Catania-Lecce, ex: nel segno di Orazio Russo

L'esultanza di Orazio Russo dopo il gol all'Avellino nella stagione 2005-06

L'esultanza di Orazio Russo dopo il gol all'Avellino nella stagione 2005-06 

Tra i tantissimi doppi ex scovati nella storia delle due squadre, focus sul perspicace attaccante di Barriera del Bosco

FIGLIO DELL’ELEFANTE
Barcellona Pozzo di Gotto, 1 marzo 1992. Al minuto sessantotto della gara contro il Nola, nel campionato di Serie C1, il tecnico del Catania, Pino Caramanno, richiama in panchina il giovane Nunzio La Torre. Al posto del centrocampista catanese, il navigato mister palermitano decide di mandare in campo un altro 1973 figlio del Vulcano, Orazio Russo. E’ l’inizio di una lunga storia d’amore che si concluderà, dopo mille vicissitudini, in un pomeriggio catanese di diciotto anni più tardi.

ELEFANTE IN GIALLOROSSO
Rewind. Dopo la gara di Nola, conclusa sul 2-2, seguono altre quattro apparizioni prima della fine del torneo 1991-92. La stagione seguente è ancor più proficua: Orazio trova ancor più spazio e il 18 ottobre del 1992 anche il primo gol in rossazzurro proprio al Nola. L’annata scorre via senza infamia e senza lode fino al terremoto estivo che fa precipitare ingiustamente l’Elefante negli inferni dell’Eccellenza. Nell’estate 1993, Orazio Russo passa alla matricola Lecce, formazione allenata da Nedo Sonetti, compiendo un salto doppio dalla C1 alla Serie A, non male per un ragazzo non ancora ventenne. Nella prima stagione in giallorosso, Orazio si fa trovare sempre pronto, segnando quattro reti (doppietta all’Atalanta e una rete a testa a Cremonese e Piacenza) in 28 gare. Un apporto importante per un giovane, che tuttavia non basta ai salentini per evitare la retrocessione in B. Nell’anno cadetto – concluso con altre 4 reti 29 gare – arriva un’altra retrocessione, la seconda in due anni. Nuovamente in C1, ma con la maglia leccese, Russo contribuisce alla promozione in cadetteria dei salentini con 2 reti in 22 gare.

1996-97: Orazio Russo il secondo da sx tra gli accosciati" 



IL PRIMO RITORNO A CASA
Nel settembre 1996, con i giallorossi freschi di promozione in B, Orazio Russo compie un altro doppio salto di categoria, stavolta all’indietro: nella vecchia Serie C2 ritrova un Elefante che non riesce a tirarsi su. Insieme a Tiziano D’Isiodoro e Ciccio Pannitteri forma un tridente niente male. Le speranze di risalita, però, s’infrangono ad Avellino nello spareggio contro la Turris. Così, dopo 32 presenze e 3 reti, nell’ottobre 1997 Orazio lascia nuovamente Catania per far rotta a Ferrara. Dopo l’annata in maglia spallina seguono la parentesi di Torre Annunziata e il lustro acese tra C2 e C1.

IL SECONDO RITORNO A CASA
Nell’estate 2004, alle soglie dei trentuno anni, le strade di Orazio Russo e dell’Elefante si incrociano nuovamente, stavolta in Serie B. Al termine della stagione, conclusa con il caro Nedo Sonetti in panchina, il numero 7 rossazzurro totalizza altre 33 gettoni e 4 reti. La stagione seguente, la 2005-06, contribuisce con 3 reti (una delle quali segnata al Vicenza al termine di un gioco di prestigio degno di ben altri palcoscenici) in 25 gare alla promozione in A del Catania. Ma il sogno di indossare la maglia della sua città nella quarta categoria diversa viene rimandato nuovamente. Ad agosto, Orazio, passa al Padova in terza serie. Dopo un anno e mezzo in veneto, sei mesi a Perugia ed altrettanti a Gela, nell’estate del 2009 la carriera di Russo sembra ormai destinata al tramonto, così come il sogno di giocare in A col suo Catania…

IL TERZO RITORNO A CASA
All’alba del 2010 Orazio Russo ritorna per la terza volta a casa, a Catania. Il 16 maggio 2010, al minuto 84 della gara col Genoa, il sogno del misterbianchese cresciuto a Barriera del Bosco diventa realtà: in campo con la maglia rossazzurra in Serie A con tanto di fascia di capitano ‘concessa’ da Beppe Mascara. Il giusto coronamento dopo una carriera passata a combattere per emergere, con l’Elefante sempre nel cuore.

Leo Nunzella, in azione al "Via del Mare" 



MI RITORNI IN MENT…EX
Ampia carrellata finale con gli altri doppi ex del passato. Tra i pali trovano spazio appena due personaggi: Luca Anania, ed Emanuele Manitta, quest'ultimo a Lecce da giocatore nella stagione 2000-01, a Catania nelle vesti di allenatore dei portieri per parte della scorsa stagione.

Elenco assai corposo nel reparto arretrato: Elio Grani (colonna del Catania a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta), Eliseo Croci, Vincenzo Marino (anni ’80), Walter Dondoni (anni ’90), Beppe Baronchelli (47 presenze e 3 reti dal 2000 al 2003, in precedenza 16 gettoni nel Lecce 1997-98), Alberto Malusci, Nicola Mariniello,Cristian Silvestri (127 presenze e 6 reti in rossazzurro), Lorenzo Stovini (102 presenze e 3 reti in tre stagioni), Antonio Mazzotta, Raffaele Schiavi, Stefano Ferrario, Leonardo Nunzella (in rossazzurro nella scorsa stagione).

A centrocampo citazione particolare per il compianto Guido Biondi, al Catania dal 1969 al 1972 e dal 1973 al 1976 per un totale di 102 presenze, 5 reti e una promozione dalla C1 alla B conseguita nella stagione 74/75. Altri esponenti della mediana sono: Angelo Pereni (rossazzurro negli anni 60-70, al Lecce nelle vesti di tecnico), Enrico Engel, Aldo Gavazzi, Osvaldo Biancardi, Giovanni Degni, Maurizio Raise, Ennio Mastalli (protagonista della promozione in Serie A del 1982-83), Piero Braglia (calciatore del Catania sul finire degli anni ottanta, a Lecce come tecnico nella scorsa stagione), Claudio Bonomi, Gennaro Delvecchio, Mark Edusei, Fabio Caserta, Renato Olive, Manuel Coppola, Luigi Falcone (centrocampista dalle spiccate attitudini offensive), il giovane Matteo Pessina (in rossazzurro nella seconda parte della scorsa stagione).

Nedo Sonetti, al Catania nella stagione 2004/05" 



In avanti, il personaggio simbolo è Loriano Cipriani, 20 presenze e 11 reti in giallorosso tra il giallorosso tra il 1983 e il 1985; 113 presenze e 42 reti in rossazzurro dal 1989 al 1993. A seguire Giovanni Picat Re (anni ’70), Luigi Della Rocca, il leccese Graziano Pellè (al Catania dal gennaio al giugno 2005) e ben tre brasiliani: Inacio Pià (anni 2000), Babù (meteora a Catania, buone annate in Salento con Zeman) e Jeda (6 reti in rossazzurro nei primi sei mesi del 2005, 5 le reti segnate agli etnei da ex con le maglie di Crotone, Lecce, Cagliari e Novara).

Altrettanto ricco l’elenco degli allenatori: Mario Magnozzi, tecnico leccese nella stagione 1948-49, al Catania nel campionato seguente per appena quattordici giornate; Piero Andreoli, promosso in A col Catania nella stagione 1953-54; Gianni Di Marzio, in giallorosso nel biennio 1980-82, in rossazzurro dal 1982 al dicembre 1983; Antonio Renna, a Lecce sia da calciatore che da tecnico, a Catania nel campionato cadetto 1984-85 senza grossi risulta; Mario Russo; Nedo Sonetti, promosso in Serie A con il Lecce al termine della stagione 1998-99; Gigi De Canio, in Salento tra il 2009 e il 2011 (con una promozione in A nel carniere), in rossazzurro dall’ottobre 2013 al gennaio 2014. Roberto Rizzo, a Catania nelle vesti di vice proprio del tecnico di Matera, calciatore prima e allenatore poi dei giallorossi. Chiusura con Francesco Moriero, calciatore in giallorosso, tecnico del Catania nella seconda parte della scorsa stagione.