#70CATANIA - Chiavaro: "Vivere il Catania da catanese è il massimo"

1979-80: Barlassina, Frigerio, Maltese e mister De Petrillo festeggiano Chiavaro dopo il gol alla Nocerina

1979-80: Barlassina, Frigerio, Maltese e mister De Petrillo festeggiano Chiavaro dopo il gol alla Nocerina 

In esclusiva Luigi Chiavaro, al Catania dal 1975 al 1980, ci ha raccontato le sue emozioni rossazzurre

I FISCHI? FANNO PARTE DEL CALCIO
In vista della gara col Messina e a margine del settantesimo anniversario dell'Elefante abbiamo rintracciato, in esclusiva, Luigi Chiavaro, difensore catanese (classe 1956), al Catania dal 1975 al 1980. Nelle sue parole il ricordo delle altalenanti stagioni andate con uno sguardo sulle attuali vicende etnee: "Agli inizi, quando Pulvirenti e Lo Monaco diedero il via a quest'avventura - ha esordito Chiavaro - l'entusiasmo faceva da guida. Allora c'era una situazione ben diversa rispetto a quella di oggi: se non altro si partiva alla pari, senza penalizzazione. La realtà attuale è tutt'altra cosa. Lo Monaco è tornato ma la situazione è più impegnativa rispetto a prima. Non è semplice ritornare in un club che porta dietro delle difficoltà, date dagli eventi che tutti conosciamo bene. Io mi auguro che l'Ad riesca ad aggiustare la situazione. Uscire da queste condizioni si può, serve il carattere. Questa componente non deve mancare soprattutto ai giocatori in campo. Bisogna non dare peso alle critiche, ai fischi o alle contestazioni. Il Catania deve andare dritto per la sua strada e cercare di mostrare quello che sa fare meglio. La gente sa riconoscere quando si fa bene e in tal caso applaudirà. E' chiaro che se fai male non può esserci consenso da parte della stessa tifoseria. A me è capitato di trovarmi in una situazione simile: ho preso tanti fischi durante la mia carriera ma è normale, questo è il calcio. Rispetto ai miei tempi, il calcio di adesso è cambiato tanto: mentalità, velocità di gioco, la terminologia utilizzata ed il modo di intendere il calcio stesso. Analizzandolo mi rendo conto che questo è lo sport più semplice che possa esistere".

Gigi Chiavaro abbracciato da Lorenzo Barlassina 



ALLENARE IL CATANIA E' DIFFICILISSIMO
"Dopo la discesa del Catania in Lega Pro avremmo dovuto aspettarci tutto questo. Adesso con il ritorno di Lo Monaco ci si aspetta tanto. Oggi la squadra vive delle difficoltà evidenti. I punti di penalizzazione pesano e mettono a dura prova il gruppo. Sicuramente mancherà qualcosa all'organico, è impossibile vedere il Catania non riuscire a mettere la palla in rete. Osservando le prestazioni messe in campo credo che il problema nasca da un centrocampo che non riesce a proporre palloni giocabili e che di conseguenza impedisce all'attacco di concretizzare le azioni al meglio. Gli attaccanti non possono fare altro che cogliere quelle poche possibilità che gli si presentano sotto porta. Io credo che quando manca l'equilibrio in un reparto di riflesso subisce tutta la squadra. Il campionato di Lega Pro è molto difficile da affrontare, tutto ruota intorno alla cattiveria agonistica, alla corsa e all'atteggiamento. Se non ci si cala in questa mentalità i risultati faranno fatica a giungere. Allenare il Catania è difficilissimo, i tifosi è normale che pretendano i risultati. Ciò nonostante Pino Rigoli è un tecnico che conosce bene questo campionato, così come Pietro Lo Monaco e qualche giocatore in organico: non dovrebbero avere quindi tutte queste difficoltà. Conosco Rigoli da quando allenava a Belpasso e i numeri dicono che ha sempre fatto bene ovunque".

GLI ANNI ' 80 E LA PROMOZIONE IN B
"Gli anni della lotta alla promozione ed il salto di categoria li ricordo con gioia - ha proseguito Chiavaro - la stagione 1979-80 è stata fantastica. Agli inizi c'era molta competizione tra noi giocatori: c'era chi andava meno d'accordo con qualcuno rispetto ad un altro. Poi però, dopo la prima fase di assestamento, le cose si aggiustarono ed iniziarono ad arrivare i risultati. La partita che ricordo con piacere è quella contro la Nocerina: stavamo 1-1 ed il mio gol permise al Catania di andare in vantaggio e di vincere l'incontro. Questa è stata la mia rivincita in seguito allo spareggio perso due anni prima (a Catanzaro, ndr). Insieme a questo match non dimentico quello contro il Campobasso, in quell'occasione arrivò il mio primo gol con la maglia rossazzurra".

Damiano Morra e Gigi Chiavaro 



IL CATANIA DEI CATANESI
"Vivere il Catania da catanese è il massimo. E' il sogno di ogni giocatore che tifa per i propri colori. Durante gli anni con la maglia rossazzurra ho avuto modo di conoscerne tanti calciatori catanesi: Guido Angelozzi, Mimmo Ventura, Nino Cantone, Nino Leonardi. Tra i giocatori con i quali legai di più c'era sicuramente Damiano Morra. Arrivò da Parma e ricordo che legammo sin da subito, da allora infatti non ci siamo più lasciati. Per me è come se fosse un fratello. Mi fa molto piacere vedere nel Catania di oggi altrettanti catanesi: Di Grazia, Bucolo, Anastasi, è bello vedere questi ragazzi formarsi dalla primavera ed approdare in prima squadra".

MESSINA, IL NON DERBY
"La partita col Messina anche se non è il derby per eccellenza - ha puntualizzato l'ex difensore etneo - va vinto necessariamente. Sarà fondamentale l'atteggiamento psicologico e tattico. Di sfide contro squadre siciliane ne ho fatte tante: ricordo quelle con il Messina, Palermo, Siracusa, Trapani e so che la forza di volontà è tutto. E' importante la volontà di fare risultato pieno e non accontentarsi. E' fondamentale essere sempre più motivati dell'avversario. Mi auguro che il Catania riesca a vincerlo ed a guadagnare punti per la sua classifica".

*Si ringrazia Gigi Chiavaro per la gentile concessione del materiale fotografico