Mercato: priorità mezzala e possibile soluzione interna in attacco

Pozzebon durante Catania-Sicula Leonzio, ultima presenza ufficiale con gli etnei

Pozzebon durante Catania-Sicula Leonzio, ultima presenza ufficiale con gli etnei 

Il punto sui possibili interventi di mercato della società etnea.

Mancano ancora tre giornate alla pausa del campionato, che resterà fermo dal 31 dicembre al 21 gennaio dell’anno venturo, eppure l’estenuante lotta a tre tra Lecce, Catania e Trapani fa focalizzare di già l’attenzione verso il mercato di riparazione, che potrebbe rivelarsi decisivo ai fini della conquista del primo posto, in virtù del grande equilibrio che regna nella parte alta della classifica. Una situazione simile a quella dello scorso anno, durante il quale in occasione della pausa invernale svoltarono in testa a pari punti Matera, Lecce e Juve Stabia a quota 43, seguite a -2 dal Foggia. Tutte intervennero sul mercato puntellando le rispettive rose: il Matera prese Salandria e Lanini; il Lecce Perucchini, Agostinone, Costa Ferreira e Marconi; la Juve Stabia Matute, Cutolo e Paponi; il Foggia Figliomeni, Deli e Di Piazza. Alla fine, le scelte più azzeccate sono state quelle dei satanelli, i quali hanno avuto un merito ancor più grande, cioè quello di non snaturare la propria identità tattica, che alla lunga si è rivelata superiore rispetto a quella delle avversarie, incappate in un girone di ritorno sottotono. Sarà importante, dunque, per il Catania, correggere i propri difetti (che esistono, come esistono quelli di Lecce e Trapani), senza però rivoluzionare l’impostazione data da Lucarelli.

SI PUO’ E SI DEVE PUNTARE SU CURIALE
Il tecnico livornese, dopo aver elaborato convintamente un 3-5-2 (sulla base del quale era stato condotto il mercato estivo), è tornato sui propri passi, puntando su un 4-3-3 che, grazie al dinamismo dei “furetti” Russotto e Di Grazia, ha rilanciato un Curiale apparso discontinuo nei primi due mesi. La strada tracciata, al di là degli incidenti di percorso propiziati da formazioni sbagliate (Trapani) o arbitraggi discutibili (Matera), sembra quella giusta. In particolare, non va trascurato un dato: al netto dell’avvio di stagione complicato, caratterizzato anche dall’alternanza con Ripa, Curiale con 7 gol è attualmente in vetta alla classifica marcatori del girone C, in coabitazione con Di Piazza del Lecce ed altri frombolieri di categoria come Saraniti, Alfageme, Genchi (oltre alla sorpresa Scaringella, under classe ’95, pescato dalla Fidelis Andria nel campionato di Promozione pugliese). Dato, questo, che induce ad una riflessione: posto che Ripa sin qui non si è mostrato all’altezza, serve davvero a questa squadra la classica punta d’area di rigore? La domanda non è peregrina ma è legata a una questione tattica: finché si giocava col 3-5-2, serviva una punta di peso che sgomitasse coi difensori e si facesse trovare pronta nell’area piccola (e Curiale non rientra in questo prototipo). Col 4-3-3, simile nell’interpretazione a quello proposto ai tempi del tridente argentino in massima serie, il lavoro degli esterni offensivi si sposa con quello di una punta di movimento – come lo era a suo tempo Bergessio e come lo è, adesso, Curiale – che sappia dialogare coi compagni di reparto e impensierire le difese avversarie coi tagli, piuttosto che con la sola presenza fisica.

VICE-CURIALE: PERCHE’ NON RICHIAMARE POZZEBON?
Ammesso che quanto sopra considerato sia corretto (nel calcio, si sa, ogni idea è opinabile), il Catania, che ha la necessità di intervenire in altri settori, potrebbe risparmiare sul centravanti (ruolo in cui di solito il prezzo del cartellino è più elevato). Resta la “grana Ripa”, che va risolta in tempo utile, tenendo in conto che al rientro dalla pausa si affronterà lo scontro diretto con Lecce, potenziale spartiacque del campionato. In assenza di un surplus di fiducia da parte di allenatore e società o di miracoli nelle ultime tre partite del 2017, il numero 29 etneo rischia seriamente di essere rimpiazzato. Certamente non da Zé Turbo, che nei pochi scampoli giocati è apparso troppo lezioso e tatticamente indisciplinato. Non è da escludere una “soluzione interna”: la società di via Magenta ha un attaccante di categoria come Demiro Pozzebon parcheggiato in prestito a Trieste. L'ex Messina sta trovando poco spazio, ed accetterebbe di buon grado il ruolo di “bomber di scorta”, da buttare nella mischia per risolvere partite complicate, in virtù del maggior prestigio e delle superiori ambizioni della squadra rossazzurra. E' anche vero che, sebbene il 4-3-3 di Lucarelli valorizzerebbe di più una punta tecnica come Pozzebon, per una questione di completezza d’organico sarebbe più opportuno puntare su un centravanti-boa più simile per caratteristiche a Ripa.

MEZZALA DI SPINTA: LE ALTERNATIVE (DALLA B E NON SOLO) NON MANCANO
L’eventuale risparmio sull’attaccante di riserva potrebbe essere sfruttato per investire perentoriamente nell’unico ruolo in cui non solo il Catania risulta sguarnito, ma che appare persino imprescindibile all’interno dello schema con cui Lodi e compagni giocano dalla partita interna col Bisceglie: si tratta della mezzala di spinta, brava negli inserimenti e nel raccordo tra il centrocampo e l’attacco, possibilmente dotata tecnicamente ed in grado di tentare anche la conclusione a rete. Un po’ quel che faceva, nel Catania di Marino, un certo Fabio Caserta, e che sta provando a fare Mazzarani, il quale dispone dei necessari mezzi tecnici ma è privo della dote fondamentale che serve ad un giocatore in quella zona del campo: la velocità. Luca Cattaneo e Francesco Deli, recentemente indicati dal giornalista di Repubblica Alessandro Vagliasindi sul proprio profilo twitter come possibili obiettivi, sono due ottimi profili, ma il mercato, specie quello cadetto, offre tante altre soluzioni appetibili: i duttili mancini Giovanni Pinto (di proprietà del Parma ma in prestito all’Ascoli, classe ’91) ed Antonio Zito (Salernitana, classe ’86), in grado di occupare anche tutti i ruoli della fascia sinistra, sono impiegati pochissimo nelle rispettive squadre; un certo Raphael Martinho è fuori rosa nel Bari; persino un profilo “top” come Nicolas Izzillo, “castigatore” del Catania nelle ultime due stagioni con le maglie di Ischia e Juve Stabia, ha perso il posto da titolare nel Pisa, seconda forza del girone A della Serie C.
Chiunque sia il prescelto, occorrerà liberare un posto nella lista over. Probabile in tal senso che venga sacrificato Giuseppe Fornito, preso in tutta fretta il 31 agosto per sopperire alla querelle Da Silva: il centrocampista di Trebisacce è reduce da una buona prova offerta contro il Matera ma è stato sin qui ampiamente ignorato da Lucarelli.

Izzillo al “Massimino” col maglia dell’Ischia (stagione 2015/16) 



GLI ALTRI TASSELLI MANCANTI PER COMPLETARE UN PUZZLE VINCENTE
Se la mezzala è la priorità, urgono delle valutazioni anche in altri settori del campo, al fine di tentare il tutto per tutto per conquistare l’agognato salto di categoria in questa stagione. Nel 4-3-3 sono fondamentali gli esterni offensivi e al momento il Catania non può contare su alternative all’altezza dei titolari Russotto (infortunatosi nel corso di Catania-Matera) e Di Grazia. Il numero 7, peraltro, è oggetto di un deferimento da parte della Procura Federale e bisogna farsi trovare pronti in caso di cattivo esito del relativo processo sportivo. Dando uno sguardo ai pari ruolo della cadetteria che sono in cerca di maggiore spazio, salta all’occhio la posizione del fantasista foggiano Vincenzo Sarno, il quale è fuori rosa dall’inizio del campionato per eccesso di over nel reparto. Il talento di Secondigliano ha siglato 30 reti in 93 presenze negli ultimi tre campionati di Lega Pro, emergendo come uno dei trascinatori della squadra pugliese: se una squadra di Serie C riuscisse a prenderlo, risulterebbe indubbiamente avvantaggiata nei confronti delle avversarie.
Un altro ruolo da attenzionare è quello di terzino destro. Semenzato, uno dei fiori all’occhiello della campagna acquisti estiva, ha reso ben al di sotto delle aspettative e, forse, paga anche il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-3, che snatura le proprie caratteristiche offensive. Per consegnare a Lucarelli una squadra completa in ogni tassello con un titolare forte in ogni posizione, probabilmente sarebbe il caso di guardarsi attorno anche in merito alla casella attualmente occupata dall’ex Pordenone.

Vincenzino Sarno, la suggestione