Tra mosche e cannoni, la mano dell’ad trasforma il Catania

L'ad Lo Monaco al

L'ad Lo Monaco al "Massimino" durante Catania-Juve Stabia 

16 acquisti, 14 cessioni, abbondanza ma anche qualche incognita: il resoconto del mercato condotto dall'ad Lo Monaco.

”Spariamo alle mosche con i cannoni”. E’ questa la frase ripetuta come un mantra dall’ad Lo Monaco nel susseguirsi delle settimane estive in cui ha forgiato la sua nuova creatura, il Catania 2016/17 affidato alle cure del tecnico Pino Rigoli. Lo slogan elaborato dall’ad si riferisce, in particolare, all’abbondanza di giocatori di spessore nei vari reparti che, nelle intenzioni della società, dovrebbero consentire non solo di poter usufruire di due alternative in ogni ruolo, ma anche e soprattutto di cambiare modulo di gioco a seconda delle esigenze contingenti. Il giudizio di Lo Monaco è veritiero o “pompato”? La risposta la lasciamo ai nostri lettori, che possono usufruire anche del report completo all’interno dello speciale mercato curato dalla redazione di CalcioCatania.com, ma un’analisi generale può aiutare a schiarire le idee in merito.

Conferme: c’è posto per 3
Il primo aspetto che risalta è quello riguardante le conferme, in particolar modo quelle che riscontriamo nell’11 titolare che abbiamo indicato:
Pisseri; Nava, Drausio, Bergamelli, Djordjevic; Silva, Scoppa, Biagianti; Russotto; Paolucci, Calil.
Soltanto tre giocatori della passata stagione dovrebbero avere un ruolo da protagonista nel campionato appena iniziato. Si tratta dei “pezzi pregiati” dell’organico etneo, che Lo Monaco ha difeso dalle sirene di altre ambiziose società di Lega Pro (Padova e Foggia per Russotto, Parma per Bergamelli).
Degli altri tre giocatori reduci dalla salvezza conquistata lo scorso maggio (Parisi, Bastrini, Di Cecco) soltanto il difensore centrale potrebbe ambire alla conquista di una maglia da titolare, mentre il terzino ed il mediano partono indietro nelle gerarchie di Rigoli. Ereditati dalla vecchia gestione anche Matosevic, De Rossi, Di Grazia, Sessa, Giuseppe Russo e Barisic, tutti rientrati alla base al termine dei rispettivi prestiti. L’unico in grado di ritagliarsi un discreto spazio sembra essere Di Grazia, lanciato dal tecnico di Raccuja ad Agrigento nel girone di ritorno della scorsa stagione e provato nel ruolo di mezzala durante il ritiro, dopo il fallimento della trattativa per Zibert messa in piedi con l’Akragas.
Tutti gli altri sono riserve, per alcune delle quali è sfumata la possibilità di un trasferimento che avrebbe garantito loro la possibilità di giocare altrove. Ci riferiamo in particolare a Russo, per il quale è ancora in piedi l’ipotesi rescissione, nonché al giovane Sessa per il quale si cercava una squadra alla quale mandarlo in prestito. “Riesumato”, invece, Andrea De Rossi: le difficoltà incontrate nella ricerca di un terzino (tramontate l’ipotesi Forgacs, che ha firmato con l’Ancona, e Anocic, rimasto alla Roma) hanno indotto la società a puntare sull’ex Akragas come vice-Nava, dirottando Parisi sull’out opposto come alternativa a Djordjevic.

Nuovi arrivi: grandi ritorni e scommesse esotiche
In totale, sono 16 i nuovi innesti coi quali Lo Monaco ha rinforzato il Catania. Come anticipato nelle primissime conferenze stampa, le esigenze di bilancio unite alle peculiarità della Lega Pro hanno determinato il ricorso massiccio a giocatori svincolati (ben 11), ad alcuni prestiti (4) e ad una sola compravendita (quella riguardante Anastasi). Nel computo non è stato conteggiato lo spagnolo Luque, che la società per scelta tecnica e ragioni di spazio ha rinunciato a tesserare qualche settimana dopo aver annunciato il suo acquisto, nonché i giovani Lovric e Sallustio, girati in prestito al HNK Šibenik, club della Serie B croata.
Nell’analisi dei rinforzi partiamo dai “big”. Per la porta è stato scelto lo svincolato Pisseri, rivelazione dello scorso campionato di Lega Pro in cui si è conquistato la fama di para-rigori. In difesa, scommesse di diversa natura sulle fasce: a destra fiducia a Nava, under di proprietà dall’Atalanta reduce da una promozione in B col Cittadella; a sinistra si punta su Djordjevic, mancino serbo reduce da annate poco positive in patria ma convincente nelle prime uscite in maglia rossazzurra. Al centro della difesa, Bergamelli e Bastrini coesisteranno spesso col brasiliano Drausio. Interamente rinnovato il centrocampo, il reparto più in crisi durante la scorsa stagione: cabina di regia affidata all’argentino Scoppa, con “l’indigeno” Bucolo come alternativa, mentre dovrebbe agire come interno capitan Biagianti (il cui ritorno è il vero colpo a sensazione del mercato etneo, insieme a quello di Paolucci). Il numero 27 all’occorrenza potrà giocare anche davanti alla difesa, mentre l’altro brasiliano Silva sembra il candidato principale per chiudere il terzetto di centrocampo, con l’eclettico Fornito come prima alternativa (senza dimenticare Di Grazia). In attacco l’innesto principale è un altro cavallo di ritorno, Paolucci, reduce da un precampionato coi fiocchi, che ha indotto Rigoli ad adottare la soluzione 4-3-1-2 per far convivere il numero 9 con “Tano” Calil. Ma grande attenzione merita Piscitella, esterno di spessore per la categoria, ideale da utilizzare nel caso in cui il tecnico intenda ripristinare il 4-3-3 duro e puro.
L’altra punta Anastasi sembra destinata a svolgere il ruolo affidato a Plasmati la scorsa stagione (centravanti boa da utilizzare nei finali di partita), mentre Sibilli, all’esordio assoluto in Lega Pro, è poco più che una scommessa. Chiudono il prospetto degli acquisti il portiere spagnolo Martinez, che contenderà a Matosevic il ruolo di alternativa a Pisseri, ed i difensori centrali Mbodj e De Santis, under che coprono le spalle ai colleghi di reparto.

Pregi e difetti dell’organico
Ad un primo sommario giudizio, che si basa anche su quanto visto sul terreno di gioco nelle primissime uscite, l’organico messo a disposizione di Rigoli sembra consistente in particolar modo sotto il profilo della versatilità: la presenza di un centrocampo ben assortito e di elementi offensivi eterogenei consente al tecnico rossazzurro di spaziare senza problemi dal 4-3-3 (inclusa la versione “riveduta” col trequartista e le due punte) al 4-2-3-1. Catania pronto ad un campionato di vertice, penalizzazioni permettendo? Può darsi, ma non mancano un paio di dubbi: se centrocampo ed attacco sembrano reparti completi, composti da giocatori in grado di “aggredire” il campionato di Lega Pro, non altrettanto si può dire per la difesa, in particolar modo per quanto riguarda i rincalzi; inoltre, in una categoria in cui notoriamente conta parecchio la conoscenza della stessa, spicca la presenza di molti stranieri nella rosa del Catania. Tra quelli che presumiamo verranno impiegati maggiormente, Silva sembra quello in grado di adattarsi più in fretta. Un po’ di tempo in più serve a Drausio e Djordjevic per completare l’opera di affiatamento del reparto difensivo, mentre Scoppa potrebbe rappresentare un’incognita: se gli avversari gli lasciano campo, ha già dimostrato di possedere un piede in grado di orchestrare il gioco; se lo pressano, come successo a larghi tratti nel match contro la Juve Stabia, a Rigoli l’onere di trovare le contromisure per tutelare l’apporto del mediano argentino. Per fortuna, come già detto, le alternative non mancano…

Uscite: parola d’ordine “risanamento”
Non meno importante della campagna acquisti è stata la “missione” riguardante le cessioni, che è stata avviata con la gestione delle operazioni lasciate in eredità dalla triade Bonanno-Pitino-Ferrigno: i riscatti dei cartellini di Gyomber, Petkovic, Odjer e Tupta da parte di Roma, Trapani, Salernitana e Verona hanno consentito a Lo Monaco di poter disporre di un po’ di liquidità e di alleggerire il monte ingaggi. Il mancato riscatto di Rosina da parte del Bari, invece, ha dato il via alla querelle di mercato che ha caratterizzato l’intera estate, rischiando di compromettere il risanamento programmato dal nuovo corso. Dopo un mese di trattative, il giocatore ha rescisso e si è accasato alla Salernitana. Le altre “grane”, rappresentate dagli ingaggi dei sudamericani Rolin e Rinaudo, sono state risolte “regalando” il difensore uruguaiano al suo ex club (il Nacional, che ha mantenuto fermo il prestito all’Olimpia Asuncion precedentemente pattuito) e rinnovando il prestito del centrocampista al Gimnasia, che lo potrà ingaggiarlo a parametro zero tra un anno. Un altro giocatore “oneroso” come l’esperto portiere belga Gillet, rientrato dal prestito al Mechelen, è stato ceduto a titolo definitivo allo Standard Liegi.
Il restyling tecnico ed economico ha imposto la partenza di molti componenti dell’organico della scorsa stagione: per alcuni si è resa necessaria la risoluzione contrattuale (Garufo, Ramos, Pelagatti, Castiglia, Ferrario); altri sono stati invece ceduti a titolo definitivo ai club interessati (Bombagi e Calderini al Fondi, Falcone alla Reggiana, Tortolano alla Sambenedettese). L’unico componente della prima squadra mandato a giocare in prestito è stato Rossetti, passato alla Vibonese.
Prendendo in considerazione soltanto i movimenti in uscita ratificati dal 1° luglio in avanti, sono 14 in totale le operazioni concluse dalla società etnea. Non abbiamo conteggiato i giocatori rientrati alla base per fine prestito alla fine della scorsa stagione (Liverani, Nunzella, Agazzi, Pessina, Gulin, Felleca, Lupoli) e neanche quelli ai quali il contratto col Catania è scaduto lo scorso 30 giugno (Bacchetti, Bastianoni, Logofatu, Ficara, Musacci, Plasmati).

Settore giovanile: eppur si muovono
Il Catania si è dimostrato molto attivo sul mercato in uscita dei giovanissimi, attenzionando in tal modo l’esigenza di garantire quel minutaggio necessario alla crescita di molti elementi del settore giovanile. Detto di Lovric e Sallustio, anche gli ex primavera Rescigno e Cozza hanno trovato sistemazione e giocheranno rispettivamente con l’Avellino primavera e con l’Igea Virtus. Diversi brillanti componenti della Berretti etnea della scorsa stagione disputeranno la prossima stagione in prestito in Serie D o nella formazione primavera di società di Serie A e B: trattasi di Biondi (Sicula Leonzio), Biancola, Dadone e Schisciano (Gela), Migliaccio (Napoli primavera), Fulvi (Pescara primavera) ed Orazio Di Grazia (Igea Virtus). E a proposito di Berretti, giova ricordare che cinque elementi della stessa (Longo, Noce, Di Stefano, Rizzo, Manneh, quest’ultimo in attesa di tesseramento) sono stati aggregati al ritiro pre-campionato della prima squadra. I ’98 Ferraù e Savatovic, reduci da un’annata in prestito al Torino Berretti, sono stati rimandati alla società granata dove potrebbero fare il salto nell’organico della primavera. Esperienza in vista nel campionato di Eccellenza, invece, per Spampinato, che indosserà la maglia dell’Acireale.