Luigi Spataro, il portiere della Berretti "cresce" dietro Pisseri e Martinez

Le "cifre" di Luigi Spataro, classe '99, portiere della Berretti rossazzurra

Le "cifre" di Luigi Spataro, classe '99, portiere della Berretti rossazzurra 

Il delicato ruolo del portiere è forse quello che nel calcio è più cambiato negli ultimi anni.

“La vita somiglia un po' al portiere, che prende il pallone da dove lo buttano, e la vita bisogna prenderla da dove viene...senza paura!", le parole di Papa Francesco all'Università Roma Tre dove ha incontrato gli studenti, parlando anche sul tema della globalizzazione. Che il calcio sia lo sport preferito di Bergoglio è cosa ampiamente risaputa, assolutamente una sorpresa invece la chiamata al ruolo del portiere nella metafora utilizzata. Ritornando ai fatti di casa nostra, da un approfondito bilancio, è fatto assodato che il fiore all'occhiello delle campagne acquisti estiva e invernale dell'organico del Catania sia Matteo Pisseri, le cui parate, spesso straordinarie, hanno garantito agli etnei un ricco bottino in termini di punti, stimabile in 8 almeno, senza i quali capitan Biagianti e compagni si ritroverebbero certamente nell'anonimato di metà classifica. Mai visto all'opera, e tanto meno in Coppa, il "secondo" Martinez, a lungo sostituito o alternatosi in panchina con Matosevic, fino alla rescissione dello sloveno dotato di passaporto croato. Se lo staff tecnico avesse necessità di un terzo portiere coopterebbe certamente l'attuale titolare della Berretti, Luigi Spataro.

A conferma di ciò, in effetti, Spataro nello scorso ottobre, proprio in occasione di un infortunio patito da Martinez, sostenne per circa un mese gli allenamenti aggregato alla prima squadra, sotto le direttive di Rigoli e Onorati, così come - anche con sedute doppie - dopo la risoluzione di Matosevic. Nelle ultimissime settimane, nell'ottica dell'alternanza, anche per tenere alta la concentrazione e lo spirito di gruppo, Spataro è rimasto a lavorare con la Berretti, protesa nel miglioramento del risultato già importante acquisito, e il suo "secondo" Luigi Manno, classe 2000, ha il piacere e l'onore di allenarsi con la squadra maggiore.

Luigi, classe '99, nativo di Caltagirone, ma residente a Grammichele, è arrivato quattro stagioni fà a Torre del Grifo, ospite del convitto del Centro messo a disposizione per i fuori sede. Come spesso accade, il caso volle che arrivasse piccolissimo a difendere i pali della sua prima società, fra i Pulcini dell'Occhiolà, scuola calcio del paese natìo, dove fu messo in porta in un torneo dei quartieri svoltosi a Catania perché era il più piccolo di età. Come un fulmine a ciel sereno Luigi si appassionò al ruolo forse ispirato dal papà, anch'egli portiere in Promozione e C2 di Calcio a 5. Ragazzino, nei due anni successivi è negli Esordienti del Centro Federale di Catania, che faceva capo alla FIGC provinciale, allenato da mister Prezzavento prima al "Cibalino", poi al "Seminara", infine fra i Giovanissimi Sperimentali della S. Pio X.

Arrivano le stagioni in rossazzurro, iniziando dai Giovanissimi Nazionali, trampolino per gli Allievi, dove nel corso del secondo anno, durante la scorsa stagione, viene promosso nella
Berretti di Pulvirenti, quale secondo di Biondi, giocando da titolare due gare, la prima è l'ultima. Quella attuale è storia recente, Luigi è il titolare della Berretti, con appena una partita e mezza a far da secondo a Matosevic. La media di 0,69 è di assoluto rilievo, al netto dei 3 rigori subiti Spataro ha subito soltanto sei reti su azione, anzi cinque, considerando anche una punizione diretta. Fondamentale ad Agrigento nel salvare il risultato del pareggio, neutralizzando un calcio di rigore, il quarto contro stagionale.

Grandi risultati sul campo, dunque, ma non mancano quelli scolastici, visto che frequenta il quarto anno del liceo scientifico con buon profitto. Fra le sue caratteristiche, grande concentrazione, predisposizione a giocare alto alla maniera del libero aggiunto, grazie alla buona padronanza del gioco con i piedi. A suo agio nei piazzamenti, sicuro sia sulle palle alte che nelle uscite basse. Ovviamente non può perdere di vista l'obiettivo di migliorare su tutti i fondamentali prima elencati e non solo, perché lo richiede il ruolo che è sempre in evoluzione. Come già scritto, forse il ruolo che nel calcio è più cambiato negli ultimi anni. Da quanto visto, Luigi ha pienamente fiducia in se stesso, gode della stima dei compagni, affrontando ogni gara nelle migliori condizioni psichiche. Il futuro? Ne riparleremo presto, ne siamo convinti!