale, allenatore, gol e partita, tra aneddoti e statistiche...

RIFLETTORI SUI MIGLIORI
Dopo aver ripercorso le vicende dell'Elefante attraverso il racconto dettagliato della cronistoria relativa agli anni ’70 – prima parte e seconda parte – i riflettori illuminano la crème de la crème dell’ottavo decennio del ventesimo secolo. Un denso concentrato contenente la ‘fanta’ formazione dell’epoca allenata dal tecnico più rappresentativo, il giocatore simbolo, le partite più importanti, il gol icona e l’immancabile carrellata riguardante i 'freddi' ma estremamente concreti numeri. La quarta puntata del nostro speciale dedicato ai settant'anni del Calcio Catania continua!

IL CALCIATORE DEL DECENNIO
Il 22 febbraio del 1955 a San Fernando, città di settantamila abitanti appartenente alla provincia di Buenos Aires, è nato il calciatore che detiene tuttora il record di presenze con la casacca rossazzurra. Si tratta di Damiano Morra, argentino di nascita ma di origini marchigiane (Porto Recanati, in provincia di Macerata), nel Catania dal 1975 al 1984 per un totale di 320 partite e 28 reti. Una bandiera, che ha abbracciato un decennio di storia catanese, presente in tanti momenti importanti: due promozioni (dalla C1 alla B nel 1980 e dalla cadetteria alla A nella stagione 1982-83) e altrettante retrocessioni (dalla B alla C nel 1976-77 e dalla A alla B nel 1983-84). Una mezzala con l’animo da guerriero, pescato dal Parma (squadra nella quale è cresciuto) dal Cavaliere Angelo Massimino. Un’icona del calcio catanese che si pone come uomo simbolo degli anni settanta.

Damiano Morra, primatista irraggiungibile 



LA SQUADRA IDEALE DEL DECENNIO
Prima di stilare l'undici ideale degli anni '70 è doverosa una precisazione. In questa puntata più che nelle altre si è verificato l'insolito "fenomeno" di premiare giocatori i quali, pur avendo toccato il loro apice in questa decade, appartengono in modo altrettanto importante al decennio precedente o successivo, non trovando spazio nella relativa "Best Of" anche per motivi di eccessiva "concorrenza". E' il caso del gruppo promozione del 1970, composto da atleti che militavano nel Catania già da diversi anni e che tuttavia non avrebbero potuto insidiare i protagonisti della prima metà degli anni '60 (rimasti più a lungo sotto i riflettori della massima serie). Ma può essere anche il caso dei giocatori della seconda metà del decennio, che hanno chiuso la loro esperienza in rossazzurro nei primi anni '80 (tra tutti Barlassina e Morra): al riguardo abbiamo ritenuto opportuno “piazzarli” nei periodi in cui hanno raggiunto le rispettive migliori soddisfazioni personali.

Nel 4-3-3 scelto per il nostro Catania Best Of ‘70, per il ruolo di portiere, tra Rino Rado e Zelico Petrovic, abbiamo deciso di puntare sull’estremo difensore di San Stino di Livenza, protagonista della promozione in A del 1970. Con 257 presenze, totalizzate tra il 1966 e il 1973, prima di consegnare le ‘chiavi’ della porta etnea proprio al portiere di Pola, Rado si pone al secondo posto tra i più presenti in maglia rossazzurra, dietro soltanto ad un centrocampista di origini argentine di cui abbiamo già parlato e che ritroveremo tra qualche riga…

Nella difesa a 4 piazziamo sulla destra il generoso difensore Mimmo Labrocca, in forza al Catania per ben sette stagioni tra il 1975 ed il 1983, con 198 presenze che ne fanno il settimo rossazzurro più presente di sempre; al centro, coppia composta da Sergio Reggiani e Ubaldo Spanio. Il primo, insieme a Buzzacchera, è la colonna della difesa durante la prima gestione Rubino ('68-'71); il secondo, arrivato nel 1971 dalla Sampdoria proprio in cambio di Reggiani, si erge a leader di un reparto che quasi sempre risulta tra i migliori della cadetteria nella prima metà degli anni '70. Nelle stagioni successive, tra B e C, si mettono in mostra altri difensori che proseguiranno brillantemente la loro carriera in Serie A: Pietro Ghedin, Valeriano Prestanti e Antonio Ceccarini. Per la seconda parte del decennio, menzione d'onore spetta a coloro i quali, insieme a Labrocca, prendono le redini della difesa: Gigi Chiavaro, prodotto del vivaio rossazzurro che conta 133 presenze, e Giovanni Bertini, di professione stopper ma specializzato in "bombe" su punizione (7 i gol realizzati). Chiude il reparto, sulla fascia sinistra, lo sfortunato Luciano Limena, astro nascente del calcio italiano, scomparso prematuramente l’11 dicembre del 1970 in un tragico incidente stradale all’età di 22 anni. Settantatre presenze, una rete, una promozione in A e tanti rimpianti da gettare in faccia al destino infame: passeranno tantissimi anni, a Catania, prima di rivedere un terzino sinistro del suo livello.

A centrocampo spicca la classe di Romano Fogli, in rossazzurro dal 1970 al 1974, dopo aver vinto lo scudetto col Bologna nel 1963-64 (insieme a Rado) e Coppa dei Campioni e Intercontinentale con il Milan nel 1968-69. Centotredici presenze a Catania e tre reti prima di chiudere una brillantissima carriera, impreziosita da 13 presenze con la Nazionale italiana. Sua ideale riserva il talento cristallino Guido Biondi, lancianese di nascita, oltre cento presenze in rossazzurro dal 1968 (nelle giovanili) al 1976, con in mezzo la parentesi di Rovereto nella stagione 1972-73. Accanto a giocatori di classe non possono mancare corridori generosi. Uno di questi è Morra, che alla grinta aggiungeva anche stile e fiuto del gol nei suoi inserimenti in avanti. L'altro è Giorgio Bernardis, centrocampista eclettico in grado di adattarsi in ogni posizione (un Mariano Izco ante litteram). "Cavallo pazzo" ha vissuto cinque stagioni all'ombra del vulcano per un totale di 142 presenze e 8 reti prima di trasferirsi al Lanerossi Vicenza. Tra i centrocampisti offensivi del decennio spicca indubbiamente Angelo Pereni. Per il centrocampista di Gorla Minore, piccolo centro del varesotto, 192 presenze e 8 reti con la casacca degli etnei dal 1966 al 1972.

Attacco stellare con un tridente esplosivo. Nel ruolo di ala destra non può che esserci Giampietro Spagnolo, nato il 20 ottobre 1949 a Castelnuovo del Garda (Verona), in rossazzurro dal 1973 al 1978 per un totale di 150 presenze (20 delle quali in Coppa Italia) e 45 reti (4 delle quali in Coppa Italia) che ne fanno il quinto calciatore più prolifico della storia del Catania. Exploit che ha permesso al veneto di prevalere su Fulvio Francesconi, venti reti nei due anni rossazzurri preceduti dalle esperienze con la Roma e la Sampdoria. Al centro dell'attacco l'unico vero grande numero 9 del decennio: Claudio Ciceri, nato il 10 maggio 1951 a Milano, in rossazzurro dal 1974 al 1976 e nella stagione 1978/79 per un totale di 108 presenze (11 delle quali in Coppa Italia) e 40 reti (4 delle quali in Coppa Italia). Insieme a Spagnolo, il bomber milanese ha fissato nella stagione 1974/75 il record di 38 reti che incorona il tandem come la coppia più prolifica della storia etnea in un singolo campionato. Sulla fascia sinistra altro grande protagonista: Aquilino Bonfanti 100 presenze 27 reti in tre stagioni, autentico trascinatore nella promozione del 1969/70 (stagione in cui vince la classifica marcatori in Serie B). Vinto il ballottaggio con il soldatino Adelchi Malaman, 147 presenze e 19 reti con la maglia dell’Elefante dal 1972 al 1979.

La formazione del Catania Best Of '70 nel dettaglio:
RADO
LABROCCA REGGIANI SPANIO LIMENA
MORRA FOGLI BERNARDIS
SPAGNOLO CICERI BONFANTI

IL MISTER DEL DECENNIO
Come mister ideale degli anni settanta la nostra scelta è ricaduta su Egizio Rubino, autentico gentleman della panchina, in rossazzurro in due diversi periodi del decennio: dal 1968 al 1971 e dal 1974 al 1976 per un totale di 60 vittorie, 84 pareggi e 47 sconfitte. Con 191 panchine (21 delle quali in Coppa Italia, 2 in Mitropa Cup) il tecnico nato a Il Cairo, il 10 ottobre 1991, si pone al secondo posto tra i tecnici etnei con più presenze alla guida dell’Elefante. Due le promozioni conquistate: dalla B alla A al termine della stagione 1969-70 e dalla C alla B nel 1974-75.

LA RETE DEL DECENNIO
Piacenza, 30 maggio 1976. Allo stadio Comunale, sito nel quartiere piacentino Galleana, il Catania di Guido Mazzetti – fresco di ritorno sulla panchina degli etnei dopo due anni di assenza – si gioca una fetta importante di permanenza in Serie B contro i biancorossi, anch’essi invischiati nella lotta per non retrocedere. In classifica, a quattro giornate dalla conclusione, gli emiliani precedono gli etnei di un punto: nessuna discussione, occorre vincere. Al minuto 60, sul risultato ancora fermo sullo 0-0, Guido Biondi, catanese d’adozione, impallina sul calcio piazzato il portiere piacentino Candussi. È il gol che decide la partita e che consente al Catania di sorpassare il Piacenza: una tappa fondamentale verso la salvezza conquistata nelle settimane seguenti. Un gol pesante ‘premiato’ come rete simbolo degli anni settanta.
Altra marcatura dal peso considerevole è quella di Giovan Battista Rappa, siglata il 18 febbraio 1979 in casa della Reggina, che permette al Catania di espugnare Reggio Calabria per la sesta volta (su sette) negli anni settanta.

LA PARTITA DEL DECENNIO
Quattordici giugno 1970. A Toluca, in Messico, l’Italia di Ferruccio Valcareggi si sbarazza con un sonoro 4-1 dei padroni di casa conquistando la semifinale mondiale dell’Azteca contro la Germania vicecampione del mondo. Quasi in contemporanea, in riva allo stretto, un Cavaliere errante è vicino alla conquista del suo primo titolo mondiale… Tra la Serie A e il Catania di Angelo Massimino – alla sua prima annata da presidente – ci sono soltanto 90 minuti da giocare. Al “Comunale” di Reggio Calabria, bardato da ben dodicimila tifosi rossazzurri, la truppa di Egizio Rubino ha solo un obiettivo per materializzare la promozione in massima serie: la vittoria. Gli amaranto di casa, ormai privi di velleità di classifica, passano subito in vantaggio con Pirola. Lo svantaggio scuote il Liotru e tredici minuti più tardi è nuovamente parità, con Aquilino Bonfanti. Il pareggio, in virtù della concomitante vittoria del Mantova sull’Atalanta, manderebbe gli etnei allo spareggio proprio contro i virgiliani. Ad allontanare la fastidiosa coda, a quindici minuti dal termine, ci pensa Angelo Volpato. Completa l’opera, dieci minuti più tardi, il ‘solito’ Bonfanti, bomber cadetto con 13 reti al pari di Braida e Bettega. È l’apoteosi: il Catania è in Serie A, Massimino sviene per l’emozione e la città impazzisce di gioia. Reggio sorride al Cavaliere e non sarà l’unica volta…

IL TABELLINO:
Stadio “Comunale” di Reggio Calabria, 14 giugno 1970

Reggina-Catania 1-3

Reggina: Jacoboni, Divina, Grossi, Tacelli (46’ Capogna), Pirola, Sonetti, Perucconi, Lombardo, Vallongo, Campagna, Toschi. All: Ezio Galbiati

Catania: Rado, Strucchi, Limena, Buzzacchera, Reggiani, Bernardis, Volpato, Vaiani, Zimolo (76’ Gavazzi), Pereni, Bonfanti. All: Egizio Rubino

Arbitro: Gonnella di Torino

Reti: Pirola al 16’, Bonfanti al 29’ e all’87’, Volpato al 75’


Cinque anni più tardi, il 22 giugno 1975, il quarto d’ora rossazzurro si ripete a Torre del Greco. Ai rossazzurri di Egizio Rubino e Angelo Massimino (ancora loro) serve battere i corallini per ritornare in Serie B. Al 74’ la diciottesima rete in campionato di Claudio Ciceri dà il via alla goleada. Fatta e Malaman, tra il 77’ e l’85’, chiudono i conti. Il Catania è nuovamente tra i cadetti dopo una sola stagione di assenza.

I NUMERI DEL DECENNIO
Carrellata conclusiva con tutti i numeri del periodo che va dal 4 gennaio 1970, giorno del pareggio per 0-0 in casa del Genoa, al 23 dicembre 1979, vittoria rossazzurra ad Arezzo con rete di Barlassina: 414 partite ufficiali tra Serie A, B, C, Coppa Italia e Mitropa Cup, con un bilancio di 132 vittorie, 173 pareggi e 109 sconfitte; 354 i gol fatti, 310 i gol subiti.

Nel dettaglio:
1970: 39 partite (11 v, 16 n, 12 p); 30 gol fatti, 31 gol subiti
1971: 37 partite (10 v, 12 n, 15 p); 22 gol fatti, 37 gol subiti
1972: 43 partite (16 v, 15 n, 12 p); 38 gol fatti, 28 gol subiti
1973: 40 partite (10 v, 19 n, 11 p); 33 gol fatti, 34 gol subiti
1974: 45 partite (15 v, 16 n, 14 p); 37 gol fatti, 29 gol subiti
1975: 44 partite (15 v, 22 n, 7 p); 52 gol fatti, 23 gol subiti
1976: 42 partite (10 v, 20 n, 12 p); 31 gol fatti, 35 gol subiti
1977: 46 partite (11 v, 22 n, 13 p); 36 gol fatti, 44 gol subiti
1978: 40 partite (17 v, 16 n, 7 p); 33 gol fatti, 20 gol subiti
1979: 38 partite (17 v, 15 n, 6 p); 42 gol fatti, 29 gol subiti

Legenda: v – vittoria, n – non vinte, p – perse