Catania in lutto: scomparso Aquilino Bonfanti

Bonfanti è l'ultimo accovacciato in basso a destra.

Bonfanti è l'ultimo accovacciato in basso a destra. 

Il mondo del calcio piange il 73enne, eroe della promozione in Serie A del Catania nella stagione 1969/70.

Stroncato da una polmonite, all’età di 73 anni, si è spento oggi a Montecatini Terme Aquilino Bonfanti, indimenticato attaccante, protagonista in Serie A e Serie B negli anni ’60 e ’70.
Cresciuto nella squadra milanese della Rizzoli (all’epoca militante in Serie C), venne notato ed acquistato nel 1964 dal Milan con cui esordì in massima serie, collezionando 3 presenze, per poi trasferirsi al Lecco l’anno successivo. In coppia con l’oriundo brasiliano Sergio Clerici contribuì alla promozione in Serie A dei blucelesti, conquistata al termine del campionato 1965/66, non riuscendo ad evitare invece l’immediata retrocessione l’anno dopo. Bonfanti restò il Lombardia trasferendosi all’Inter (7 presenze ed 1 gol nel 1967/68) per poi passare all’Hellas Verona nella stagione 1968/69.
Nell’estate del 1969 ecco il matrimonio col Catania del neo-patron Massimino, alla prima esperienza da presidente. Come riportato dal volume “Tutto il Catania minuto per minuto”, il tecnico rossazzurro Egizio Rubino nel costruire la squadra per la stagione di Serie B 1969/70 richiede espressamente un giocatore dalle caratteristiche di Bonfanti: ”Presidente, mi prenda soltanto un attaccante di movimento con un dribbling rapido e dal tiro secco. Con un uomo d’area in grado di abbinare la potenza alla precisione, siamo a cavallo.” Il resto è storia: l’attaccante con le sue 13 reti si laurea capocannoniere insieme alla coppia del Varese Bettega-Braida e trascina il Catania alla sua terza promozione in Serie A, siglando una memorabile doppietta nell’ultimo, decisivo, match della stagione disputato a Reggio Calabria, in cui gli etnei battono la Reggina 1-3. Confermatissimo dal Catania per il campionato di Serie A 1970/71, realizza 5 gol in 30 partite, inutili ai fini del raggiungimento dell’obiettivo salvezza, fallito dalla squadra che torna subito in Serie B. Bonfanti resta fedele alla causa e disputa una buona stagione: il tridente, completato dall’ala destra Francesconi e dal n°9 Baisi, mette a segno complessivamente 25 reti, ma non basta per garantire il ritorno in massima serie.
Nell’estate del 1972, dopo 27 reti in 100 presenze in campionato, Aquilino lascia il club dell’Elefante e comincia a girovagare in diverse piazze dello stivale: dopo le esperienze in cadetteria con Catanzaro e Reggina, passa in Serie D dove milita nella Pistoiese, nell’Alghero e infine nella Carrarese dove trova una propria dimensione e si ferma per tre stagioni, durante le quali aiuta il club toscano a tornare nel professionismo. Non è un caso che proprio la Carrarese oggi abbia ricordato il giocatore sul proprio sito ufficiale attraverso il seguente comunicato: ”Carrarese Calcio esprime il proprio cordoglio e quello dei propri tifosi per la triste scomparsa dell’ex calciatore azzurro Aquilino Bonfanti, che ha indossato la maglia della Carrarese dal 1976 al 1979. La società osserverà un minuto di raccoglimento prima del fischio d’inizio del match di sabato contro la Maceratese.” Bonfanti chiuderà la carriera all’età di 37 anni nel Pontedera, al termine della stagione 1979/80.
Dopo aver appeso le scarpe al chiodo l’ex attaccante si dedica all’insegnamento di cui beneficiano i ragazzi delle scuole calcio e dei settori giovanili di diverse associazioni e squadre della provincia di Pistoia. Fino all’ultimo, nonostante età e problemi di salute, non esita ad indossare le proprie scarpette e insegnare i fondamentali ai propri allievi.
In serata, anche il Catania attraverso il proprio sito ufficiale ha voluto rendere omaggio al suo indimenticabile bomber: ”Il Calcio Catania piange la scomparsa di Aquilino Bonfanti, indimenticabile protagonista della promozione in Serie A conquistata nel 1970: l'attaccante milanese, autentico trascinatore, si laureò capocannoniere del torneo cadetto con 13 reti in 34 partite, realizzando una doppietta nel corso della gara decisiva disputata il 14 giugno 1970, Reggina-Catania 1-3. Ala sinistra dotata di talento, intelligenza calcistica e generosità, scrisse dal 1969 al 1972 una pagina importante della storia del nostro club; complessivamente, in maglia rossazzurra, Aquilino Bonfanti collezionò 111 presenze, firmando 28 reti (5 in Serie A, 22 in Serie B ed una in Coppa Italia). Alla famiglia, giungano sincere condoglianze.”