Am...Mazza che gol!

La vittoria di un gruppo vero...

La vittoria di un gruppo vero... 

Max Licari sulla cruciale vittoria in extremis al "Menti". Giornata non brillantissima, feroce determinazione da squadra vera...

All’ultimo respiro
Reggio toglie, Castellammare dà. Quello che immeritatamente era stato sottratto ai rossazzurri al “Granillo” è stato restituito con gli interessi al “Menti”, al termine di una gara molto tattica, bloccata a centrocampo, povera di emozioni e complessivamente ben giocata dalle meno dotate “vespe” gialloblù. Un Catania meno scintillante delle ultime uscite, piuttosto sterile in fase avanzata (in buona sostanza, una sola grande occasione per gli etnei, quella sprecata da Di Grazia al 42’), riesce al 94’, in virtù di una prodezza del decisivo Mazzarani, a portare a casa tre punti fondamentali per morale e classifica, mettendo la giusta pressione al battistrada Lecce che, comunque, rimane a cinque punti di distanza a seguito della vittoria ottenuta in rimonta al “Via del Mare” contro la Reggina. Tuttavia, non è il momento questo di dare eccessiva valenza alla classifica. È importantissimo, invece, guardare a se stessi, al proprio percorso di crescita. E vincere gare del genere, così come è già capitato all’undici di Liverani, accresce enormemente l’autostima, perché solo le squadre tecnicamente e mentalmente forti possono venir fuori con il massimo risultato da situazioni così complicate. Comunque, non si può affermare che il Catania abbia “rubato”qualcosa alla squadra di casa, giacché gli uomini del duo Caserta-Ferrara, pur vigorosi e volitivi, non hanno confezionato nessuna occasione realmente pericolosa per Pisseri, mentre gli etnei, oltre alla terza rete stagionale di Mazzarani e all’occasione di Di Grazia già citate, al 92’ si sono visti negare dall’arbitro Volpi un netto rigore per fallo di Morero su Semenzato. Quindi, assolutamente incomprensibile il capannello di giocatori stabiesi raccoltosi intorno al direttore di gara al termine dei 95’, risoltosi in un evitabilissimo “rosso” per lo stesso capitano Morero. Quarta vittoria consecutiva per il team allenato da Lucarelli con 11 gol fatti e 3 subiti (seconda partita consecutiva senza subire segnature avversarie), secondo posto tre punti sopra il pur ottimo Trapani, capace di affondare con altri tre gol al “Provinciale” la sorprendente Virtus Francavilla. Sono 10 le vittorie per il Catania, di cui addirittura 5 in trasferta (un totale ribaltamento rispetto al triste trend esterno delle ultime stagioni), a fronte di 3 sconfitte e 1 pareggio, a conferma che Lodi e soci scendono in campo sempre per vincere, rischiando qualcosa in più. Finora, non si può dire che tale tattica si sia rivelata perdente… Da rimarcare, inoltre, il dato dei 23 giocatori utilizzati (in pratica, non ha giocato finora il solo secondo portiere Martinez) e dei 12 marcatori. Un gruppo ben tenuto da Lucarelli. Un gruppo che funziona nel suo complesso.

Fasce bloccate, “gamba” meno brillante, ma… determinazione da big
Le tante partite giocate in quest’ultimo periodo hanno sicuramente inciso sulla verve atletica (non agonistica, quella è sempre ben presente) del Catania che, complice un’azzeccata strategia tattica della Juve Stabia, non è riuscito a sviluppare trame di gioco limpide e ficcanti come nelle precedenti tre gare. I padroni di casa, fin dall’inizio raccolti nella propria metà campo e pronti a rapide ripartenze mai scriteriate (spesso, infatti, con pochi uomini, tanto da non mettere quasi mai in reali ambasce l’estremo difensore Pisseri), hanno sistematicamente raddoppiato sulle corsie laterali, lasciando poco spazio a Di Grazia e Russotto, devastanti contro il Catanzaro. Evidentemente Caserta e Ferrara hanno studiato bene il 4-3-3 dell’avversario… Ovviamente, se gli stessi attaccanti esterni rossazzurri non si trovano nella miglior giornata, le mezzali (Biagianti e Caccetta) tirano un po’ il fiato e i terzini (soprattutto Semenzato, meno Marchese) non fluidificano con continuità, il buon Lodi fa fatica a smistare palloni giocabili e la manovra diventa farraginosa, non fornendo la possibilità all’ex Ripa (mai pericoloso fino alla sostituzione a mezzora dal termine del match), ancora non al 100%, di rendersi pericoloso in area avversaria. Molto bravi Mastalli, Viola e Capece, aiutati dai rinculi di Strefezza e Lisi, a non lasciare spazi al consueto palleggio del Catania, non disdegnando rapide ripartenze potenzialmente pericolose, sebbene mai portate avanti con la necessaria convinzione. Chiaro come l’obiettivo principale della Juve Stabia fosse quello di addormentare il gioco e, in primis, non perdere contro il più quotato avversario. Una tattica rinforzata da un’ottima continuità di corsa (il supposto calo atletico nella ripresa è fisiologicamente giunto, ma non al punto da determinare un crollo verticale), la quale sostanzialmente stava ottenendo l’agognata ricompensa, se non fossero intervenuti i soliti cambi azzeccati di Lucarelli. Ancora una volta, le sostituzioni (giunte canonicamente al 60’) comandate dal tecnico livornese hanno cambiato le carte in tavola, consentendo maggior velocità di esecuzione dalla trequarti in su. Fuori Biagianti, Di Grazia e Ripa, dentro Manneh, Mazzarani e Curiale. Soprattutto i primi due hanno fornito quella freschezza e quella rapidità in grado, comunque, di produrre, negli ultimi 15’, quel pressing finale che ha consentito in extremis il colpo capace di sbancare il “Menti”. In particolare, ha provocato qualche rimpianto per lo scarso utilizzo fin qui fattone la buona prestazione del ragazzo gambiano, inserito da centrocampista destro, il cui cambio di passo ha sicuramente smosso le acque nella trequarti avversaria, permettendo a Lodi un maggior ventaglio di opzioni di passaggio (e, in effetti, il rendimento del “faro” etneo, nella ripresa, è lievitato non poco). Chissà che quello di Castellammare non diventi il primo di una lunga serie di match da protagonista per il simpatico Khalifa, che fra l’altro parla in catanese meglio di molti etnei doc… Per non parlare dell’impatto mentale e tecnico di Mazzarani, autore della punizione-gol che ha fatto esplodere i quasi duecento supporters rossazzurri giunti in Campania. Tre gol in trasferta, nove punti, superdecisivo. Tutta un’altra storia rispetto alla disgraziata scorsa stagione, un giocatore completamente ritrovato. Aspettando Ripa (con fiducia, anche se non illimitata…), ci si può accontentare.

Con l’Akragas evitare distrazioni…
Sono bastate quelle cui è incorso il Catania contro la Sicula Leonzio, tre punti persi che gridano vendetta… Certo, quella agrigentina è compagine ancor meno attrezzata del team lentinese. Una squadra, al momento, quasi allo sbando, dopo la pesantissima cinquina subita dall’Andria. Alle gravi difficoltà societarie, si aggiunga un organico risicato e una classifica horror (l’Akragas è ultimo). Sono queste, però, le partite da non fallire. Il risultato pieno sarà fondamentale in quanto propedeutico al big match di venerdì 1 dicembre a Trapani. In quell’occasione riposerà il Lecce e sarà necessario arrivarci nelle migliori condizioni di classifica possibili. Quindi “testa”, “gamba” e… cuore oltre l’ostacolo! Let’s go, Liotru, let’s go!!!

>>LE PAGELLE DI SALVO EMANUELE<<